venerdì 31 maggio 2013

Gianni Rodari, L’omino della pioggia

Io conosco l’omino della pioggia. È un omino leggero, che abita sulle nuvole, salta da una nuvola all’altra senza sfondare il pavimento soffice e vaporoso. Le nuvole hanno tanti rubinetti.
Quando l’omino chiude i rubinetti, la pioggia cessa. Ha un gran da fare, l’omino della pioggia, sempre ad aprire e chiudere i rubinetti e qualche volta si stanca. Quando è stanco stanchissimo, si sdraia su una nuvoletta e si addormenta. Dorme, dorme, dorme, e intanto ha lasciato aperti tutti i rubinetti e continua a piovere. Per fortuna un colpo di tuono più forte di tutti gli altri lo sveglia.
L’omino esclama: “Povero me, chissà quanto tempo ho dormito!”
Guarda in basso e vede i paesi, le montagne e i campi grigi e tristi sotto l’acqua che continua a cadere. Allora comincia saltare da una nuvola all’altra chiudendo in fretta tutti i rubinetti. Così la pioggia cessa, le nuvole si lasciano spingere lontano dal vento e, muovendosi, cullano dolcemente l’omino della pioggia, che così si addormenta di nuovo.
Quando si sveglia esclama: “Povero me, chissà quanto tempo ho dormito!”
Guarda in basso, e vede la terra secca e fumante, senza una goccia d’acqua. Allora corre in giro per il cielo ad aprire tutti i rubinetti.
E va sempre avanti così. 

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