venerdì 30 maggio 2014

parole: la mia settimana

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A me se ogni tre parole chiedono "capisci cosa voglio dire?", io ballerina di balcone non lo so se si capisce, io ho come l'impressione che nessuno voglia dire niente, allora mi viene il nervoso, penso che sia perché ho un rapporto complicato con le tempistiche, tipo che odio le attese e mi dà da fare la fretta, non porto l'orologio e ho la testa sempre puntuale, cammino e corro insieme, sono stonata e canterei pure a fari spenti, non so se si capisce e si capirà?
Il tempo è un soldatino, le porte si aprono per tentativi, le girevoli a testate, bisognerebbe sempre salutarsi come si deve, tipo con degli abbracci da togliere il fiato (ma amore!), ma soprattutto la vita è a cicli, quindi centrifugati ben bene tutti da questa parte ad asciugarci sulle balle di fieno, e via quelle orrende pseudoscarpe da bowling che si riparte. Come dove quando e perchè non lo so, l’importante è sdrammatizzare sempre.
Detto questo, esistono ancora persone convinte di capire e giudicare gli altri dalle apparenze, quindi prima di partire munitevi di un badile di precisione e ricordatevi che siam poi sempre un popolo fondato sull’uccisione del povero Remolo. Scambiatevi un segno speziato, che la besciamella sia con voi.

martedì 27 maggio 2014

Del fare la differenza

"Dimmi che sai fare altrimenti, altrimenti qui va tutto a finire: va a finire che non si cambia mai, e il mai va cambiato prima che cambi noi."
Alessandro Bergonzoni, da Aprimi cielo del 16 maggio 2014

L’immaginazione

“L’immaginazione è un nostro gioco di costruzione. Accumuliamo materiali per diverse vie: parole, emozioni, desideri, bisogni, sensazioni, percezioni. Organizziamo tutti questi materiali con la nostra coscienza razionale, come abbiamo imparato a fare. Anche se siamo ai primi passi nel processo di identificazione e nella conoscenza delle nostre possibilità, li organizziamo. Nel cervello, tutti questi tasselli si accumulano e si possono mescolare e organizzare in modi differenti, come nel Lego. In questo processo, non ci basiamo soltanto su ciò che ci viene dato da fuori, ciò che è acquisito, ma su ciò che, misteriosamente, si trova nel nostro cervello, che è quello che chiamiamo inconscio. L’immaginazione è creare con questi materiali. Quando leggi, stai immaginando molto di più di quello che stai leggendo. L’immaginazione è un linguaggio più ricco del limitato linguaggio orale… L’immaginazione supera i limiti razionali. Esiste un’immaginazione visiva, tattile, olfattiva, orale, acustica, emotiva, sessuale o intellettiva. Un’immaginazione emotiva che sviluppa i sentimenti fino al sublime o al delitto. Un’immaginazione sessuale, come quella del marchese de Sade; un’immaginazione materiale come quella che aveva Marx, che vedeva il mondo attraverso l’economia. Io chiamo l’immaginazione creatività. La base della vita. Se soffriamo è per mancanza di immaginazione, per mancanza di creatività”

Alejandro Jodorowsky, Psicomagia. Una terapia panica

fando y lis

venerdì 23 maggio 2014

parole: la mia settimana


Droni, stampanti 3d, polli allo spiedo, burro, formaggio e fossili. Mi consenta, l’università delle libertà, i premi nobel e le invenziate. Stai sereno, adesso mi spiego, non sei tu sono io e comunque non ci sono più le mezze stagioni.
Li pappataci vostri e di Godzilla, è stata una settimana con dei picchi da pettinarsi e aspettare la fine del mondo perdendosi dentro google maps, ma siccome ho anch’io qualche argomento (un momento, un momento), nella mia personalissima e sonorizzata stanza dei bottoni ci metterei la convinzione che siamo tutti dei portici, nel senso che sta cosa di sorreggerci ce l’abbiamo nel dna, quindi invece di ostacolarci sarebbe meglio correrci incontro. Come quando sul treno aiuti a sistemare una valigia che in due è più facile, pilastri così. 

mercoledì 21 maggio 2014

True Crime Photo from the LAPD Archives

LAPD Archives

"la vita è una cosa che succede, non si sa cosa sia, è soltanto uno stato della mente.”
Gianni Celati, Lunario del paradiso
                   

Gli emiliani sono così

"L’Emilia è quel pezzo di terra voluto da Dio per permettere agli uomini di costruire la Ferrari.
Gli emiliani sono così.
Devono fare una macchina? Loro ti fanno una Ferrari, una Maserati e una Lamborghini.
Devono fare una moto? Loro costruiscono una Ducati.
Devono fare un formaggio? Loro si inventano il Parmigiano Reggiano.
Devono fare due spaghetti? Loro mettono in piedi la Barilla.
Devono farti un caffè? Loro ti fanno la Saeco.
Devono trovare qualcuno che scriva canzonette? Loro ti fanno nascere gente come Dalla, Morandi, Vasco, Liga.
Devono farti una siringa? Loro ti tirano su un’azienda biomedicale.
Devono fare 4 piastrelle? Loro se ne escono con delle maioliche.
Sono come i giapponesi, non si fermano, non si stancano, e se devono fare una cosa, a loro piace farla bene e bella, ed utile a tutti.
Ci saranno pietre da raccogliere dopo un terremoto? Loro alla fine faranno cattedrali."
 
[Oggi ero a Crevalcore, allora a guardare la gente, i lavori, i portici, le biciclette e i colori quasi estivi mi è tornata in mente questa citazione qui, che non so di chi sia, ma è verissima: noi siam gente da portico e certi legami non li ferma niente e nessuno]

venerdì 16 maggio 2014

Parole: la mia settimana


Del potrebbe andare, del tiro a segnare, di Frau Blucher e del fatto che abbia comprato una maglia color lampone.
Del molto poco, del troppo abbastanza, della causa, l'effetto, e soprattutto del quanto, chi lo deciderà il quanto?
Di tuoni e frastuoni da far venire giù il cielo, della pelle che se soffi si stacca, dello star bene per osmosi, dei motivi interminabili di poche ore.
Qui ci vaccano, stanno sparendo le case bianche, invecchio, sono torta chimica dipendente per via di un'infanzia sempre e solo pasticceria artigianale, non ho ancora un cervelletto fotovoltaico, ma inutile, questa lucina qui spegnerla guai. Non si saltano le tappe per arrivare alla vita desiderata e certe volte è veramente dura perché vorremmo correre e invece, per ragioni che non dipendono da noi, dobbiamo aspettare, allora ho capito che la cosa più importante è mantenere il più possibile i pensieri leggeri, che la testa, lei, a digerire i peperoni ananas e lumache fa una fatica pazzesca, invece con le fantasie belle belle sdrammatizzanti stranissimo, cresciamo lei e noi.
Le decisioni migliori sono quelle che all'inizio non hanno senso e sì, prima o poi uno strolghino conoscerà i cammelli di Tan-Tan.

giovedì 15 maggio 2014

ultimamente

"A me, comunque, ultimamente, quando mi chiedono Come stai? mi vien da rispondere E chi è che lo sa?"

i baci con lo schiocco

“Perché uno ha sempre la tentazione di diventare un costruttore di galere per sé e per gli altri. Tutto il resto sono balle. E comunque io avevo una voglia di stare con questa qua, soltanto che qualche anno prima per qualche mese avevo avuto due storie in contemporanea e era diventato tutto un inferno.
E allora io avevo pensato che non volevo rifarlo un bell’inferno per me e per dell’altra gente. E però poi con questa qua ho continuato a uscirci e anche se chiacchieravamo moltissimo, mentre chiacchieravamo pensavo sempre a quanto doveva essere bello abbracciarla, e anche andarci a letto, perché era anche una ragazza forte, una ragazza che sembrava sia delicata che forte, e quando pensi di abbracciare una è bello che sia anche forte, una di quelle che quando sono contentissime ti mollano quelle abbracciate che ti manca il respiro. E pensavo che mi sarebbe piaciuto, mentre lei mi abbraccia fortissimo, metterglielo dentro tutto, come quando senti proprio il tuo pube e il suo che si sfregano fortissimo. Con quella faccia da melone contento che aveva quando ci guardavamo in faccia. Mi venivano delle fantasie di darle dei baci con lo schiocco per vederla fare certe facce.
Poi nessuno ha preso l’iniziativa per tre mesi, anche se ci vedevamo due volte alla settimana. E lei deve essersi rotta. Anche giustamente. E io sono stato malissimo e mi è venuto dentro lo sbragamento totale. Mi è piombata addosso una grande amarezza come non mi veniva più da tanti anni, che mi faceva morire la voce dentro allo sterno, come quando parli e ti vien fuori la voce da vecchio. Però è stata anche una bella cosa perché, pensavo, fai una cosa e stai male perché l’hai fatta; se non la fai invece va a finire che stai male lo stesso perché non l’hai fatta. Quindi, quando uno sa che starà male comunque, dopo puoi fare quello che ti pare e star male tranquillamente perché sai che è inevitabile.”
Ugo Cornia, Sulle tristezze e i ragionamenti

sabato 10 maggio 2014

zebra crossing

La signorina | prima dell'uso leggere attentamente il foglietto illustrativo

La signorina, per natura, o fa le cose in grande o niente, allora siccome domani sarà madrina della nipote in un campo ostico come l'église e lunedì diventerà pure agée in modo incresciosamente obbligato, in questo momento, ora, per ridurre ogni dubbio in merito alla sua capacità divina di intravedere la luce, ella presenta i seguenti effetti indesiderati da allergia acuta al polline: occhi a sofficino tipo sono dieci ore che piango in un angolo oppure sono un killer, insonnia e fattanza da antistaminico cattivo, bollicine da reazione allergica che top levatevi tutte, sbalzi emotivi evidenziati dell'ascolto prolungato di Razor dei Foo Fighters  alternato a Io non so più cosa fare di Vasco, tachicardia, asma, ma soprattutto, soprattutto, perdita di ogni minimo residuo di pazienza nei confronti del vicino che, incurante della bufera di piumini, sta tagliando l'erba con un cazzo di trattorino da almeno settantasette ore.
Non si registrano ulterori peggioramenti sulle capacità cognitive, ma trattandosi pur sempre di una signorina, si consiglia l'uso con prudenza in soggetti maggiori di anni otto.

venerdì 9 maggio 2014

Parole: la mia settimana


Non ci sono più: quelli che al bar fanno sesso col flipper mentre ci giocano, le cabine telefoniche gusto tabacco chiuso, le cartoline con la scritta noi siamo qui, le autoradio che spariscono come il pane, le cassette di tutti i tipi musicapostafilm.
E tuttavia: almeno una volta nella vita chiunque fantastica di aprire un bar mentre si incipria il naso col bombolone, quasi tutti, per misteri a noi ignoti, hanno comprato online, di notte, un oggetto inutile tipo una bellissima macchina del ghiaccio bianca e blu, in Marocco le cabine al tabacco ci sono ancora, i Monty Python ci saranno sempre, il modo per sentirsi noi|la musica lo troveremo di sicuro.
Facciamo un passo avanti e uno indietro: ci sono quelli che solo futuro, altri il segreto è il passato, io mi perdo nelle rotonde, preferisco il lato sinistro a quello destro, sono sempre per il lieto fine con capra e terrazza, l'universo tutto tutto non lo demolirei, ma le frasi smielose farcite col selfie intenso le metterei nel minipimer a prescindere, perché scrivere, per me, resta sempre e comunque un'autoanalisi un po' più costruttiva e decisamente personale.
Ognuno ha diritto ad un episodio psicotico nella sua vita, dice Woody Allen, e quando la seduta non c'è, fissare qualche puntino può regalare bellissime sorprese, come capire che non si tratta di stare fermi, voltare pagina, buttare il libro o avere l'ansia per un mondo che diciamolo, delle volte fa paurissima, ma realizzare che rotonde, incroci o anacronismi vari a parte, un cambiamento è già per strada e arriverà per forza, quindi conviene aspettarlo nel modo più sobrio ed elegante possibile. Tipo con la ola. 
[Voocca gli indiani]

mercoledì 7 maggio 2014

probabilmente persi

 

 
[Sicuramente persi, cercando un posto che non sappiamo neanche che posto è, dove forse ci sono i due stronzi, ma dico forse… sulle indicazioni di un dentista… tedesco… albino… drogato… omosessuale… e del suo concubino che è un ergastolano.]

voltare pagina

Forse credete che si possa solo reprimere la propria rabbia o gettarla in faccia a qualcun altro, ma c’è una terza possibilità, potete mettervi l’animo in pace, e solo allora sarete davvero liberi di voltare pagina.
Ted Mosby | HIMYM

lunedì 5 maggio 2014

I numeri parlano da soli, con noi un po' meno

È uscito un bando di una fondazione per organizzare eventi, solo che per partecipare al concorso bisogna avere la laurea in economia o anche solo il diploma, ma di ragioneria.
Niente cultura, esperienza o altro, qua bisogna saper far di conto e in più "sono rigidissimi", mi ha detto una che lavora già con 'sti contabili.
Lei la conosco perché faceva lettere con me, ma non ha fatto nessun concorso, sai, "erano altri tempi".
Mah. Fortuna che io so far di conto su di me, credo.

venerdì 2 maggio 2014

parole: la mia settimana


La soluzione quando piove è andare al mare, ma la mia settimana è stata corta più di respiro che di giorni e infatti la parola chiave è cetirizina, che fa rima con cretininina e secondo me non è un caso.
Noi che cosa siamo? Odori? Numeri? Scatole chimicoikea che se salti un passaggio guai? Siamo applausi ingiustificati pieni di rabbia? Santi o libri proibiti? E quand’è che smettiamo di amare? Quando non ridiamo abbastanza?
Io una canzone del maggio con tutte le risposte precise come assiomi non ce l’ho, ma a parte il fatto che il cricco è il cricco, i lenti si chiamavano smorzoni e la rassegnazione solo per giusta causa, a parte questo le somme si tirano sempre da qualche parte, e allora assolti coinvolti mi viene da dire che le scatole non le butto mai via perchè pure i momenti brutti non sono rimpianti, che il vento quando soffia non guarda in faccia nessuno, che quelli che prendono in giro chi soffre secondo me hanno mica sofferto abbastanza, che senza complicità guai, ma soprattutto che una parola qui, un sorriso lì, io come principio attivo tendo a sparpagliare un sacco di me in giro, ma stranissimo, sento che l’unico modo per completarmi sia continuare a farlo senza volermi indietro mai.