lunedì 29 agosto 2016

sediamoci

Ho sognato che sparavo a mia madre. Non credo sia una bella roba. L'ho sognato due volte, sabato e domenica. Io a mia madre ci voglio bene, pure se è morta. Però le sparavo. La prima volta dicevo guarda se non ho il coraggio, poi seguivo il proiettile sullo sfondo rosa dritto al cuore. Le sparavo a mia madre, poi dopo andavo ad abbracciare mio papà. Odio le armi, farei neanche male a una formica, ma le sparavo. Pure due volte, anche se il secondo sogno mi ricordo poco, c'era anche una pazza che urlava su na spiaggia, le sparavo e poi mi sono svegliata dal mal di testa. Maledette immagini. Ti piace te che leggi essere dentro ai miei sogni? Perché sognare di sparare a chi ci ha messo al mondo? Sogni o incubi? Oggi ho detto che anche se mi tocca fare editing, io alla crusca le darei fuoco. Nel mentre sto prendendo su dal mio capo su wa, mapperò davvero non la vorrei tra le palle la crusca, io ci vorrei di più l'impulso nella scrittura, ci vorrei l'immediato e pure il dialetto, tipo un flusso dritto dalla testa alla pagina, come adesso l'immagine senza rileggere. Ci vorrei la difesa del poccio e dello scarabocchio, che mi sa che lo sparo è probabilmente il fatto di romperlo sto cordone ombelicale, insomma mettiamola dentro nel cuore sempre e comunque, ma ora fianco a fianco col cordone di braccia, da grandi. Sto passo è doloroso a pensarci un po' e infatti oggi non sono stata simpatica niente, è anche nuovo e da sospirone a scriverlo, pure insicuro e titubante, ma incredibilmente vero. Come me, un poccio.