giovedì 29 novembre 2012

kubosteria




Alle volte la vita è un rompicapo che il cubo di Rubik è niente in confronto e tu cerchi di mettere tutti i quadratini di colore uguale nelle sei facce, ti impegni ma niente, non ce la fai proprio.
Ecco, in quei momenti conviene staccare, prendere la macchina ed andare in montagna a Catelnovo, che d’estate è fresco, ma d’inverno è ancora più bello perchè c'è un’atmosfera che in città neanche ti immagini e da un momento all’altro puoi anche salutare il primo fiocco di neve, quello che ti spinge a guardare solo in alto con il sorriso e il rompicapo te lo scordi subito.
E a Castelnovo nel cubo puoi proprio entrarci dentro, un cubo con la K maiuscola, una Kubosteria che è un'osteria ed anche una vineria, con tutti i quadratini del colore giusto nel lato giusto.
Ti accoglieranno tre ragazzi con il sorriso entusiasti del loro locale e già questo, si sa, è un lato che non è mai facile da trovare e mette subito di buonumore. Ma non finisce qui, perchè anche gli altri cinque lati del cubo ti sorprenderanno: un’ottima cucina e tagliatelle al culatello e pecorino che non potrai rifiutare, un ambiente dove pietre e travi a vista si abbinano perfettamente a plexi e design contemporaneo, un’atmosfera calda e musicale che invade tutti i tavoli, dolci che solo il profumo ti scaldano, ma soprattutto una cantina incredibile, che è un cubo nel cubo, dove rimarresti ad ammirare le bottiglie una ad una a tempo indeterminato, dimenticandoti completamente della città e dei rompicapi di tutti i giorni. 


 
                                                                           photo by Zebra a Pois 


Kubosteria
Via Veneto 5
42035 - Castelnovo ne' Monti
Reggio Emilia
Tel 0522 .612130

mercoledì 28 novembre 2012

la Longari

Che oggi piove, c'è grigio, zero sole e niente luce ed è proprio il caso di riderci su.
Perchè diciamolo, sarà pure una leggenda metropolitana, ma chi di noi almeno una volta nella vita non si è sentita come la Longari che rischiatutto ma (ahi ahi ahi) poi cade sull'uccello?
E vale anche per gli uomini, che anche senza grappa Bocchino, mongolfiera e montagna, lo so io che concludendo si sono ritrovati almeno una volta nella vita sempre più in alto con il sorrisone da ebete.
Solo che poi, colpo di scena amici, arriva sempre il momento del lascia o raddoppia, perchè va bene concedere un bis ai tali Paolovi o Pioics, ma a lungo andare la busta va scelta e conviene girare la ruota sperando solo di non ritrovarsi a giocare con la signorina Livoli o paperino Renzi.
E non vale la pena restare troppo concentrati nella cabina ad aspettare domande e risposte, meglio passare la palla a Mario Bianchi e farsi consolare a casa di Luca o Lucia.
Perchè una cosa sola l'ho imparata: tra la uno e la due conviene scegliere sempre e comunque la busta numero tre. Allegria!

martedì 27 novembre 2012

la giornata dello sghignazzo

E insomma oggi vorrei proprio istituire la giornata mondiale dello sghignazzo, perchè quando qualcosa non va ridere di se stessi e sdrammatizzare penso sia la cosa migliore.
E lo so che capita a tutti di soffrire e uno può stare malissimo se si ritrova innamorato da solo in un tunnel senza nemmeno uno straccio di piazzola di sosta, non metto in discussione il motivo di sofferenza anche se a pensarci bene ci sono problemi un po' più gravi rispetto ad un amore non corrisposto, quello che non capisco è tirarsi volutamente mazzate con citazioni tristissime di libri, film o canzoni. Non ha tanto senso nemmeno continuare a pensare e ripensare la stessa cosa, che non è che rimuginando o piangendosi addosso senza (re) agire la situazione possa cambiare.
A volte è meglio isolare il cuore che so con del grasso di balena, che come immagine mi piace tanto, e far scivolare via tutti i pensieri negativi.
E se uno proprio non ce la fa a stare senza citazioni, almeno che siano buffe e mettano di buonumore.
Cantatevi a voce alta All by Myself, stonatela, interpretatela, poi fate un respirone e stop. Ripartite con ironia.

lunedì 26 novembre 2012

tempo verrà




Pinned Image
     Clockwork dancing doll by Ratti Lam, via pinterest
Tempo verrà
in cui, con esultanza,
saluterai te stesso arrivato
alla tua porta, nel tuo proprio specchio,
e ognuno sorriderà al benvenuto dell'altro,

e dirà: Siedi qui. Mangia.
Amerai di nuovo lo straniero che era il tuo Io.
Offri vino. Offri pane. Rendi il cuore
a se stesso, allo straniero che ti ha amato

per tutta la vita, che hai ignorato
per un altro e che ti sa a memoria.
Dallo scaffale tira giù le lettere d'amore,

le fotografie, le note disperate,
sbuccia via dallo specchio la tua immagine.
Siediti. È festa: la tua vita è in tavola.

(Derek Walcott, da Mappa del nuovo mondo. Vero, è citata anche in un film con Fabio Volo, ma è talmente bella che rileggerla ogni tanto non può fare che bene. E oggi, pensando che il sole c'è sempre, anche con la nebbia, mi è proprio tornata in mente.)

domenica 25 novembre 2012

partivo per andare da lei e la macchina faceva già le scintille

"La tirella? Partivo per andare da lei e la macchina faceva già le scintille. La inizi a conoscere, ti piace, sei incuriosito dalla sua testa, ma ancora non è successo niente e passi dalla paura all'entusiasmo in un secondo, perchè da un lato sai che ti stai coinvolgendo pur non sapendo come andrà a finire, dall'altro te ne freghi, non ci puoi fare niente, vuoi solo passare più tempo con lei comunque vadano le cose. Scopri un'energia ed uno slancio che anche se dormi due ore a notte stai bene, hai il pensiero fisso, vuoi solo vederla e chiamarla, viverla come diresti tu. E arriva quando meno te l'aspetti, è una sorpresa ma non vedi l'ora che sia il giorno dopo per capire che cosa accadrà. E non guardarmi così, lo so anch'io che la tirella non ha sempre il lieto fine e che si può stare anche malissimo dopo, ma questo può succedere in qualsiasi situazione, quindi, quando arriva, è meglio godersela proprio tutta, senza pensarci troppo."
 
(Lui, la sua Tirella, alla fine se l'è sposata e mentre parlava si tenevano la mano, scambiandosi dei sorrisi di complicità da far ricredere anche il più scettico tra gli scettici.) 

Zebra Crossing


venerdì 23 novembre 2012

momenti

Pinned Image
Tears, photo by Enzo Perrazziello via pinterest

"E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia." (Blade Runner)

giovedì 22 novembre 2012

Un Uomo

Oggi con tono tra lo schifato ed il sorpreso mi sono sentita chiedere un "Perchè tu non ti riconosci in Una come te di Cremonini?" Voi lo sapevate che tutte le donne in questo periodo si riconoscono in questa canzone?
Io no.
Vero, una come me se chiude gli occhi vede il mare, ma ci deve essere tanta luce e questo non me lo dice Cesare. Poi la valigia per le scarpe è un tasto dolente che una come me ne vorrebbe minimo tre ed al ballare, una come me, preferisce sempre cantare stonando, mai in disparte.
Sull'inciampare poi una come me ha capito che l'altra mano è meglio non chiederla e fare tutto da soli, ma diamo a Cesare quello che è di Cesare, sulla rosa ha proprio ragione, anche una come me tutte le volte che le regalano un fiore si sente morire pensando alla sua povera ma inevitabile sorte.
E benissimo il vento ed il temporale, ma che dire del gatto sopra al letto e dell'uomo nudo ad aspettare ad una che ha un cane? E poi una come me non si può dimenticare? E piace da morire?
Io ci rinuncio a fare questo giochino, non mi ci riconosco e sinceramente lo trovo un po' banalotto, anche se capisco che a molte donne faccia piacere immedesimarsi in una donna così.
Resta il fatto che a una come me, a proposito dell'Uomo e di tutto il resto, è venuta in mente un'altra canzone di Finardi e su questa ha le idee chiarissime. Io, uno come te, lo voglio proprio così. 
 







Thanksgiving Day


mercoledì 21 novembre 2012

la teoria delle acque chete

Stando ad un noto settimanale femminile, per conquistare e farsi sposare dall'uomo della nostra vita dovremmo ascoltare un vecchio consiglio della nonna, ossia essere delle acque chete, che non vuol dire semplicemente tirarsela, ma starcene sempre buone e zitte, un gradino sotto lui, evitando litigate e lacrime quando ci fa soffrire.  
Sarà che mia nonna, che mi considerava la reincarnazione di Laura Ingalls, dopo la delusione di non potermi fare le treccine bionde o insegnarmi a lavorare a maglia mai e poi mai mi ha mai dato un consiglio amoroso, Sarà che a me questi finti assiomi ricordano tanto Ferradini e diciamolo che Teorema ha proprio stufato, Sarà che in generale proprio non ci riesco a stare zitta e figuriamoci se qualcosa non mi va, Sarà che per conquistarmi un uomo deve farmi ridere e non soffrire, senza complimenti banali ma dicendo quello che prova nel momento più inaspettato, Sarà che "mi sa che mi sto innamorando di te" è una frase meravigliosa ma se non suona a sorpresa tipo "sveglia il sogno continuiamolo a fare ad occhi aperti" è più forte di me continuare a dormire, Sarà che un rapporto deve essere sempre e comunque un fiume di spontaneità e vitalità con una corrente pazzesca che piatto sai che noia, Sarà che due persone devono essere alla pari e se uno domina l'altro non funziona, Sarà che le litigate in generale non mi piacciono ma se servono a chiarirsi ci vogliono, Sarà che le lacrime andrebbero sempre ascoltate, Sarà per questi e mille altri motivi, a me questa storia delle acque chete sembra una grandissima stupidata.

martedì 20 novembre 2012

Cy Twombly, Untitled (Scenes from an ideal Marriage)

Pinned Image
Cy Twombly,  Untitled (Scenes from an ideal Marriage), 1986. Via pinterest


























“Ogni linea che disegno è espressione dell’esperienza del fare una linea: più che fare un dipinto, faccio un’esperienza” (Cy Twombly)

lunedì 19 novembre 2012

l'arrosto e l'uomo chef

Ieri sera ho avuto la mia ennesima delusione culinaria. Ho seguito tutti i passaggi che ormai ho capito che se ne salti uno è un po' come cercare di montare invano un mobile Ikea, ci ho messo anche tanto amore e volontà com'era palesemente suggerito tra le righe e i qb della ricetta.
Dovevo cucinare un arrosto, ma vallo a sapere che in forno la carne diventa minuscola. Il risultato è stato un cubottino di 5 cm neanche, triste, magro da sfamare mezza persona, niente a che fare con quello fotografato se non per il rosmarino bruciacchiato.
E lo so, con l'esperienza si impara. Come ho capito che per la torta cioccolatino non si deve usare lo zucchero di canna ma quello a velo se no si crea un'inspiegabile crosta sul fondo tipo crème brulée, così sia per l'arrosto, la prossima volta ne prenderò uno molto più grande, se mai riuscirò a ricordarmi il tipo di carne giusta da usare.
Il punto però è che ci vuole la passione. E io non ce l'ho. Adoro le cene, adoro il cibo, ma quando si tratta di cucinare piuttosto andrei a scalare una montagna. E nemmeno fare la spesa mi piace e quando ci vado perdo me ed il carrello, riuscendo a comprare sempre e comunque cose inutili.
Io la passione ce l'ho per l'uomo chef, punto. Quello che sa sorprenderti con magnifiche cene e che solo vederlo arrivare a casa con le buste della spesa ti mette il sorriso. E lo guarderesti per ore sorseggiando un bicchiere di vino, altro che libri di ricette o prove varie del cuoco in tv.
E non mi interessa se poi il piatto venga o no, basta che a spadellare non sia io. Che pensandoci alla fine è molto meglio per tutti.

venerdì 16 novembre 2012

casa

Libri, quadri, foto, tanti oggetti di design che per quello ho il pallino, cuscini e pouf dappertutto che tanto sul divano ormai ci vive il cane e guai a cacciarlo giù, ricordi di viaggi e biglietti di amici che spuntano a sorpresa un po’ ovunque, tantissima luce ma guai rinunciare alle candele. E disordine sparso, che una casa deve essere vissuta e l’ordine mi spaventa. Ma soprattutto tante risate, chiacchiere a fiumi ed allegria grazie ad amici che vanno e vengono come se fosse un porto di mare e quando si impossessano della mia cucina seminuova e un po’ trascurata creano miracoli da commuovermi ogni volta. Sempre e solo musica e colore, che per sentirsi a casa serve il contenuto.
E ieri sera, mentre ascoltavo un briattore vanziniano pontificare sulla ricchezza e povertà della gente, ho pensato che una persona può avere tutti i pezzi di design del mondo, case su case, discoteche e mille alberghi extralusso, anche una donna diversa ogni sera, ma senza contenuto resterà sempre povero e vuoto dentro. Senza sentirsi mai davvero a casa.  

L'ultimo spettacolo - Roberto Vecchioni


giovedì 15 novembre 2012

Le Beaujolais Nouveau

Pinned Image
C'est le 3ème jeudi du mois, et voilà! Le Beaujolais Nouveau est arrivé, photo via pinterest
























mercoledì 14 novembre 2012

reset

Niente sconti o omaggi, siamo chiusi oggi, che se lo cantano i Negrita lo faccio anch'io.
E mi prendo il lusso per un giorno di non aspettarmi niente dalle persone che proprio non sono in grado di andare oltre le 3 parole per cercare di esprimere un concetto, di ridere in faccia ai saccenti che camuffano la loro stupidità dietro una finta cultura senza basi fatta solo di citazioni, di stare lontana da chi si perde in un mondo virtuale e non sa proprio orientarsi nella realtà, di rispondere a chi ferisce le persone e nemmeno se ne accorge, di dare del maleducato a chi lo è, di far notare a chi non sa ridere di se stesso che è lontanissimo dal conoscere ironia e sarcasmo.
Rimuovere senza pensare e non mettersi mai in discussione ed agire è da stupidi, prendere le distanze da certe realtà tanto vuote no. E non credo che queste persone possano cambiare e fare pace con se stesse, probabilmente non si fermeranno nemmeno un attimo a pensare o cercheranno di rimediare e recuperare quello che hanno perso. Fatti loro. Niente scuse, oggi va così. Che se avanti o indietro nel tempo non si può andare, almeno sarà possibile vivere il presente un po' più leggeri.

martedì 13 novembre 2012

Non ti guarderò mai dentro




Pinned Image
Only God Knows Why photo by Tommy Cavarela via pinterest

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 





"Rimani finchè non partirai, ci sarà sempre tempo per partire, Perchè vuoi che io rimanga, Perchè è necessario, Non è una ragione che mi convinca, Se non vuoi rimanere, va' via, non ti posso costringere, Non ho forze che mi portino via da qui, mi hai stregato, Non l'ho fatto, non ho detto una parola, non ti ho toccato, Mi hai guardato dentro, Giuro che non ti guarderò mai dentro, Giuri che non lo farai e l'hai già fatto, Non sai di che stai parlando, non ti ho guardato dentro, Se rimango, dove dormo, Con me."
                                                                                                                                  José Saramago




lunedì 12 novembre 2012

Tomas Saraceno - On Space Time Foam (dell'arte, la bolla ed i giudizi affrettati)



 
Si sa che a me Saraceno piace proprio tanto e questo fine settimana l'ho passato in casa tra i bacilli e le bolle del vivin c. Mi sono guardata in tv delle cose banalissime, tranne un servizio sulla sua bolla che mi ha fatto venire ancora più voglia di scrivere qualcosa sulle altre cavolate sentite.
Perchè in tv, a parte l'onnipresente Renzi con il suo camper, va molto di moda dare giudizi categorici (e affrettati) sulle storie d'amore degli altri: se hai una storia con una persona più grande, ad esempio, stai cercando l'affetto del padre perduto o peggio i suoi soldi, senza renderti conto di essere sfruttata perchè fa figo avere la ragazzina di fianco. E che dire delle donne che si trovano il fidanzato più giovane di 20 o 30 anni? Colpa della crisi di mezza età, delle creme antirughe che non funzionano e del fatto che non si accetta di invecchiare. E i bambini? Uno ci deve pensare quando è ora a fare un bambino, non dopo i 40, che poi diventi una nonna non la mamma.
Ma la cosa che mi ha fatto più arrabbiare sono state le discussioni sui matrimoni fra persone dello stesso sesso, che io, ve lo dico, non voglio nemmeno commentare e non vedo l'ora di organizzare il matrimonio del mio migliore amico e del suo uomo e guai se non sarò il suo testimone.
Ecco, tutta questa gente pronta a sparare sentenze stereotipate dovrebbe proprio farsi un giro sulla bolla di Saraceno per capire che i concetti e gli spazi sono mutabili, che esistono varie dimensioni e serve sempre un'interazione tra universi paralleli per costruire qualcosa di nuovo. 
E lo so che molti di loro userebbero la scusa di non conoscere l'artista e di non capire l'arte contemporanea, ma li porterei lo stesso tutti a forza sulla bolla. Perchè l'unicità dell'arte è proprio quella di trasmetterti una sensazione solo tua, senza preconcetti, semplicemente guardando e ascoltando quello che l'opera vuole comunicarti. E secondo me solo l'arte e la musica sono capaci di farti immaginare qualcosa di nuovo e personale in modo così immediato.  


(On Space Time Foam è visitabile fino al 3 febbraio 2013 all'HangarBicocca )


venerdì 9 novembre 2012

Ecco ciò che voglio dire

 

Pinned Image
Essaouira, photo by zebra a pois
 
 
"Ecco ciò che voglio dire: che, alla fine di tutte le utopie e di tutti i sogni e le mattane, conviene cercare un luogo di pace, dove il lavoro semplice diventa complesso e il tempo se ne va via lento, e in certi pomeriggi, la musica, o qualcosa di simile, scandisce i momenti dell'ispirazione."
                                                                                                                       
                                                                                                                                           E. Berselli




giovedì 8 novembre 2012

fuori e dentro

Ci sono sempre persone che inizi a conoscere e poi ti deludono, ma ogni volta rimango a bocca aperta chiedendomi come sia stato possibile avere pensato di farle entrare nel mio mondo.
Perchè dietro ai sorrisi e alle chiacchiere, i fatti miei li racconto solo a quei pochi che mi sembrano belli di testa, ma quando poi mi accorgo che di testa tutto sono tranne che belli, in quel momento preciso, mi mangerei le mani.
E in questi casi è bellissimo rifugiarsi dal tuo migliore amico, vedere la sua nuova casa ed accorgersi di quante cose parlano di noi. Libri, biglietti, dischi, quadri e tracce di spese proletarie che solo io e lui sappiamo il significato.
E ridendo degli sbagli pensi a fuori il mondo che si spacca, ma il cuore dentro non si tocca. Che la Bertè avrà pure perso il tempo e sbagliato le parole, ma restano azzeccatissime, perchè fuori le persone possono andare e venire, ma dentro ci sono presenze fisse che nemmeno in caso di errori madornali metteresti in discussione.


martedì 6 novembre 2012

un percorso

Lo tsunami è quella sensazione incredibile di soffocamento che ti prende quando tutto sembra crollarti addosso. Quell'onda anomala che tu non puoi farci niente, solo stare lì a guardare un destino di merda che con un'intensità imprevedibile ti porta via tutto.
E tu devi restare in piedi, ti dici che devi per forza reagire se no crolli, tenti di riprenderti, ma ti senti tremendamente insicura. Hai paura di tutto e di tutti e che da un momento all'altro possa succederti ancora qualcosa di brutto. E ti chiudi, cerchi di non far vedere chi sei e come stai, vuoi vivere solo alla giornata, rimuovendo il passato ed evitando di pensare al futuro.
Poi però arriva un momento in cui ti accorgi che così non può funzionare, che l'unica cosa che sei riuscita ad ottenere è avere bloccato le emozioni, ma che da qualche parte quel passato doloroso lo hai dentro.
Ed è lì che ti scatta qualcosa ed inizi a farti un percorso personale che è veramente difficile.
Scopri che i ricordi dolorosi saltano fuori dagli incubi e con loro rivivi un altro tsunami che non ti fa dormire la notte perchè non sai che cosa sognerai. Provi rabbia ed ansie che non pensavi proprio di avere e ti senti talmente trasparente e fragile da arrivare a chiederti chi cavolo sei e quale sia la tua vera personalità.
Ma quando hai veramente deciso di farlo questo percorso, piano piano inizi a capire che gli incubi servono a liberare le cose brutte, a farle uscire e non tornare più. E con gli incubi spariscono anche la rabbia e l'ansia. Il dolore lo rivivi, ma lo accetti e lo consideri una parte di te sempre più lontana.
Inizi a capire davvero chi sei e ricominci ad immaginare anche il futuro. Con il sorriso e l'entusiasmo di sempre.
 
(per tutte le persone che hanno capito senza chiedere)

Matter of Time

Pinned Image
Matter of Time from craigstuartandrews.com via pinterest

lunedì 5 novembre 2012

Bruno Munari, Fantasia


viversi

Viversi e lasciare viversi. L'unico modo per trovare la direzione da prendere.
Che ieri ne parlavo con una persona, ma non trovavamo la frase esatta, nonostante le canzoni.
E lei è contraria alle sovrapposizioni, la sua testa dice che lui dovrebbe fare un cambiamento e subito.
E io le ho detto che certi cambiamenti non sono così immediati come scegliere se mangiare una pizza o un piatto di pasta, che un po' di tempo ci vuole, soprattutto se ci sono in mezzo altre persone.
E se ne vale davvero la pena dovrebbe lasciare viversi da lui e lui avere il tempo di viversi lei per capire.
Che i muri di difesa sono uguali ai tuffi nel vuoto, non servono a trovare nessuna direzione.
E io non lo so che cosa direbbe Schopenhauer oggi, ma penso che viversi sia già un gran cambiamento rispetto al solo vivere.

sabato 3 novembre 2012

il ferro da stiro

Io non so stirare. E non riesco a seguire gli schemi, quelli classici, i percorsi sicuri e strabattuti dove proprio non puoi perderti. Per me quelli diventano tunnel. E appena ne intravedo uno scappo alla velocità della luce.
Che la prima vera storia importante sembrava una bolla, solo magia e un sacco di risate, poi lui si è incanalato nello schema della persona seria e responsabile. E mi ha regalato un ferro da stiro. Rosa, tipo il Mac di Zoolander, ma sempre ferro da stiro. Ed è scattato il cartellino rosso. Immediato.
Inizi a frequentare altri, continui a cercare teste un po' folli e compatibili, ma fai fatica.
E nelle loro case, non capisco perchè, non trovi spazzolini, mutande ed accappatoi delle ex, ma un sacco di piatti, bicchieri, robottini ed altri utensili da cucina.
Non mi hanno mai dato fastidio, ma lo ammetto, ho sempre cercato di capirne l'uso senza scendere nei dettagli per non sminuire ulteriormente la mia immagine di non casalinga.
Poi, finalmente, ne trovi uno dotato di fantasia e un po' fuori dagli schemi come te, ma è proprio in quel momento che può capitarti il peggio: aprire un armadio per cercare una coperta e trovarci sette, e dico sette, ferri da stiro. Compresa la versione in giallo del mio simil Mac.
Nel suo caso, tutte le ex avevano il pallino dello stiro e guai ad usare un altro ferro che se no venivano le pieghe. Un po' come le creme per il viso.
E a parte chiedermi come mai non si siano portate via il modello così indispensabile che nessun altro mai, in quel momento l'ho dovuta confessare la mia teoria che basta stendere bene e che per i vestiti più complicati esiste la lavanderia.
E secondo te io come faccio? - mi ha detto ridendo - Ma almeno mi sforzo di non avere solo piade ed eco nel frigo.
E mi è tornata in mente proprio questa frase mentre oggi, con un sacchetto di surgelati in mano, ho salutato il mio uomo della lavanderia, che tutte le volte che mi vede finge disappunto, ma in realtà è contentissimo perchè con clienti come me potrebbe passare l'inverno al caldo invece di lavorare.
E ho pensato che il mio schema sarà poco convenzionale, rassicurante o stabile, ma è talmente divertente, vario e colorato che non lo cambierei per nessun tunnel al mondo.

giovedì 1 novembre 2012

Novembre

Novembre resta il mese più grigio, freddo e triste di tutti. Gira e rigira, tra l'altro, troverete sempre qualcuno che canticchia November Rain, lo stesso che a fine mese inizierà a bombardarvi la testa con le canzoni di Natale.
Ok organizzare cene con gli amici e colorare non restando mai dentro le righe alla Sex and the City, benissimo anche la serata con camino, libri o film comici, ma non potendo trasferirvi fino a primavera in un magnifico luogo caldo e paradisiaco, possono aiutarvi alcuni suggerimenti personalmente testati. Mettete pure da parte ogni pudore e provateli, vi lasceranno piacevolmente colpiti.

1  preparatevi una playlist con solo canzoni cariche, quelle che dovete per forza urlare e stonare. Cantatele in macchina al vostro vicino di coda assonnato, al supermercato, al parco, fregandovene degli sguardi un po' persi di chi vi sta intorno. Tanto sono i loro.

2 al posto della nebbia fuori, createne una vera nel vostro bagno, consumando per una doccia tutta l'acqua calda di casa. Per rilassarsi e meditare.

3 prendetevi un pomeriggio libero ed andate sulle colline con un vostro amico. Tra una risata e l'altra, mangiate e sbronzatevi perdendo il senso del tempo. Durante la stanchezza post pranzetto non scordatevi di guardare dall'alto in basso la nebbia ed il grigio.

4 una valida alternativa al pranzetto sulle colline è la "giornata ignorante" (in questo caso vi servirà tutta la giornata di ferie, ma ne varrà davvero la pena). Organizzate con pochi amici un non compleanno oppure un compleanno di un oggetto inutile, comprate del Sassicaia o del Vintage Tunina ed abbinatelo ad un pranzo (ignorante) a base di salume, focaccia, burrata o bufala. Non dimenticatevi che per festeggiare serviranno altre bottiglie perchè il vino buono finisce subito, le candeline e soprattutto la "torta chimica", ovvero la classica torta da compleanno con panna un po' finta, chantilly e sottilissimi, quasi invisibili, strati di pan di spagna.
Molto consigliato, post digestivo, la recita di un film tragico - drammatico, per intenderci uno con frasi del tipo "Mi sono accorto solo due giorni fa di essere morto, ma ora sono tornato.."

5 fate finta di essere un turista straniero (meglio se in una città dove non vi conosce nessuno) e chiedete spiegazioni alla prima parolaccia che sentite (un must alla francese: cassò qu'est ce - que le cassò?).

6 all'ennesima frase banale, finta o stupida di una persona che proprio non sopportate più, pensate a qualcosa di veramente buffo e ridetele in faccia. Ricordatevi di rimanere il più ambiguo possibile con le spiegazioni.

7 portate a sorpresa un vostro amico in un posto dove non metterebbe mai piede, ad esempio una palestra o un corso di danza. Godetevi le sue espressioni perplesse mentre cerca di capire le spiegazioni del maestro (attenti però, questo scherzo potrebbe ritorcervi contro).

8 Entrate in un supermercato e comprate solo un oggetto assurdo, consigliatissimo il pulisci termo dall'inconfondibile forma un po' fallica e ad uncino. Avvicinatevi alla cassa con più fila e chiedete a tutti di passare mostrando orgogliosi il vostro unico acquisto.

9 preparate orsetti gommosi alla vodka ed andate al cinema con un amico in crisi amorosa, di pomeriggio e durante la settimana, luogo per eccellenza delle coppiette abusive. Scegliete pure un film a caso, tanto al quarto orsetto non riuscirete più a seguirlo, disturberete solo gli abusivi.

10 pensate a tutte le figure imbarazzanti che avete combinato in vita vostra e ripetete quella più eclatante. Vero che la prima volta ha dalla sua l'effetto sorpresa, ma anche solo pensare a quante ne avete fatte aiuta a ridere un bel po'.



-