mercoledì 20 settembre 2017

Una camicia azzurra

Una camicia azzurra da uomo di quelle con le iniziali da portare tipo tatuaggio molto addosso, con sotto niente, forse i boxer, forse i tacchi, forse no. Secondo me la storia delle due gocce di Chanel per dormire non regge più, il pigiama non si può vedere, la camicia rubata all'uomo è invece femmina da morire. Da mettersi dopo la doccia col profumo della crema. La femmina invece che pascola coi tacchi al lavoro rigorosamente con la camicia (da donna) sbottonata, io è un periodo che l'osservo come genere e sinceramente mi lascia un po' perplessa. Son tante, aggressive, ti guardan come a dire io lo so come si fa, infatti fanno. Io però lì faccio fatica a vederci femminilità, ci vedo più malizia, tipo mi mostro per ottenere, invece con la camicia rubata con le iniziali di lui, magari non mi vede nessuno, ma mi sento più noi.

sabato 16 settembre 2017

lo sforzo della sintesi

Reagire in modo scomposto e indecifrabile. Anomalie, cose. Lasciare un po' tutti nel forse. Percezione del dolore a posteriori tipo pasticcio col ragù. Scappare comunque. Testa irresponsabile. Stare lì a guardarsi da fuori, polso destro. Non sopportare l'accerchiamento, mano sinistra. Concentrarsi sul quotidiano, tenendo presente il disordine creativo, salvezza. Rischiare la fucilazione, improvvisare, correre. Far guardare da altre prospettive richiede lo sforzo della sintesi. I limoni del resto stanno lì a guardare, Jannacci diceva na roba così e io Jannacci lo amo. Salviamola l'ironia ed eliminiamo gli angoli, bocca che ride.

giovedì 7 settembre 2017

Ridere

Oggi ho pensato che a ridere uno parte già bene. Dentro può averci più o meno gioia entusiasmo voglia di vita pirlaggine o magari dell'altro, mi piace scrivere senza virgole stasera, ma comunque parte bene. Poi non si sa se arriva passa di lì scappa va sempre dritto in fondo a destra, ma negli occhi si accende comunque una scintilla luminosa. Se poi si spegne, mandare poeticamente a cagare e riaccendere. Ridere è bellissimo.