giovedì 30 dicembre 2021

scava scava 2021

Gennaio: perso mio secondo papà, dolore atroce tipo strappo di un pezzo di pancia, non si respira più, tutto fermo.
Febbraio: cucinato tantissimi biscotti non troppo commestibili, fortunatamente fase breve post lutto, capito che non si potrà mai competere col mulino bianco, servono altri tipi di abbracci.
Marzo: capo sbiellato insulta come un pazzo, chiesto aiuto psicologico per paura di crollare (farebbe bene anche a lui).
Aprile: iniziato viaggio dentro di me, che buio che fatica che rabbia che lacrime, che nostalgia fortissima di mamma e papà.
Maggio Giugno Luglio: scavato scavato scavato e sempre più pianto, dove sono? Tanta voglia di ricordare il prima del lutto, bisogna imparare a volersi bene, non ho idea come si faccia, ma sono determinata.
Agosto: ritrovata me stessa su uno scoglio, l'ozio è un gran modo di pensare e coccolarsi, nuotare ancora di più. I ricordi affiorano a suon di serate tra stelle e mirto.
Settembre: perso zia e cane (uno zio cane perdonate ci sta), dolore forte, ma non come quello di gennaio. Quando mi dicono che zia è morta sono a un concerto, ballo e canto e urlo e piango fino a sentirmi meglio: vita sei una puttana decisamente imprevedibile, te lo riconosco.
Ottobre: iniziato a nuotare, smesso di pensare. Senza ossessioni tutto affiora naturalmente, prevedere altre pale vanghe o ruspe, si scava verso l'infanzia.
Novembre: i genitori in carriera non giocavano con me piccola, tirata su da nonna severissima e religiosissima a suon di si deve, si fa, bisogna, impara. Giustificata svolta ribelle, recuperare parte bambina, giocarci di più, ha bisogno di me.
Dicembre: accettati i limiti di me stessa e degli altri, vuoi mettere la fiducia? Lavoro sempre più in secondo piano, nonostante attacchi su più fronti, vengo prima io. Voglia di sentimenti da toccare, di sorrisi e trovare una conclusione, al momento non c'è, godersi questa stranissima pace sospesa e continuare a scavare. 

mercoledì 15 settembre 2021

Tu pensa

Il tempo col lutto si ferma, congelato nel dolore e nella rabbia. I ricordi sembrano lontanissimi, la mancanza infinita, tu ti senti immobile e pesantissima nel buio pesto, tipo una bambola gonfiabile di cemento armato, brutta uguale. Epperò, ci ho messo una vita, a proposito di tempo, ma ho scoperto questa cosa qui, che all'improvviso, poi, tutto esce fuori e riparte, prima la rabbia, poi il dolore quello forte da non respirare, poi il tempo. Capisci che eri tu quella ferma, non lui e che sì, sei fragile, ma sulle tue zampette ci stai stare. E poi. Capisci che se butti via le ossessioni brutte, si libera in testa dello spazio che può essere occupato da pensieri nuovi e ricordi belli, allora ti viene magicamente voglia di sentirti leggera e trasformare la bambola in un pezzo di gnocca. Vuoi vivere intensamente, hai voglia di una vita completamente nuova e sorridi al futuro. Non le vuoi le polemiche, te ne freghi di chi provoca, sei concentrata su te stessa, finalmente capisci che ti meriti di volerti bene, il resto dopo, la gente merda via.
La cosa più figa di tutte, però, non è tanto guardare al futuro, ma realizzare che la prospettiva si è talmente aperta che a pensare indietro, al posto del dolore per la perdita, ti accorgi che ora c'è amore per chi hai perso. Un amore incondizionato, fortissimo, che ti fa venire il blocco in pancia da tanto è bello e forte e irremovibile, lui resta, il dolore no.
Ecco. Io non lo so se sia questa la rimozione del lutto, non so nemmeno se sono riuscita a descrivere bene quello che sento, ma sicuramente è qualcosa che non avrei mai detto, ed è giusto che tutti quelli che soffrono di mancanza lo sappiano. Alla fine vince l'amore.

venerdì 6 agosto 2021

sposerò mio marito Valentino Rossi

Sono innamorata di Valentino Rossi più o meno da 30 anni. Mio papà mi ha cresciuto tra i motori, appassionato di auto mi portava piccolissima tra Imola e Maranello, ci aveva provato pure con aerei, deltaplano e co, ma il colpo di fulmine mio e di mio fratello è arrivato per fuoristrada e moto. Da piccolini rubavamo senza patente l'auto di nostra nonna per giocare a fare i rally, io ero secondo pilota, la meraviglia, poi è arrivato il range rover e da lì ciao mondo, niente è più stato come prima. Ma abbiamo detto moto. Mio fratello al posto della bicicletta come tutti i bambini normali, da piccolo aveva la minimoto, ho ancora una cicatrice in fronte perché a 2 anni è riuscito a centrarmi in fronte col manubrio, poi è arrivato il cross e mi piaceva tantissimo l'odore, i salti, appena potevo mi facevo portare in pista. Non femminilissima la mia infanzia, lo so. Però. Lato solo mio è arrivato lo scooter, noi se eri figo c'avevi lo zeta x, prima ancora il metropolis, a me da pischellina quando m'hanno regalato lo scooter blu è stato un momento fondamentale di ascesa della figaggine, pure d'inverno con la nebbia guai a togliermi da lì, maglioncino di cachemire al collo a mo di sciarpa e via (me la tiravo a manetta). Poi è arrivato lui. Sto pazzo che tra i vari Biaggi e Capirossi era naturale, faceva ridere, volava, girava con una bambola gonfiabile in circuito, colpo di fulmine finalmente uno più fuori di me, come cazzo guida è fantastico, fortissimo, Dio. Io di Valentino Rossi mi sono innamorata all'istante e niente è stato come prima. Nel 1999, quando mio papà era in ospedale, parlavamo di lui per non pensare al brutto, di quanto era forte e delle cose pazzesche che aveva fatto. Dovevamo andare a vederlo insieme, lui vinceva, mio papà perdeva purtroppo, non ci siamo riusciti, ma avere un interesse unico condiviso così forte è stato importantissimo. Dopo, nel 2000, si è ammalata anche mia mamma e mi ricordo che alla domenica pomeriggio, quando Valentino vinceva e gridavo alla tv come una pazza dal divano, mi guardava e diceva "Ma come fai ad essere innamorata di uno così musghin? Sembra un subnormale" e io a dire no mamma sembra un angelo non vedi? Quando vinceva il mondiale, anche lì stavo perdendo la mamma, ma le gare mi davano un'adrenalina che non so se riesco a spiegarlo, mi hanno aiutato tantissimo in quei momenti brutti lì. Dopo è stata storia, per tutti i miei fidanzati vari lui era "mio marito Valentino Rossi", loro venivano dopo, lo è ancora mio marito, loro vengono rigorosamente dopo, non sono gelosi, ci ridono su, non capisco come mai non mi abbia ancora sposato veramente e come io abbia fatto a sopportare tutte le varie gnocche che ha avuto senza minimamente cagarmi, ma per me resta Lui, niente da fare. Dopo è stata storia, a vedere le gare esultando ed insultando i vari Gibernau come solo una scaricatrice di porto può fare, l'arrabbiata, ai concerti di Vasco con lui nel pubblico, gara dopo gara ad esultare ed incazzarmi con una passione pazzesca. Lo sport è questo, direi, per me adesso senza di lui in MotoGP sarà dura. Anche il mio attuale lavoro, ci sono andata perché al colloquio mi hanno chiesto "ti piacerebbe lavorare per la MotoGP? La conosci?" e io mica ce l'ho fatta a non ridere, ho detto un filino ed ho accettato all'istante. Ieri è stato strano, abbiamo ascoltato la conferenza stampa al lavoro, mi sono commossa, quanta vita che c'è stata a tifarti Vale, quanto amore cazzo, ma anche adesso, mentre guardo in sala una ruota di F1 di Senna, penso che sì, lui ha smesso, ma io no, mio marito Valentino Rossi resterà mio marito Valentino Rossi per sempre, un cazzo di genio capace di farti urlare di gioia anche tra 100 anni. Grazie Valentino. Se ti va sposami pure, ma comunque non preoccuparti, sono solo 30 anni che aspetto, posso resistere ancora un po'... :)

giovedì 29 aprile 2021

No tu no

Si diventa orfani anche dei piccoli gesti quotidiani, che infatti tutto sono tranne che piccoli.
Mi arrendo: in questo momento mi manca quella tenerezza lì. Tipo un post-it con scritto dormivi così bene che non ti ho svegliato, oppure il bacio della buonanotte, che crescendo hai altri baci, ma a me manca quello.
Ho iniziato a guardarmi dentro, le mie cicatrici sanguinano e urlano come crateri. Sono 3 giorni che piango, come se si fosse stappato un dolore che credevo non ci fosse, eccolo. Da un lato penso sia un bene, dall'altro forse dovrei fermarmi. Oggi il mio capo mi ha dato prima della stupida, poi consigliato un vibratore, come sarebbe facile se bastasse masturbarsi per colmare certe perdite, forse se fossi veramente stupida non sentirei nulla, non è così. Sento tanto, sento tutto, sento che in questo momento sono fragilissima, sento che sono forte, sento che vorrei tornare piccola, sento che sono grande, sento che il vibratore te lo spacco in testa, sento che voglio invece un abbraccio da chi scelgo io, sento che anche se piango, dentro ho tutto tranne che debolezza, ti piacerebbe eh testa di cazzo se giocassi col tuo pisello fino a fartelo esplodere in gola a forza di urlare? Piuttosto mi faccio suora. Nella scarpa col tacco a spillo sono io che scelgo chi farci venire e chi calpestare, io che decido da chi ricevere e chi no, io donna bambina triste allegra pazza emotiva stonata impulsiva bella brutta troia santa. Io. Ho sofferto fin troppo per cose ben più grosse per non capire quanto sia importante, ora, far di tutto per essere serena. A partire dai piccoli gesti quotidiani. È ora per quelli di farsi adottare. Scelgo io. Abbracci, dolcezza, sensibilità e cose capaci di farmi sorridere. Voglio te che mi tocchi e mi fai da coperta e lenzuola insieme, voglio rispetto, educazione, affetto delicato. No tu no.

venerdì 26 marzo 2021

te insomma

Vorrei molto forte essere a Marrakech nel mio riad del cuore a rubare nel silenzio un po' di ombra. Vorrei dopo anche essere a Parigi, girare a cazzo zona saint Germain, guardare all'insù, ci siamo.
Vorrei dopo dopo anche la Scozia, il rumore della corrente, il bacio al whisky, guarda che colori strani, vorrei.
Vuoi tu testa prendere il qui presente corpo e promettere di amarlo e rispettarlo finché morte non vi separi? E tu corpo, vuoi la qui presente testa e prometti di amarla, fermarla, rispettarla finché morte non vi separi? Lo vogliamo? Yes I do. Qualcuno che parli o taccia per sempre ci sta? Io nel frattempo mi metto qui a gomitolo, ho bisogno di tenerezza, coccole, protezione, ho bisogno di pancia che respira contro pancia, senti? Ho bisogno di una pianta che fiorisca, di basilico, rumore, camomilla, abbracci, contatto, te insomma.

mercoledì 10 marzo 2021

associazione

Sono tettona, vorrei essere piatta.
Quando giocavo a pallavolo erano loro le mie ginocchiere, pure adesso a correre mi tocca mettermi delle impalcature sportive che fosse per me datemi una prima, non abbondante. Adoro le donne che si fanno le foto col seno nudo, lo trovo bellissimo, ma il mio, a me sembra sempre di essere Orietta Berti, non Pamela Anderson. E gli uomini che ti parlano guardando il seno e non gli occhi, che fastidio, cosa ci trovate in due gavettoni? Presente le tette giganti di Woody Allen? La verità è che ho la femminilità di un porcospino, sempre prima la testa, è un periodo che ho tutto bloccato e mi sento il mordiroccia, ma lavoriamoci su, mi porti a vedere il museo della storia infinita quando si potrà? Mi aiuti a sbloccare le emozioni e sentire che mentre respiriamo siamo uno? Che ci si può ancora innamorare ogni giorno del contatto? Non so bene niente, in questo periodo è tutto un distanziarsi, però so che ho una voglia di fare che è una cosa bellissima, tipo di nuovo il tepore a pranzo nel parco, fidati me di me, testa del corpo, guarda il sole, fiorirà di nuovo, respira, ascolta, sblocca le emozioni, abbraccia, tocca, fatti toccare, unisci, accetta, associa.

venerdì 5 marzo 2021

Se non riesci a parlarne, scrivilo

Se non riesci a parlarne, scrivilo. Proviamo.
Ci sono tante persone che tendono ad esagerare, a vittimizzarsi, non vorrei sembrare così, ma ecco, credo in questi giorni di essere stata vittima di mobbing. Incapace, non hai la testa, troia, stai a casa questa settimana, non lavorare così ti ossigeni il cervello, poi vediamo, non vuol dire che non lavorerai più con me eh, ma vediamo. Sei inutile, ci penso io, tu non fare niente, tanto non hai la testa, devi imparare ad usare la testa, non solo le tette, non essere polemica, è inutile che parli, vai via, trovati qualcosa d'altro da fare, sei troppo emotiva.
Potrei continuare, ma non è il caso, ho la fortuna di conoscere perfettamente la mia testa e di sapere che la mia professionalità non può essere messa in discussione, soprattutto da chi camuffa arroganza ed ignoranza per personalità, proprio non posso permettermi di stare male.
Però, ecco, dato che è stata criticata la mia creatività, ho pensato che è stato molto strano in questi giorni cercare online cosa sia il mobbing e mi è sembrato tutto molto, troppo indefinito, bisognerebbe davvero fare qualcosa.
In Italia ci sono ad oggi un milione e mezzo di lavoratori vittime di mobbing accertati, quanti quelli come me che invece non sanno cosa gli stia davvero accadendo ed hanno bisogno di una mano? Sapevate che ci sono gran proposte di legge per tutelare, ma ad oggi in Italia non c'è ancora nulla di certo?
Nel mio piccolo, proviamo a fare qualcosa. Scrivete le vostre esperienze, condividete queste righe, la solidarietà tra le persone è il miglior modo per aiutarsi, quindi se avete idee, proposte o volete anche solo un abbraccio forte, sono qui. Scrivete, parliamone, creiamo insieme un progetto di sostegno a chi ha davvero bisogno di noi.
Non è mai solo colpa vostra.
Grazie 

martedì 2 marzo 2021

impegnati

In realtà stasera più che Sanremo vorrei scrivere, vorrei urlarti in faccia andrà tutto bene, stai tranquillo, ma non lo so se sarà così anche per te. Ci son dei momenti irrisolti che vanno conclusi, le figure non possono essere indefinite, la linea deve essere continua, senza nebbia dentro, capisci? Siamo fatti per reagire, la vita ci scombussola da un giorno all'altro, ci cambia, ci scambia, guardarsi dritto negli occhi per me oggi è fondamentale, checchesenedica è il contatto vero da un anno a questa parte e tu guardami, cosa vedi? Occhio destro brucia, fa male, ha pianto, occhio sinistro spalancato, ha visto, ha scoperto, che male che ha, guardalo, capisci? Il mio punto di riferimento è andato in ospedale per scrupolo il 27 dicembre, unico sintomo la testa confusa. Buffo per uno che curava teste vero? Positivo. Niente da fare, il 2 gennaio ciao mondo, lontano da tutti, nemmeno telefonare poteva, capisci che la vita mignotta va vissuta e devi reagire? Capisci che non c'è tutto questo tempo e che dobbiamo far di tutto per stare bene? Impacchettare tutto e rispedire al mittente con lettera di congedo, attaccarsi con chi dice che il covid non esiste, mandare a cagare chi polemizza per cagate. Vivere meglio che possiamo, far di tutto per riuscire ad abbracciarsi nonostante il nonostante. Darsi una mossa, capisci? Andrà tutto bene, anche per te, se lo vuoi, ma non stare tranquillo, impegnati.

venerdì 5 febbraio 2021

portami via

"Ho sentito che nevica”, messaggio sul telefono. Raggomitolata sotto le coperte, sparite le urla giovanili in lontananza, rispondo: “Al momento niente neve”. 
E vorrei aggiungere: vieni a prendermi. A prescindere dal mittente, parlando a una qualsiasi persona in pena per me, maschio, femmina, figlia, amante: siamo ancora giovani, talmente giovani. Tutta questa tenerezza sprecata, quanta tenerezza a sperdersi qua sotto. Portami via (e qui immagino un maschio).

 Teresa Ciabatti, Sembrava bellezza 

giovedì 4 febbraio 2021

sfoghino

Oggi al lavoro mi sono sentita dire che non capisco un cazzo e non so scrivere, poi, insieme alle madonne, son volati tanti altri insulti che sinceramente non ascoltavo più. Subito dopo, nella massima serenità, ho comprato lecca-lecca alla Maria in onore delle madonne volate, mi sento molto più tranquilla, epperò ho pensato che, pur non sapendo scrivere, una cosa da mettere nero su bianco ci starebbe, non fosse altro per tutta la gente che, come me, lavora in un ambiente decisamente non elegante e viene, a volte, trattata come una bestia. Lo dico in modo chiaro e conciso, non so se sia troppo marketing incomprensibile, non dovrebbe, credo. Ma vaffanculo vaaaa! Dite che si capirà? :)

A parte gli scherzi, se succedono queste cose anche a voi fregatevene, respirate e voltate pagina, non dubitate minimamente di voi, almeno sull'educazione direi che siamo meglio noi, che dite?
Oggi è un mese che il mio secondo papà non c'è più, tutta la fatica che sto facendo per non crollare mi rende decisamente superiore a sti microbi, in sti casi ti rendi conto davvero cosa conta e cosa no, i lecca lecca decisamente contano. Anche il mare. Anche scrivere, forse.

martedì 26 gennaio 2021

Ci vorrebbe una lingua sporca


"Ci vorrebbe una lingua sporca, piena di buchi, una lingua puttana, bisbetica, una lingua zoppa e carogna, o anche una lingua intellettuale, snob e sdegnosa. Ci vorrebbero termini malandrini, termini assassini, termini folletto che afferrino realtà che non esistono, termini caleidoscopici che contengano realtà mutevoli, termini forchetta che inforchino realtà infinitesimali, termini ambigui che ognuno interpreti come vuole. Per questo io balbetto, spezzo le parole, interrompo i discorsi, resto zitto: è per farmi capire meglio." 

Paolo Milone, L'arte di legare le persone" 

venerdì 22 gennaio 2021

sempre solo bene

Un tempo a quest'ora sarei stata in giro chissà dove, adesso invece mi divano e scrivo. Lo faccio per me, per liberarmi un po', ma lo pubblico perché credo fermamente nel potere del pensiero, quindi se fa bene a qualcuno sto flusso di inconscio che vomito senza neanche rileggere ben venga, fatene quello che volete, sono la vostra cavia, topa purtroppo no, manco fossi figa, mi faccio cagarissimo in sto periodo, vabbè, torniamo al flusso.
È un periodo che è tutto strano, tipo che in questo momento mi stanno venendo gli occhi lucidi, perché chi lo sa quando ricomincerò ad essere pollianna, chissà quando dirò vedrai che tornerai a vederti bella, invece tutto fluido, instabile, un vetro crepato grigio scuro che se soffi forte si spacca. Nessun entusiasmo, voglia di futuro, pensieri sconci, nulla, nemmeno voglia di limoni (oddeeeo). Vado dritto come un ariete, so toro, lavoro, respiro, vivo, nessuna emozione, solo ogni tanto mi chiedo ma veramente? Respiro, cucino biscotti, sì veramente, veramente veramente, è la vita, però cazzo come faccio a sperare ad una cosa a lungo termine se prima o poi tutto finisce?
La cosa più strana: mi fermo ogni tanto ad osservare l'altra me come se fosse aliena, tipo oggi cucinava, ieri ascoltava musica, ha voglia di abbracci, tenerezza, protezione, la guardo e mi viene voglia a me di abbracciarla forte, di dirle vedrai che passa, che riusciremo a dormire tranquille, vedrai, ma poi mi viene da piangere, mi fermo, canto, ce la faremo, vedrai.
Fanculo a chi non ha mai colpa
A chi ha una scusa per tutto
A chi si è fatto da solo
A chi cerca pubblicità
A chi parla bene per moda e pensa male per moda
A chi si innamora solo per secondo
A chi va sempre di corsa e non è ancora arrivato da nessuna parte
Ai conformisti da cortile
Ai professori di vita
A chi lo dicono i numeri
A chi la crisi è passata
A chi sogna piccolo e si vive come un grande
A chi non crede alle favole ma ti fa sempre una morale
A chi non alza mai la testa se non per annuire
A chi lo vuole il mercato
A chi lo chiede l'Europa
A chi dice all'estero è tutto meglio e lo trovi sempre qui a lamentarsi
A chi non vota mai e ti dà sempre un voto
A chi giudica e non viene mai giudicato
A chi rompe i coglioni e non li mette mai sul piatto
A chi odia il successo e non vuole nient'altro davvero
A chi pensa di dover educare la gente perché la gente gli fa schifo
E questa cosa lo fa sentire bene e soprattutto tra tutta la gente distaccato e superiore
A chi non gioca per davvero
A chi non sa farsi male
A chi non cala le sue carte
A chi trucca la partita
Fanculo a chi non ha iniziato niente
E a te dice che è finita
Fanculo a chi non sbaglia le amicizie
A chi si fida se lo dice la tv
A chi gode solo lui
A chi soffre solo lui
Ma poi non vuole morire solo
A chi crede di conoscerti se ascolta una canzone
A chi per ogni stronzata ti chiede di scrivere una canzone
A chi in pubblico ti insulta e in privato vuole sapere quanto scopi
A chi muore di tempo libero e a chi conta le ore
A chi le ha viste tutte e deve raccontartelo assolutamente
A chi vuole scherzare su tutti e si prende sempre sul serio
A chi è per la democrazia del televoto, la rivoluzione del digitale
E la libertà di pagare a rate e tutti i tuoi piccoli diritti da schiavo
A chi te lo dice da regista, musicista, attore, artista
A chi te lo dice e intanto se lo dice da solo
A chi non sta né a destra né a sinstra
E che se fosse su una strada finirebbe investito
A chi le cose le fa di mestiere in attesa che qualcuno lo paghi
E dice che tu le fai per l'anima del cazzo e hai pure la colpa che ti pagano
A chi non conosce i chilometri, le facce sfatte, gli alberghi sporchi, i sogni mancati, i treni persi, le ore vuote
A chi non sceglie mai
A chi non rischia mai
A chi non sbaglia mai
A chi non brucia mai
A chi non muore mai
A chi non si perde mai
A chi non ha mai davvero paura
A chi è come sarei diventato io se per un po' di paura in meno avessi scelto di non rischiare mai
Fanculo a chi non si lascia cadere
A chi ti chiede una firma che tanto è una formalità
A chi non è mai stato lungimirante e ti dice di guardare lontano
A chi si rifa il sorriso e vince le elezioni
A chi somiglia alla parte di me che odio e non se ne va
A chi va tutto bene
Sempre tutto bene
Sempre
Solo
Bene
... Fanculo

martedì 5 gennaio 2021

siamo lampadine

Hai paura del covid? Tanto, lo sai che sono ipocondriaca. Quando deve succedere succede, e adesso io penso che siamo tipo delle lampadine ci accendiamo ci spegniamo, oggi mi sento fulminata.
Ho avuto un padre pazzo, peggio di me, poi la fortuna di incontrare un papà 2 punto zero mi ha aiutata tantissimo ad elaborare il lutto e trovare vie di fuga che non avrei mai detto, visto che scrivo? È stata una coltellata cazzo, tutta la fatica che abbiamo fatto a parlare da intellettuali (più tu) dell'abbandono e poi vai via così? Per colpa del covid? Dove finiscono i ma io non me ne vado, non finisce sempre male, non vedere sempre tutto nero? E poi. Mi hai fatto capire che sono più intelligente del normale, che la mia testa è troppo veloce, che è bellissimo aiutare gli altri anche solo insegnandogli a disegnare, ma adesso chi mi insegna cosa? Ragioniamo. Mettiamo nero su bianco come faresti tu. Ho imparato che se cammino, corro, scrivo sto meglio. Ho capito che ci sono persone diversissime da me che mi completano, ok, ma in questo momento non riesco a vederla non nera, all'amore eterno il lieto fine non so se ci crederò mai. Però mi hai insegnato a dire ti voglio bene, ti voglio bene, te ne vorrò per sempre. Grazie per le prospettive, le elaborazioni, le analisi, le chiacchiere, le tappe, i macigni da scalpellare pian piano, i sogni rivelatori, i disegni, i fiumi di parole, ma soprattutto gli abbracci, i ti voglio bene, i conta su di me, i ci sono, ci sei stato, ci sarai. Guardiamola da un'altra prospettiva, la mini, questa seduta è per te. Quanto vorrei abbracciarti ora, covid maledetto, arriverà il momento di riabbracciare tutti, non vedo l'ora.