lunedì 21 novembre 2022

Overdose d'amore

Oggi mi hanno chiesto in tono finto ironico che tipo di famiglia ho, e io, che non so mentire, tra gli sguardi scioccati dei presenti, ho detto che io non lo so cosa sia una famiglia, non me lo ricordo più purtroppo, ma una famiglia tradizionale ecco, io mi sento di dire che proprio non ce l'ho. 
Mi spiego meglio, ne ho bisogno.
Io adotto i randagi, persone e animali, più uno ha dei problemi ed è diverso, più diventa parte di me, è questa la mia famiglia, credo. Ho il compagno della vita che se crolla una montagna si sposta e mi dice tesoro, tranquilla, non succede niente e mi calma sempre, ho le amiche che sono le mie inseparabili sorelle merda e sanno tutto di me, ho un fratello vero che più di tutti sa quanto a volte sia dura, ho Paolo che è Paolo, ignoranti di queste fate, c'è poi ovviamente anche la fluo, meravigliosa cagna vagante che ha deciso di fermarsi qui sul mio divano. E poi. Insieme a un mio collega sono la madre di un altro mio collega che ha dieci anni in meno di noi, io e suo padre siamo diventati nonni due mesi fa e l'altro giorno nostro figlio ci ha mandato il video di lui che legge al bimbo favole al telefono che gli abbiamo regalato, mi sento di dire che anche questa è una famiglia, no?
Potrei continuare l'elenco prendendo e descrivendo una a una la mia colorata "tavolata", ma in realtà adesso scatta il momento seduta psicologica e andiamo sul difficile. Respiro, salto. La verità è che io, purtroppo, davanti al dolore fortissimo della perdita dei miei, da più di vent'anni ho rimosso tutto, io non me lo ricordo proprio quando ero figlia, non ricordo nulla se non che ero protetta e avevo dei punti di riferimento, ma le cose tradizionali, quelle da famiglia cuore, ecco di quelle non ricordo niente. Prima, ad esempio, ho chiesto a mio fratello che è più grande cosa succedeva il giorno di Natale, perché la vigilia la ricordo un po', darei qualsiasi cosa per avere qualche immagine anche del 25, invece ho il vuoto totale. Eravamo insieme? Pranzavamo con chi? Che fatica costruirsi un nuovo Natale, che peccato non ricordare quello vecchio con loro.
Di questi episodi ne ho mille, ogni tanto arrivano a caso domande irrisolte come cazzotti, a volte qualche ricordo arriva, ma molto più spesso le domande restano sospese e non posso farci niente, evidentemente per ora le difese dal dolore sono più forti delle finestre spazio temporali, cambierà mai? Lo sentite anche voi zucchero che canta ho bisogno d'amore per Dio? 
Passato presente futuro. A proposito di famiglia, già che ci siamo, quante volte mi hanno chiesto perché non ho figli? Peggio. Non mi sento egoista a non aver procreato? Vallo a spiegare alla gente che non sarei capace perché rivivrei un dolore innaturale di madre e figlia strappate troppo presto l'una all'altra? Che non riuscirei ad essere madre perché non ricordo quella che ho avuto?
Il dolore credetemi ti toglie il respiro, ti blocca, cancella le emozioni, ti dissocia, però comunque sempre, anche in mezzo al mare di merda, mi sento di dire che sempre dopo arriva un sorriso o un'emozione che fa stare meglio.
Fa parte della vita sto rovescio della medaglia e questo rovescio, lo dico pianissimo, vita dolore vita dolore vita, lo includere nel mio personalissimo stato di famiglia.