domenica 29 maggio 2016

Polpette e polpettoni

L'amore che l'assenza ti consuma l'anima. Che senti tutto amplificato e ridi tragicomico quando non dovresti. Che ti dà la scossa con gli occhi, che è sfacciato, che è entusiasmo liquido. Che delle convenzioni se ne frega, del sesso mai. È il vino che ti dà alla testa, è la bocca che ti viene duro, è il corpo calamita. È la musica che ti trascina, è l'odore buono pure dei piedi. L'amore alla fine io bene bene ci ho pensato e mica lo so descrivere, mi sembra anche solo provarci di scivolare nel banale e quindi niente, tutto il resto è una porcheria tipo polpettone, secondo me.

venerdì 27 maggio 2016

ruttolo

Ti lascio andare dove sei, sta frase qui, io quando c'ho la malinconia di chi qua non c'è più, io sta frase qui delle volte la penso forte, poi dopo che l'ho pensata mi vien sempre da stringere i pugni e fare un sospiro di quelli che mentre butti fuori il brutto e ti senti svuotata, in contemporanea pensi che lasciarti andare dove sei, chissà dove sei, come concetto, dentro c'ha tutto l'amore e la libertà della vita. E oltre.

mercoledì 25 maggio 2016

Mancanze

Ci vorrebbero i baci sulla ferita tipo come quando sei piccolo e così passa. Invece dopo cresci e la pelle tira. Oppure ti brucia e il limone mica dovrebbe, mi pare. La verità è che ci sono un sacco di muri da abbattere, l'amuchina puzza, il sorriso è morto viva il sorriso, il silenzio porta l'annientamento, bendarsi solo col sesso. Quando ammetti la mancanza ti senti nudo e trasparente, fragile come il soffio nelle crepe che solleva la terra, ma quello è il momento del meccanismo di sincerità più sincerità di tutti, che noi siam mica lucertole, i vuoti ce li abbiamo di fabbrica, solo che a spiarci dentro gli ingranaggi c'abbiam quasi sempre paura.

lunedì 9 maggio 2016

La strada matta

Io secondo me è un periodo che sono un po' matta, tipo che oggi ridevo e dicevo col mio alter ego com'è bello l'antistaminico ti scivola via tutto e frega un cazzo di niente, bellissimo, e lui rideva, che infatti prende i pilloloni pure lui e ci capiamo, sempre. Se devo dire altre cose, taglio di capelli a parte, sto imparando le parolacce in albanese e progettando una gita su un asino, ma al lavoro mi continuano a dire come scrivi chiaro, oppure tu che sai scrivere, che è una frase che mi fa un po' impressione, ma va bene così. Sarà per quello che qui scrivo di getto senza nemmeno rileggere? Per sfogare il mio inconscio? Sto imparando anche il tutto bene grazie sempre in albanese, che si fa tipo cammelli e mi fa ridere da matti. Sono peraltro due settimane che se va bene dormo tre ore a notte, mi sveglio alle 2 e 32 o 3 e 34, forse è questa l'insana allegria. Si morirà di insonnia? Quando? Si sentirà a pensare sottopelle? Quanto? Verrò mai in mente? Sto cadendo nei doppi sensi come sempre? Ovvio, ma va bene così. Sbagliare strada, delle volte, fa bene.