venerdì 31 agosto 2012

Impressioni di settembre


Impressioni di settembre.  Ovvero musica, parole e qualche consiglio per affrontare giorno dopo giorno il mese di settembre con qualche emozione in più:







1 “Dorme ancora la campagna, forse no, è sveglia, mi guarda, non so…e leggero il mio pensiero  vola e va” ( Impressioni di Settembre, PFM. Farsi una bella passeggiata all’alba, prima di dormire, possibilmente a piedi nudi nel parco. E liberare la mente.)
2 “E nella notte respirò il suo profumo intrappolato fra le piume del cuscino, lui non poteva più dormire, prese la macchina e corse al mare per urlare ( 2 settembre, Samuele Bersani. Una corsa al mare per urlare, meditare e respirare.)
3 "September morn, we laughed until the night became a brand new day. Two lolovers playing scenes from some romantic play" (Semptember Morn, Neil Diamond, ma la versione di Frank non si mette in discussione. Cantarsela tutta, anche stonando, osservando un quadro di Chabas che, molto prima della canzone, trasmetteva la stessa sensazione con una sola immagine.)
4 "Poi dormimmo abbracciati per un'oretta. Era in un certo qual modo anche meglio che far l'amore" (Bukowski . Nel 1850 viene fondata Los Angeles e chi ne parla meglio di lui? Da leggere, per scoprire molte altre cose oltre a LA.)
5 "'Cause love's such an old fashioned word and love dares you to care for the people on the edge of the light, and love dares you to change our way of caring about ourselves " ( Freddie Mercury, nato oggi, e David Bowie, Under Pressure. Per sfogarsi e rilassarsi, perfetta sempre e comunque!)
6 "Che inferno invecchiare, specialmente quando ti senti ventun anni dentro" (Settembre, film di Woody Allen. Per imparare a riflettere con ironia.) 


7 "Settembre andiamo, è tempo di migrare" (Gabriele D’Annunzio. Andate dove volete, ma godetevi gli ultimi fine settimana estivi! Consiglio: apre Maison et Objet a Parigi, per scoprire in anteprima tutte le novità invernali di design.)
8 nel 1847 viene composto l’inno di Mameli. Intanto Vasco annuncia di tornare sul palco, proprio oggi, con la chitarra. Forse ma forse ma sì... (Sally, con chitarra)
9 Killing me Softly (vero, è stata cantata da tanissimi artisti, ma la versione di Hugh Grant merita sempre di essere riascoltata. Poi oggi è il suo compleanno..)
10 "It winds from Chicago to La, More than two thousand miles all the way. Get your kicks on route sixty-six" (Get Your Kiks On (Route 66) cantata da Nat King Kole, ma anche Rolling Stone e Depeche Mode. 99 anni fa veniva aperta in America la prima autostrada non asfaltata coast to coast. Oltre a leggere On the road di Jack Kerouac, che ne dite di un bel giretto in macchina con la musica giusta?)

11 Where is the love? (Black Eyed Peas. Oggi niente odio, per niente e nessun motivo.  Piuttosto guardatevi la copertina del New Yorker, un’immagine che vale più di mille parole.
12 "Sei comparsa al portone in un vestito rosso per dirmi che sei fuoco che consuma e riaccende" (Ungaretti, 12 settembre 1966. Emozioni, fuoco, ardore, non dimentichiamoci mai di comunicarlo alle persone importanti.)
13 nel 1968 viene sequestrato dalla procura di Roma “Teorema”, film di Pasolini giudicato troppo osceno. Guardatelo e giudicate con la vostra testolina.
14 "... e se io e te ci sedessimo ogni giorno per un'ora e tu mi chiedessi le cose che hai sempre voluto chiedermi e io parlassi a ruota libera di tutto quello che mi sta a cuore, dalla storia della mia famiglia a quella del grande viaggio della vita?" (Terzani, La fine è il mio inizio. Un libro che merita di essere letto e che racconta il modo di vivere e l'esperienza di una persona straordinaria, nata oggi.)
15 "And the days grow short, when you reach September" (September Song, Lou Reed.)
16 "Ooh it's so good, it's so good it's so good, it's so good "(Donna Summer, I Feel Love. Regina indiscussa delle classifiche nel 1977, anche se, in realtà, in quel lontano settembre si contendeva il primo posto in Italia con la versione un po’ più prolissa di Tozzi ,“Ti Amo”.)
17  Wake me up when September ends ( Green Day. Nel 1970 oggi ci fu il primo attacco delle brigate rosse, per non dimenticare che con la violenza non si ottiene proprio niente.)
18 "Hey Joe, I said where you gonna run to now? Where you, where you gonna go?" (Nel 1970 muore Jimi Hendrix. La sua versione di Hey Joe fu inizialmente esclusa dalla programmazione europea. Oggi la conoscono proprio tutti.)
19 Compie gli anni la mongolfiera. Ed organizzare un bel pic nic per volare in due sopra a tutto?
20 Nel 1905 ci fu la prima proiezione cinematografica in Italia. La presa di Porta Pia. Voi prendetevi una bella copertina e guardatevi Colazione da Tiffany. Anche senza gatto rosso, ma in totale relax.

21 “Yes, Virginia, There is a Santa Claus”. Nel 1897 Virginia, 8 anni, chiese a suo papà se Babbo Natale esistesse davvero. Il padre le suggerì di scrivere al New York Sun, perché “se lo dice il Sun, allora è vero”. La risposta, di Church, pubblicata oggi, è l’editoriale più riprodotto nella storia dei giornali anglosassoni e viene recitato ogni anno alla Columbia University di New York. Morale? Esiste Babbo Natale, esistono i vostri sogni e vanno difesi e protetti sempre e comunque.
22  Ufficiale, inizia l’autunno. Anche se non si ha a disposizione la luce fantastica di NY, vale la pena guardare in su e raccogliere una foglia rosa - rossa.
23 “Il 23 settembre spegni il climatizzatore” e se lo cita Wiki nei proverbi italiani, ci fidiamo.


24 "Una zebra a pois, fortunato chi ce l' ha!" (Nel 1958 viene scoperta Mina. Ascoltare Una Zebra a Pois è d’obbligo.)
25 Arancia Meccanica, film del 1971, viene trasmesso in tv in Italia proprio oggi, ma nel 2007. Da riguardare assolutamente.
26 "He say "I know you, you know me", One thing I can tell you is you got to be free, Come together right now over me  (Beatles, Come together. Esce oggi nel 1969 Abbey Road, da riascoltare proprio tutto, non solo oggi.)
27 Nel 2003 a Roma ci fu la prima edizione della Notte Bianca. Da quella notte, solo anni ed anni di copie in tutte le città. Perché non usare solo la vostra fantasia ed organizzare una bella notte bianca originale con i vostri amici? Canzone: September by. Earth, Wind and Fire
28 "Hey Jude don’t make it bad, Take a sad song and make it better, Remeber, to let her into your heart, Then you can start to make it" ( Nel 1968 Hey Jude dei Beatles è al primo posto delle classifiche di tutto il mondo. Naaa-naaa-naaa-na-na-na-naaaaa-na-na-na-naaaaa.. cosa aspettate a cantarla?


29 "Seduto in quel caffè io non pensavo a te.. " (lo sapete vero che le cose più belle sono quelle che non si aspettano?)
30 ..e fu così che, una canzone dopo l'altra, “Settembre lasciò il posto a ottobre, poi arrivò novembre” (cit Karen Cushman)








 

giovedì 30 agosto 2012

Zebra Creativa anche su Paperblog


 
by zebra a pois


Da oggi, sarà possibile leggere i post, i suggerimenti e le idee di Zebra Creativa anche su paperblog.
Una bella iniziativa che ci fa veramente tanto piacere.


martedì 28 agosto 2012

sul "trash the dress"

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via pinterest
Cara sposa,
sono l’abito che hai scelto con cura fra mille altri, quello che hai provato e ti ha fatto commuovere e sorridere contemporaneamente,  facendoti sentire bella,  forte ed elegante. Pronta per il grande giorno.
Sono quello che, come te, si è emozionato poco prima della cerimonia, quando tutti gli occhi erano puntati su di noi, per fortuna anche i Suoi, così rassicuranti ed innamorati.

Sono quello che, un po’ seccato per il lancio del riso, è stato abbracciato da tutti gli amici e parenti, felici e commossi per aver condiviso con te una giornata così importante.
Sono quello che è stato fotografato e che ti ha accompagnato per tutta la festa, fino a quando tu e Lui non siete rimasti soli.

Sono quello, infine, che rivedrai dopo anni sfogliando le fotografie,  che conserverai nel tuo armadio e farai vedere alla tua bambina, immaginandotela grande con me indosso.


Ecco, ho letto di una moda che già dal nome “trash the dress” non mi piace proprio. Spose che, per un servizio fotografico, fanno di tutto per distruggermi. Mi danno fuoco,  si gettano nell’acqua e si arrampicano anche su una roccia. Rischiano la vita per eliminarmi.
Poi capita, come ieri, che si buttano in un lago  e perdono la vita.  Pensaci bene, capisco il lancio del bouquet, che appassisce, ma la distruzione di una parte di te non mi sembra proprio il caso.

Ice Cream in 5 minuti

How to Make Ice Cream In 5 Minutes Infographic
via visual.ly 

lunedì 27 agosto 2012

i buoni propositi post - vacanza


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photo by zebra a pois








Hai raccontato anche agli sconosciuti ogni particolare della tua super vacanza, pubblicando la foto di ogni minimo dettaglio sui vari social, ma ora ti accorgi che il computer del lavoro non solo non è minimamente interessato alla tua abbronzatura, ma addirittura si rifiuta di usare come sfondo la foto dell'onda che ti piace tanto? Ricordati che ci sono altri modi per sentirsi un po' in vacanza sempre. Usali.



1 Ripetersi che è inutile iscriversi in palestra o volere imparare a tutti i costi un nuovo sport, sapendo che al primo momento di stanchezza li tradirai per il ben più comodo e rilassante divano. Inizia piuttosto a camminare tutti i giorni, magari diventando amica del contapassi. Con 10000 passi al giorno dimagrirai e potrai mangiare quello che vuoi. Camminare aiuta a pensare e a respirare. In palestra non si respira mai.

2 Leggere tutte le sere un libro. Ricordarsi però di non guardare il film tratto dal libro, uccide la fantasia.

3 Scrivere i sogni. Ogni tanto rileggerli e pensarci su.

4 Anche a te una vecchietta serissima ha detto "ormai alla tua età non imparerai più a cucinare"? Unisci le tue amiche, trova una nonna più simpatica ed una sera a settimana fatti insegnare questa misteriosissima disciplina. Prima lezione: i tortelli (perchè sono i più facili da imparare, dice la nonna.) Sorpresa: ti divertirai tantissimo e magicamente noterai che un sacco di uomini vorranno iscriversi al corso.

5 Non pensare troppo. Stanca, soprattutto se non si arriva mai ad una conclusione sensata. In questi casi, è molto meglio cantare sotto la doccia, oppure inventarsi le soluzioni più assurde della settimana enigmistica. Tre caselle, un modo di assecondare. Eià! (soluzione esatta: già.)

a pencil with a seed

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immagine via pinterest














 
 
Una matita con un seme, da piantare e non buttare quando è troppo corta per disegnare.
Qui potrete trovare il video con tutte le informazioni su questo oggetto che, per originalità, sostituirà presto le cialdine o i sacchettini di semi, ormai troppo spesso regalati come bomboniera.
Perfetta se accompagnata da un piccolo quadernino personalizzato, pronto ad accogliere disegni e pensieri degli invitati.   





sabato 25 agosto 2012

Yes, I do!

Lui l'ha accompagnata all'ICA di Boston. Durante il tragitto, sconosciuti hanno regalato a Lei tantissimi fiori. All'arrivo, tra arte, musica e colori, la proposta. Voi avreste detto di no? 



giovedì 23 agosto 2012

zebra and the City


 

photo by zebra a pois

 
A volte New York può essere una città terribile.
“Un caffè e una brioche per favore”
“Sono 7 dollari e cinquanta”
(Miranda al bar, da “Sex and the city”)

 
Vero, Manhattan a tratti può lasciarti senza parole: gente che lavora in media 16 ore al giorno, scene urbane da “Apocalypse Now”, file infinite per entrare da Hollister e Abercrombie & Fitch sulla Quinta, 21 anni per bere alcolici ma 16 per guidare SUV macrocefali, tassisti da corsa in bilico precario tra regole e follia. Ma è pur sempre Nuova York, la Città, un'isola tipo seconda-stella-a-destra-poi-sempre-dritto, il posto giusto in cui senti di essere, e ci puoi arrivare con qualche ora di volo e tanto scintillio addosso.

Alcune cose da sapere e da fare per ambientarsi rapidamente, amalgamarsi alla popolazione e sentirsi immediatamente più newyorkesi:
 - come pedoni, è d'obbligo attraversare la strada anche col rosso. Aspettare il verde è considerato da sfigati, o da turisti, o da turisti sfigati
- procurarsi il capo del momento, quello che “non puoi non avere”: questa estate la gonna (o l'equivalente in vestito) lunga trasparente, nera, con sottoveste corta allegata, puro poliestere, il massimo del trendy col minimo della spesa. La Broadway è piena di negozietti cheap tutti uguali (Mystique ad esempio) dove procurarsi l'oggetto del desiderio
- diventare assidui clienti di Starbucks, da dove uscire con i classici bicchieroni da un litro di caffè rovente, frappuccini o bibitoni ghiacciati. Il mio preferito è l'orange mango smoothie, anche se non è gettonatissimo
- concedersi una bella mani-pedi a cura di esperte mani cinesi. Occhio a chiedere un massaggio: non è esattamente la nostra idea di relax farsi schiacciare violentemente tutte le terminazioni sotto i piedi! Sopracciglia facoltative, ma ricordatevi che “thin is ghetto”. La mancia è d'obbligo anche qui, i cinesi sanno essere molto poco diplomatici se esitate
- ordinare un Cosmo (se chiedete un Cosmopolitan svelerete la vostra anima turista e anni Novanta). Non si trova ovunque, è dura ammetterlo ma il grande classico è stato rimpiazzato da nuovi fantasiosi cocktail coi nomi più assurdi. Comunque al Beauty Bar saranno felicissimi di farvelo, con 10$ cocktail + manicure

 La città offre tutto quello che riuscite a immaginare, e più o meno a ogni ora, ma bisogna sapere che gli americani cenano alla trentina (19.30), quindi presentarsi al ristorante alle 22.30 senza aver prenotato potrebbe non essere una mossa così efficace.
Per gustare un buon classico hamburger c'è Bill's burger & bar a Chelsea e lì vicino trovate anche un evergreen della ristorazione, Pastis, molto in voga qualche anno fa, ancora si difende, menù tipico americano, ambiente molto accogliente e retrò (per chi è sintonizzato, Carrie ci andava col russo).
Da non perdere nel quartiere il Chelsea Market, galleria di negozi, mercati e ristoranti rigorosamente naturali e organici. Qui potete mangiare qualcosa da Friedman's o fare merenda con un'aragosta alla pescheria migliore di Manhattan.
Qualche block più su, Forager's associa enoteca, supermercato e cafè/ristorante organici, con ottimi piatti salutari, buoni vini e disgustose bibite al tumerico e zenzero (pare facciano benissimo, solo per i più coraggiosi e motivati).
Altra location molto sfiziosa per cena è su Lafayette, a Soho, ed è il Jack's Wife Freda, dove fanno degli ottimi zucchini fritti con salsa aioli.
Se volete assaporare uno stile elegante e con dress code, nella penombra di locali raffinati decadent-chic, rumorosi e molto ambiti, l'Employee Only (sulla Hudson) e il Beauty & Essex  (sulla Essex) sono due mete esemplari. Ma saranno lacrime e sangue al momento della resa dei conti. It's up to you.

In estate, un ottimo antidoto alla crisi econogastronomica si chiama “Restaurant Week”: centinaia di ristoranti variamente stellati mettono online menù a prezzo fisso (per pranzo e per cena), si prenota e si va. Se non si ordina vino (che quasi ovunque non può essere meno di 40-50$ a bottiglia e  di 12-18$ a calice), si può mangiare con soddisfazione per circa 45-50$, compresi mancia e tasse.
Consigliatissimi i menù serali del Water Club (vista magnifica sull'East River), di pesce, e del Club A Steakhouse, carnazza.

Per le dolcezze, l'imperdibile tempio delle cupcake è Magnolia Bakery, sede di storici scambi di battute tra le ragazze di Sex & the City. Per la cheesecake sono rinomati Eileen's e Junior's, ma ciò che più conta è la crema di formaggio giusta (leggermente superiore al Philadelphia), che in America producono in quantità industriali: potete generalmente andare tranquilli più o meno dappertutto, la cheesecake non vi deluderà mai.
La crema di formaggio è alla base anche di un'altra bomba tipica, immancabile e che crea dipendenza: il bagel (con creamcheese appunto). Da Murray's li fanno eccellenti ed è sempre pieno di gente in fila per queste focacce col buco imbottite.
Possono essere anche protagoniste della vera cerimonia religiosa domenicale americana: il brunch. Sulla Amsterdam c'è il Good Enough to Eat, la fila vale la pranzo-colazione, e osate, il brunch è fatto per osare: uova, pancetta, salsicce, quesadilla, empanada, bagel, torte alte 20 centimetri (non siam mica qui a mangiare la granola).


Anche la vostra passione nipponica può essere ben nutrita nella grande mela: potete prenotare una tradizionale cerimonia del tè nell'East Village, alla Cha-An Japanese Tea House, comprare originali coppe da matcha al Japanese Culinary Center, deliziare occhi e palato alla pasticceria Minamoto Kitchoan, dove file di coniglietti di carta, gufi e altre coccolose amenità ripiene di dolcetti secchi e ricotta di riso aspettano di essere adottate. Potete poi curiosare tra gli scaffali di Kiteya, negozio di design giapponese, cenare al Momofuku (inevitabile la fila di almeno mezz'ora), al Rai Rai Ken o al celeberrimo Sushi Samba (da prenotare), cucina giappo-brasil-peruviana in un ambiente raffinato. Qui Samantha ha lanciato un Martini in faccia a Richard. Che donna.


 
Nel tempo libero, passeggiare tra Soho, Noho e Tribeca può riservare piccoli momenti di felicità per gli amanti del vintage e dell'artigianato locale. Zachary's Smile e Screaming Mimi sono solo due dei molti posti in cui infilarsi per andare a caccia del vostro prossimo vestito anni Quaranta. Su Bleecker il NYC Market è un ottimo punto di partenza per abiti e bigiotteria artigianale di qualità.
Quasi di fronte, ci si può concedere una serata di buona musica (possibilmente jazzzz) al Poisson Rouge. Per i più underground, si può partecipare a una serata electro dance in qualche location segreta, solitamente capannoni abbandonati o rooftop in zone poco battute (Black Market ne organizza, biglietti da acquistare online su Resident Advisor). Prenotare una saletta riservata in in uno degli innumerevoli karaoke di Koreatown è anche questa un'esperienza da fare.
 
E poi tutto il resto, tutto quello che cambia, che si rinnova, che nasce in due giorni, che sparisce, che ritorna. La parola chiave qui è POSSIBILE. Perché poi quando ti addormenti alla sera a New York, che è un po' come svenire, hai sempre la lieve sensazione di aver fatto una cosa perdendone altre, e pensi che domani vorresti fare le altre, e domani le fai, ma ce ne sono anche altre nuove, sei sempre dentro a questo cerchio.

E tutto è possibile, ma lo devi scegliere tu. L'unica, è farlo con stile.

 

mercoledì 22 agosto 2012

The Museum of Endangered Sounds


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Stanley Chow illustration via pinterest



Il Grillo Parlante, il ticchettio della macchina da scrivere, ma anche il suono del vecchio Nokia e di Pacman.
The Museum Of Endangered Sounds è un sito museo creato da Brandan Chilcutt per raccogliere e conservare tutti questi suoni che rischierebbero di essere dimenticati. Basta guardare il sito, cliccare sull'immagine corrispondente e riascoltare.
Un consiglio: cliccando su più oggetti contemporaneamente, otterrete mix decisamente inediti.

lunedì 20 agosto 2012

il caldo emilianoafricano

Marrakech, photo by zebra a pois


Oggi non si scappa, giornali, televisioni, vecchietti al parco e persino cani e gatti parlano di una settimana di caldo africano. La più calda dell'estate. Ogni volta che sento questa frase, ricordo di averla già sentita anche la settimana prima e quella prima ancora, poi mi consolo pensando che, essendo stata innumerevoli volte in Marocco, anche in agosto, posso avere imparato qualche trucchetto africano anti caldo.

Sbaglio n.1: qui non siamo in Africa, siamo in Emilia, con quell'umidità appiccicosissima e con zanzare tropicoemiliane che proprio non vogliono saperne di saziarsi e non soffrono minimamente di attacchi di afa.

Sbaglio n. 2: qui non ci sono i riad, le case non hanno un giardino centrale interno freschissimo, pronto a soccorrerti con la sua vegetazione attira ombra. Qui i muri si scaldano, non si raffreddano.


Sbaglio n. 3: qui abbiamo le piscine, non gli hammam. Al posto della doccia fredda, dopo essere stata letteralmente "grattata" da donne con guanti, sapone nero ed una forza innata capace di sollevare cammelli con un dito, in Marocco ti rinfreschi con secchiate di acqua bollente che tolgono il respiro (acqua che, contro tutte le regole del buon turista, inesorabilmente sarai costretta a bere aprendo la bocca per reazione al calore). Le secchiate funzionano sempre. Tra il vapore e l'essenza di petali di rosa, magicamente rinfrescata e rilassata, ti ritrovi a sorridere da sola, mentre pensi alle mitiche frasi di Marrakech Express. Il mio cavallo di battaglia, ripetuto anno dopo anno alle donnine che proprio non lo capiscono l'italiano, ma pur di farmi schiodare da quel paradiso fanno finta di capire, è la frase di Ponchione: "Questa è vita, ragazzi. A noi ci ha rovinato il Cristianesimo, come cultura. Una volta avevamo le terme, i massaggi... Adesso cosa abbiamo? Le pizzerie!"

Ok, sbagli su sbagli. Reggio Emilia non è Marrakech. Rimedi?

Il the à la menthe! La menta qui la usiamo per creare buonissimi mojiti, in bicchieri enormi e con tanto ghiaccio, in Marocco invece si beve al posto del caffè, in bicchierini minuscoli, talmente caldi che non si riescono a tenere in mano, ma dissetanti e rinfrescanti più di qualsiasi altra bevanda ghiacciata. Ecco, il the à la menthe può essere preparato anche in Emilia, ma lo confesso, io ci ho provato mille volte a farlo qui e mai, nemmeno una volta, sono riuscita ad ottenere lo stesso sapore ed effetto.


Tranquilli, il vero rimedio l'ho trovato.

Primo passo: andare sul sito della ryanair o su quello di easyjet e cercare il volo più economico per Marrakech.

Secondo passo: prenotare nel mio riad del cuore, il darattajmil, dove sarete coccolati e vi sentirete talmente a casa da non volere più andare via. Per il viaggio in coppia, potreste ache aggiungere almeno una notte à la pause: sarete da soli in un'oasi nel deserto a pochi passi da Marrakech ed assicuro di non avere mai visto niente di più romantico in vita mia.

Terzo passo: prenotare l'hammam a Les Bains de L'alhambra (già che ci siete provate anche le bains marocains avec oranges naturelles et massage du cuir chevelu, du cou et du visage, una coccola - tuffo al cuore degna di far rilassare il più ansioso e brontolone dei turisti.)

Quarto passo: passare qualche giorno nel vero caldo marocchino. Ricordatevi di partire con la valigia vuota, perchè la riempirete, tra una passeggiata e l'altra nei suq, di ceramiche, incensi, spezie, creme di argan, sapone nero e moltissimi altri souvenirs berbères (che berbères non sono quasi mai). Godetevi la magia di piazza Jāmiʿ el-Fnā e, sotto lo sguardo attento della Kutubiya, non scordatevi di passare almeno una serata nel Restaurant Marocain de Les Jardins de la Koutoubia e nel Café de la Poste.

Almeno la settimana emilianoafricana più calda dell'anno l'avrete passata veramente nel posto giusto.

Marrakech, photo by zebra a pois


venerdì 17 agosto 2012

il rito della fototessera




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Marilyn Monroe e Joe DiMaggio via pinterest
L'ansia da fototessera per passaporto o carta d'identità, alzi la mano chi non ha mai seguito con attenzione tutti, ma proprio tutti i passaggi della terribile, ma a suo modo adorabile "macchinetta": chiudere bene la tendina, alzare lo sgabello, fissare immobile uno specchio, sentendosi leggermente idioti nel mantenere un sorriso fintissimo e gli occhi spalancati tra un flash e l'altro. Poi l'attesa e lo "sputo" delle 4 foto, con conseguente delusione per la smorfia divertentissima, ma decisamente non adatta al passaporto.
Ammettetelo, un pochino di nostalgia non viene anche a voi ripensandoci?
Oggi si possono ripetere tutti i passaggi sul sito la photocabine.
Assicuriamo che i risultati saranno sempre esilaranti e che, nonostante la tecnologia, non otterrete l'espressione ferma e perfetta di Marilyn neanche questa volta, ma vale la pena provare a sorridere, fermissimi tra uno scatto e l'altro, ancora una volta.  Ovviamente, aspettiamo di vedere i vostri scatti!



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Truman Capote, Audrey Hepburn and Mel Ferrer via pinterest

una cartolina per te

from zebra a pois

giovedì 16 agosto 2012

Swing Wedding (1937)



 A 1937 MGM cartoon directed by Hugh Harman, with the caricatures of various celebrities such as Stepin Fetchit, Louis Armstrong, Cab Calloway, Fats Waller.

martedì 14 agosto 2012

la saponetta Mantovani

immagine by  zebra a pois

























Ieri non ho proprio resistito, l'ho vista e sono crollata davanti al fascino dell'infanzia. E' bastata annusarla per far riaffiorare subito profumi e ricordi lontanissimi, quelli della nonna che ti costringe a lavarti le mani prima di pranzo e di luoghi e persone che proprio avevi rimosso. La vera sorpresa, però, è stato rendersi conto che, a differenza di quelle di oggi, questa saponetta ha la capacità di profumare tutto il bagno in un secondo, meglio di qualsiasi altro profumatore per ambiente. E in un attimo, la mia nuova saponetta vintage ha cacciato via dalla stanza  ogni traccia di  potpourri, olii essenziali e  moderni diffusori di fragranze.

venerdì 10 agosto 2012

Bach, Nessun luogo è lontano

Rae, cara!
Grazie per avermi invitato per il tuo compleanno!
La tua casa è distante mille miglia dalla mia, e io sono uno che si mette in viaggio solo quando ne vale la pena. Ebbene, ne val proprio la pena, se si tratta di prender parte alla tua festa.
Non vedo l'ora di essere da te!




Il mio viaggio è cominciato dentro il cuore di un piccolo uccello, un colibrì, che conoscemmo insieme, io e te, tanto tempo fa. Lo trovai cordiale come sempre, anche stavolta. E tuttavia - quando gli dissi che la piccola Rae stava crescendo e che io stavo andando alla festa per il suo compleanno con un regalo - lui rimase perplesso.
Per un pezzo badammo a volare in silenzio, e alla fine lui mi disse: "Ci capisco ben poco, in quel che dici, ma men che mai capisco come mai tu ci vada, a questa festa".
"Ma sicuro che vado, alla festa" dissi io. "Cos'è che ti riesce tanto difficile da capire?"
Lui non rispose niente, lì per lì, ma quando arrivammo alla casa del gufo, mi disse: " Può forse una distanza materiale separarci davvero dagli amici? Se tu desideri essere da Rae, non ci sei forse già?".




"La piccola Rae sta crescendo, e io vado alla festa per il suo compleanno con un regalo" dissi al gufo.
Mi parve strano dire vado, è vero, dopo quanto mi aveva detto il colibrì, ma lo stesso mi espressi in quel modo, perché Gufo mi capisse.
Lui pure restò zitto per un pezzo, seguitando a volare. Un silenzio tutt'altro che ostile. Ma, quando mi ebbe condotto sano e salvo a casa dell'aquila, così mi parlò: "Ci capisco ben poco in quel che dici, ma men che mai capisco perché chiami piccola, la tua amica".
Ma sicuro che è piccola," dissi, "dal momento che non è ancora grande. Cos'è che ti riesce tanto duro da capire?" Gufo allora mi guardò, coi suoi occhi profondi color ambra, mi sorrise e mi disse: "Pensaci su".


"La piccola Rae sta crescendo, e io vado alla festa per il suo compleanno con un regalo" dissi all'aquila. Mi faceva un po' specie, veramente, dire vado e dire piccola, dopo quanto mi avevano detto Colibrì e Gufo, ma lo stesso mi espressi in quel modo, affinché Aquila potesse capirmi.
Insieme volammo, al di sopra delle vette, a gara con i venti di montagna. Alla fine lei mi disse: "Ci capisco ben poco in quel che dici, ma men che mai capisco la parola compleanno". "Ma sicuro: compleanno" dissi io. "S'intende festeggiare il giorno in cui ebbe inizio la vita di Rae, e prima del quale lei non c'era. Cosa c'è di tanto difficile da capire, in questo?"
Aquila allora incurvò le ali e dopo una picchiata rapidissima, atterrò con dolcezza, su una roccia, nel deserto. "Ci sarebbe stato un tempo anteriore alla nascita di Rae? Non pensi, piuttosto, che la vita di Rae sia cominciata prima ancora che il tempo esistesse?"

"La piccola Rae sta crescendo e io vado alla festa per il suo compleanno con un regalo." Così dissi anche a Falco. Mi suonava un po' strano tuttavia dire vado, dire piccola e compleanno, dopo quanto avevo udito da Colibrì, da Gufo e Aquila, tuttavia così mi espressi perché Falco mi capisse.
Sorvolammo veloci il deserto, e alla fine lui mi disse: "Sai capisco ben poco di ciò che mi dici, ma meno di tutto mi spiego quel tuo sta crescendo".
"Ma sicuro che Rae sta crescendo" dissi io "Adesso è più vicina all'età adulta, e un anno più lontana dall'infanzia. Cosa c'è di tanto arduo da capire, quanto a questo?" Falco alfine atterrò su una spiaggia solitaria. "Un anno più lontana dall'infanzia? Non mi sembra che questo sia crescere!" Si sollevò di nuovo in volo e, di lì a poco, scomparve.


Il gabbiano, lo so, era molto saggio. Volando insieme a lui, riflettei bene prima di parlare e scelsi con cura le parole, dimodoché capisse che qualcosa pur avevo imparato. "Gabbiano," gli dissi alla fine, "perché mi porti in volo da Rae, quando sai che in realtà io già sono con lei?" Di là dal mare, di là dai monti, finalmente il gabbiano calò e si posò sopra il tetto di casa tua.
"Perché l'importante" mi disse, "è che tu sappia la verità. Finché non la sai - finché non la capisci veramente - puoi soltanto afferrarne qualche stralcio, o brandello, e non senza un aiuto dall'esterno: da macchine, uomini, uccelli. Ma ricordati" disse, "che l'essere ignota non impedisce alla verità d'essere vera".
Ciò detto disparve.


E' venuto il momento di aprire il regalo.
I regali di latta e lustrini si sciupano subito, e via. Io invece ho un regalo migliore, per te.
E' un anello, da metterti al dito. E brilla di una luce tutta sua.
Nessuno può portartelo via; non può essere distrutto. Tu sei l'unica al mondo che riesca a vedere l'anello che io oggi ti dono, come io ero l'unico in grado di vederlo quand'era mio.
Questo anello ti dà un nuovo potere. Messo al dito, potrai levarti in volo con tutti gli uccelli dell'aria - vedere attraverso i loro occhi dorati - palpare il vento che sfiora le loro vellutate piume - e potrai quindi conoscere la gioia di sollevarti lassù, in alto, al di sopra del mondo e di tutte le sue pene. Potrai restarci quanto ti parrà, su nel cielo, al di là della notte, e oltre l'alba. E quando avrai voglia di tornar giù di nuovo, vedrai, tutte le tue domande avranno risposta e tutte le tue ansie si saranno dileguate.


Al pari d'ogni cosa che non può toccarsi con mano o vedersi con gli occhi, il tuo dono si fa più potente via via che lo usi.
Dapprincipio l'impiegherai solo quando sei fuori di casa, all'aperto, guardando l'uccello insieme al quale voli.
Ma poi, più in là, se l'adoperi ben bene, funzionerà anche con quegli uccelli che non vedi; finché t'accorgerai che non ti occorre né l'anello né l'uccello per volare al di sopra delle nubi, nel sereno. E quando arriverà per te quel giorno, tu dovrai a tua volta donare il tuo dono a qualcuno che sai ne farà buon uso; costui potrà apprendere, allora, che le uniche cose che contano sono quelle fatte di verità e di gioia, e non di latta e lustrini.


Rae questo è l'ultimo anniversario che festeggio con te in modo speciale.
Dai nostri amici uccelli ho imparato quanto segue. Non posso venire da te, perché già ti sono accanto. Tu non sei piccola, perché già sei cresciuta: sei grande e giochi con il tempo e la vita - come tutti facciamo - per il gusto di vivere. Tu non hai compleanno, perché sei sempre vissuta; non sei mai nata, e mai morirai. Non sei figlia di coloro che tu chiami papà e mamma, bensì loro compagna d'avventure, in viaggio alla scoperta delle cose del mondo, per capirle.
Ogni regalo che ti fa un amico è un augurio di felicità: così pure questo anello.
Vola libera e felice, al di là dei compleanni, in un tempo senza fine, nel persempre. Di tanto in tanto noi c'incontreremo - quando ci piacerà - nel bel mezzo dell'unica festa che non può mai finire.

(Richard Bach, Nessun luogo è lontano. Immagini via pinterest)

martedì 7 agosto 2012

Pois - Pina Bausch

Pina Bausch, photo by Walter Vogel, 1966. Immagine via pinterest

 


"Certe cose si possono dire con le parole, altre con i movimenti, ma ci sono anche dei momenti in cui si rimane senza parole, completamente perduti e disorientati, non si sa più che cosa fare.
A questo punto comincia la danza. "
                                                                                                                                   Pina Bausch


                                                    
                                                                                                                                     

giovedì 2 agosto 2012

Olimpiadi, Design e MyPlate






Un piatto di design ispirato ai regimi nutrizionali seguiti dagli atleti in ciascuna categoria olimpica. A tavola non troviamo mai piatti così ricchi? Non disperiamo, un modo per essere soddisfatti c'è.
Il progetto della designer Sarah Parker, fotografato da Michael Bodiam, ci ricorda infatti tantissimo un altro schema alimentare pensato proprio per assicurare il benessere fisico a chi atleta olimpico non è: stiamo parlando di MyPlate, fortemente voluto e sostenuto da Michelle Obama all'interno del progetto Let's Move.
MyPlate sostituisce la famosa piramide alimentare con uno schema molto più facile da seguire, che garantisce la costruzione giorno dopo giorno di un pasto salutare: per rimanere in forma e mangiare in modo equilibrato, dobbiamo semplicemente immaginarci di dividere il piatto in 4 parti, prevedendo sempre un apporto maggiore di verdure e cereali (meglio se integrali) ed aggiungendo proteine (pesce, carne bianca o legumi) e frutta. Otterremo piatti coloratissimi e sani, capaci di gratificare vista, gusto e soprattutto amore per noi stessi.
Per facilitare il programma alimentare, si trovano già in commercio piatti in ceramica con la divisione preimpostata dei colori; all'estero, inoltre, molti ristoranti includono nei loro menù proposte MyPlate diversificate anche giornalmente. Nell'attesa che accada ciò anche in Italia, solo un ultimo consiglio: oltre a bere molta acqua, pur non essendo atleti olimpici è fondamentale fare un po' di attività fisica tutti i giorni, anche solo una camminata di mezz'ora.
Rendere attivo il nostro stile di vita, non può che fare bene a corpo e mente.




immagini via pinterest