lunedì 29 dicembre 2014

014|015

Ho letto l'oroscopo per l'anno nuovo dell'Internazionale, che a parte che dire almeno tre volte di fila Brezsny (Brezsny Brezsny) mi fa sentire tipo onnipotente, a parte questo io di solito all'oroscopo rispondo non so, però quello di Brezsny (Brezsny Brezsny) m'han detto ci becca da matti, allora l'ho letto subito, che vorrei un anno da volare, quindi ho pensato vediamo, che se me lo dice pure lui è fatta. 
E niente, noi, cari amici del toro (negli oroscopi siamo tutti cari amici di segno, queste mi par di capire son le basi), noi fondamentalmente avremo a che fare con una marea di scarafaggi da scoprire, una via di mezzo tra l'Armageddon e la profezia dell'armadillo di Zerocalcare che devo dire mi ha tranquillizzato moltissimo. Dopo gli scarafaggi, che onde evitare dubbi specifica son numerosissimi, onnipresenti e ancora tutti da scoprire, dopo però Brezsny (Brezsny Brezsny) fa capire che tutta st'immagine poetica metaforica serve solo per dire che l'anno prossimo dovremo esplorare i misteri del quotidiano, allora siccome con le mie pseudo sedute, tra voli pindarici e mie settimane, è da un po' che scrivo qui sopra per scoprirmi me e la mia testolina (non conosco modo migliore per conoscermi del camminarmi scrivendomi), siccome scarafaggi e insetti vari lo continuerò sicuramente a fare l'anno prossimo, vuoi vedere che Brezsny (Brezsny Brezsny) ci ha beccato pure stavolta? Stranissimo.

domenica 28 dicembre 2014

questione di spalle

[ma alla fine decidi di stare zitta, perchè i segreti che fanno paura vanno condivisi solo con la spalla giusta.]

Ho trovato questa frase qui che avevo scritto su un quaderno un bel po' di tempo fa, e secondo me è molto bella, anche se il segreto mica me lo ricordo. La vita è comunque sempre un po' tutta una questione di spalle, questo lo penso ancora.

martedì 23 dicembre 2014

la verità

"Non c’è gradualità nell'accadere delle cose. Le cose, quando capitano, capitano. E non è nemmeno che puoi accompagnarle, impedire che ruzzolino trascinandoti con loro. Non si possono far andare piano le cose che capitano. Non si possono controllare o gestire. Nemmeno capirle, si può. Infatti la frase più ricorrente a questo proposito è: «Non so cosa mi sta succedendo». Mica certe frasi vengono per caso. Se vi capita una cosa non potete farci niente, e questo è tutto. Non è vero che la vita cambia un po’ alla volta. O cambia o rimane la stessa. Dopo che è cambiata uno dice: «Sì, però prima era successo questo e quest’altro», e si convince che il cambiamento fosse nell’aria, ma in fondo lo sa, o meglio, non lo sa perché la sua vita è cambiata. Non si conoscono le ragioni delle cose. (…) Tutto questo papiello per dire che adesso non so com’è che sono finito nel letto di Alessandra Persiano ma, a meno di trovarmi nel pieno di un’allucinazione prolungata, è lei la donna nuda che mi dorme accanto. Appena siamo entrati in casa sua, cioè qui, l’ho assalita con un’impazienza che era ovvio non potesse corrispondere alle mie reali possibilità. Per cui è finita, anzi è cominciata, che dopo quaranta secondi dalla mia entrata in casa di Alessandra Persiano ero già entrato in Alessandra Persiano, ma ci sono rimasto così poco che lei, dopo i primi e ultimi tonfi, ha evocato il mio nome come a domandare com’è che non c’ero più. Al che ho pensato: «Che figura di merda», ma non l’ho detto, dato che non ce n’era bisogno. Allora lei, che in quel momento mi stava sopra ed era obiettivamente un po’ ridicola, tutta strapazzata e spettinata per causa mia, mi ha detto perché non ricominciavamo tutto daccapo ma con calma, visto che nessuno ci correva dietro. Al che io, in buona fede, ho chiesto se quel daccapo lo intendeva nel senso di tornare proprio all’inizio, cioè sul pianerottolo di casa sua o meglio ancora in ascensore, e lei mi è scoppiata a ridere in faccia (mi scoppia sempre a ridere in faccia, Alessandra Persiano) e così s’è sciolta la tensione e cinque minuti dopo abbiamo cominciato a scopare sul serio proseguendo ininterrottamente per almeno quattro ore facendoci una testa così di chiacchiere a vicenda, oltre al resto.
E comunque a questo punto devo dire che mi sento piuttosto scombussolato e anche un po’ cretino a causa dell’accaduto, la verità."

Diego De Silva, Non avevo capito niente

auguri mondolo!

Merry Christmas Snoopy! = stepped way out of my comfort zone this year & went Christmas caroling.... I really enjoyed it especially when the people sang with us!!!  Christmas 2013 LJ

..e che sia un Natale pieno strapieno di musica, dolcezza e serenità!

lunedì 22 dicembre 2014

se piove

Se stai scivolando 
allora scivola per bene 
con impegno cadi giù 
e non ti aggrappare a niente 
tocca terra 
se qualcuno ti ha ferito tu parla con lui 
sbattigli il cuore in faccia 
non evitarlo perché hai bisogno di un'altra ferita 
ma soprattutto se piove non aprire l'ombrello 
aspetta il tuo giorno di sole non puoi fare di meglio

(Max Gazzè| clic)

domenica 21 dicembre 2014

la strana sostanza gialla

"Da sempre associo i cibi a un luogo e a un tempo, e il mio libro Festa in famiglia è esattamente questo, una «bibbia» stagionale di piatti, bevande, tradizioni, decorazioni, giochi. Le feste ti danno l’occasione di mangiare cibi speciali, di creare atmosfere speciali. Non è un lusso, è nutrimento per la mente e il cuore, è il bisogno di rifugiarsi nelle cose che importano, la casa, la famiglia, gli amici, il piacere di condividere. (…) Natale è il periodo dell’anno che preferisco. Anche i suoi cliché mi riempiono di una nostalgia struggente. "

Da "Italiani, a Natale cucino io. Le ricette di Pippa Middleton" | Vanity Fair 4 dicembre 2012


Siccome ci sono in ballo dei precedenti serissimi e sono tre Natali che le Saroline recuperano questa mail per il rotto del cucchiaio, ho pensato bene di non perderla mai mai più (mai), anche perchè la tradizione è tradizione, Pippa ci rimarrebbe molto male, sarebbe una perdita inestimabile per tutti i commensali e soprattutto, ma anche un po' fondamentalmente, i cliché mi riempiono di una pirlaggine struggente.
Copio pari pari la mail, con la speranza che qualcuno prima o poi sappia illuminarci sul quesito esistenziale che ci attanaglia ogni volta che prepariamo la strana sostanza gialla: non strapazzare le uova? in che senso?


Oggetto: Pippa for Saroline - egg nog 

NB: qui la strana sostanza è stranamente verde


Scaldate un litro di latte intero.
Mescolate in una caraffa 6 tuorli d'uovo, 80 gr di zucchero extrafine e un cucchiaio di estratto di vaniglia o un baccello intero (io voto per il baccello naturalmente).
Aggiungete questo composto al latte caldo insieme a 200 ml di brandy e scaldate senza far bollire, finchè la miscela aderisce al dorso del cucchiaio.
Non strapazzate le uova. (riusciremo a non strapazzare le uova???).
L'egg nog si può mettere in frigo per qualche ora oppure servire caldo (squaraus garantito per tutti i partecipanti).
Scaldatelo per 5-7 minuti e grattugiateci sopra un po' di noce moscata prima di servire in tazzine.

La chiameremo: la strana sostanza gialla.


Buon Natale mondo e ricorda: "le feste ti danno l’occasione di mangiare cibi speciali", lo dice la Pippa!

Francesco Piccolo | racconto di Natale

clic

sabato 20 dicembre 2014

zebra crossing

la più furba del mondo

L'inculato, Filippo Corridoni - Parma

Per una serie di strane coincidenze del destino e di un cappuccino andato di traverso, oggi mi è tornata in mente la personificazione esatta esatta del mio contrario assoluto, una signorina che è stata mia compagna di università, e che qui, per comodità, chiameremo la Comodini.

La signorina Comodini, detta anche la più furba del mondo, fin dalla tarda adolescenza, o forse già da prima, ha sofferto di uno strana mania che non so il nome esatto, ma i cui sintomi mi fanno sempre venire in mente l’inculato, che è una statua che c’è a Parma che rappresenta un sindacalista che si chiama Filippo Corridoni, uno che ci penso tutte le volte, la signorina Comodini l’avrebbe spedita a zappare, e secondo me pure con slancio.

La comodinite, ad ogni modo, non è facile da spiegare, mica possiamo etichettarla con un banale ottenere il massimo facendo il minimo, mica possiamo prenderla alla leggera, dietro c’è dell’altro, dietro c’è tutto uno stile di vita che tu ad osservare ti chiedi ma è vero? ed è sempre vero, dietro c’è stupore, determinazione, c’è un qualcosa di spesso che io, siccome sono il contrario dell’occhio clinico, io mica lo so spiegare, ma però (non esiste migliore espressione di “ma però” per marcare il confine tra empirismo e scienza) posso altresì contribuire alla ricerca, posso narrare tre linee guida tre seguite scrupolosamente e costantemente dalla Comodini:

1) in caso di esame non passato, o con voto ingiustamente basso, convincere mammà di essere stata comunque più brava della signorina lellona (lellona sta per pirla talmente buona che alla fine aiuta sempre e non dice mai bau, non saprei come descrivermi altrimenti). In caso di agevolazioni, soffiate, chiede o non chiede, non aiutare nessuno a priori. 

* (nella mia facoltà la tesi durava minimo 2 anni, allora la Comodini illuminata si laureò da un’altra parte, dandomi più o meno per 730 giorni della stacanovista. Il giorno della mia laurea, spinta da curiosa benevolenza, venne ugualmente a vedermi, ma siccome il voto era più alto di quanto avesse sperato, ci rimase molto male e se ne andò dignitosamente senza salutare nessuno.)

2) incontrare un ragazzo ricco col padre potente e legarcisi a vita. Curare parallelamente il capello ossigenato, sennò sfibra.

* (dopo una delusione con un pluripallato conte rotariano, ferreo sostenitore della prova costume, l’amore danaroso arrivò su un pluricorno parecchio alticcio, ma abile nella compravendita di esami; quando la lellona mollò il fidanzato, la Comodini non si risparmiò un profetico “tu sei pazza, non troverai mai più un altro uomo”.)

3) fare l’insegnante perchè si lavora solo al mattino e si hanno tre mesi di ferie in estate. Per tutto il resto c’è l’uomo ricco.

* (dopo una breve carriera silvaniana, fonti sicure narrano che la Comodini sia attualmente insegnante di sostegno in una scuola elementare. Alla domanda “deve essere dura insegnare ai bimbi disabili, ma devono trasmetterti tantissimo, vero?” la Comodini ha risposto con un lapidario “non saprei, il mio è muto”.)

Perchè considero la signorina Comodini mio contrario assoluto spero sia chiaro, ci tengo però ad avvertire che di sta gente è pieno il mondo, ne ho avuto la prova poco fa, allora siccome il tempo ad ascoltarlo insegna sempre, va detto che pure le lellone imparano a mandare a cagare. Romantiche, buone, positive e pure pirlotte, ma dritte dritte per la loro strada.

venerdì 12 dicembre 2014

mi è venuto da scrivere zio canta

<br />meeresstille: by Michael Newton<br />

Oggi ho letto che ad occhi chiusi si vede benissimo, allora ho pensato ma zio canta, io sono proprio mica capace. Dopo poi invece ho scoperto che le lacrime sono solide, il cuore ha le dita, i pensieri sono sospiri lividi e che solo a stare zitti poi si ascolta il rumore dentro. Ma zio canta, mi è venuto da scrivere zio canta, io a stare zitta proprio non ci riesco, poi siccome secondo me delle volte c’è più amore in un vaffanculo sentito che in certe frasi fatte, io ci tengo a difendere la dignità delle chiacchiere sonore, la sobrietà delle figure di merda, le cavolate da contatto, il non c’entra che invece c’entra sempre, i cambiamenti che mica lo sai che cosa succederà domani, però siccome il sorriso c’è allora è sempre un sì. Che la musica non è mai solo rumore. Fondamentalmente volevo dire questo.

giovedì 11 dicembre 2014

altrove

 P1000076

“Davvero in quel momento mi sembrò di essere altrove, di aver raggiunto la meta del mio viaggio. Da lì non volevo più andarmene, ci ero già stato centinaia di anni prima, ma lo avevo dimenticato, ed ecco che ora tutto ritornava in me. Trovavo nella piazza l’ostentazione della densità, del calore della vita che sento in me stesso. Mentre mi trovavo lì, io “ero” quella piazza. Credo di essere sempre quella piazza.”
Elias Canetti, Le voci di Marrakech

P1000343

martedì 9 dicembre 2014

è Natale da fine ottobre

“è Natale da fine ottobre. Le lucette si accendono sempre prima, mentre le persone sono sempre più intermittenti. Io vorrei un dicembre a luci spente e con le persone accese"

Charles Bukowski

domenica 7 dicembre 2014

secondo me non ci salviamo

Ho letto che in un parco giochi polacco, i consiglieri comunali hanno allontanato Winnie the Pooh. Dicono che siccome gira mezzo nudo senza i braghini è un orsetto svergognato e pure ermafrodita, allora l’hanno bandito. Vuoi vedere che faranno mettere le mutande pure a Paperina? Io secondo me non lo so mica se ci salviamo, io temo di no.

(fonte: ansa)

zebra crossing

Paolo Scheggi. Intercamera Plastica, 1967. Ph. Carlo Bachi

venerdì 5 dicembre 2014

my plan

lauramcphee: “ Fish #1, 1964 (Eikoh Hosoe) ”

Cose piccine e un po’ alla volta basta che mi hanno stufato, allora siccome pensare bene porta bene, dicono, io in questi giorni ci ho pensato, io come piano per l’anno nuovo una cosetta semplice semplice, io pensavo di volare. Poi se cado dopo mi rialzo, lo faccio sempre. E se invece mi brucio, allora dopo abbraccio batte incendio. Non ho niente da perdere, mi pare.

giovedì 4 dicembre 2014

sociopatico

Learco, sei sempre così negativo, mi ha detto mia mamma.
Non son negativo, le ho detto io, son sociopatico.
Sociopatico, mi ha detto lei, e cosa significa?
Come psicopatico, le ho detto. Solo, le ho detto, psicopatico è uno che ha dei problemi qui, le ho detto, e mi sono toccato le tempie con le due mani. Sociopatico invece, le ho detto, è uno che ha dei problemi qui, e ho allargato le braccia a indicare il vasto mondo circostante.


Paolo Nori, Si chiama Francesca, questo romanzo

martedì 2 dicembre 2014

to do

Sto bene, grazie. Che prima volevo dirlo, ma ascolta ascolta ascolta, dopo nessuno me lo ha chiesto, allora almeno lo scrivo qua, sto bene, grazie. Che sono giornate strane, stanno cambiando un sacco di cose concatenate, allora ho un po' di ansia, slancio e muso all'insù, ho anche caffeina, insonnia e pensieri da lista to do, ma sto bene, grazie. Però dovrei tirar fuori un po' di più i chissenefrega, che secondo me dopo sto ancora meglio.