giovedì 10 febbraio 2022

compito del mi ricordo

 Mi ricordo che devo scrivere il compito del mi ricordo, cosa mi ricordo?

Mi ricordo che scrivevo anche quando non sapevo scrivere.

Mi ricordo che la mia prima scrittura è stata il disegno immaginario.

Mi ricordo che mio nonno in sala aveva tantissimi libri scuri, dopo ho capito che erano libri sulla guerra e i partigiani.

Mi ricordo che però a me, leggeva un libro bianco, Favole al telefono.

Mi ricordo che mentre leggeva io scrivevo i disegni, poi dopo giocavo con la copertina e telefonavo ai miei giochi per raccontargli cosa avevo scritto.

Mi ricordo che poi è arrivato un ma però: mio nonno un giorno, c’era tanta neve, ma lui all’improvviso non c’era più.

Mi ricordo che non avevo mica voglia di ascoltare, scrivere o disegnare, era tutto per la prima volta molto strano.

Mi ricordo che dopo ho imparato a leggere e scrivere a scuola: in montagna d’estate con mia nonna ogni giorno leggevo un libro, ma nel mentre disegnavo solo nella mia testa.

Mi ricordo che dopo dopo mia nonna si è ammalata: ha perso pian piano le parole, stava sempre ferma a fissare il vuoto, chissà che brutto mondo vede, pensavo.

Mi ricordo che allora le leggevo un sacco di cose, libri belli e di scuola: le facevo però vedere anche molte immagini, non lo so se capiva, ma speravo di accenderle più facilmente lo stimolo in testa.

Mi ricordo che è stato in quei momenti lì che ho deciso di studiare arte.

Mi ricordo che ho pensato che era il linguaggio più immediato di tutti, un ponte velocissimo per la fantasia.

Mi ricordo che dopo dopo dopo mia nonna non c’era più e quando ho studiato Lucio Fontana ho pensato vedi? con un taglio ha raggiunto la terza dimensione, mia nonna avrebbe apprezzato.

Mi ricordo che chi critica l’arte contemporanea cita sempre Fontana e io ogni volta penso provaci te a creare qualcosa invece di criticare, che c’è tanta crisi di linguaggio ultimamente e ne abbiamo davvero bisogno.

Mi ricordo che un bellissimo momento è stato quando ho scoperto che l’arte aiuta tanto i matti: non è il cosa disegnano, sono i colori che usano, la forza del segno, la reazione che hanno mentre creano, è come se finalmente anche per loro fosse possibile sbloccare qualcosa.

Allora io mi ricordo. Davanti a queste cose qui mi ricordo. Guardo, leggo, scrivo o disegno e contemporaneamente sento, sempre con la mia fantasia vicina, sento e penso che ecco, tutta questa immaginazione, senza i miei nonni non lo so mica se sarebbe stato così.