martedì 31 dicembre 2019

dillo alla luna

Sto pulendo casa con la musica di Vasco, sono negata a pulire, ma cantare forte sì. Stasera i miei amici saranno tutti qua, ovviamente non cucinerò io, ma loro, lo sanno.
Ci saranno anche le persone che non ci saranno, i pensieri in testa, il vino, la musica ignorante, le cazzate, i sorrisi, tu. La casa, non chiedo di meglio.

giovedì 26 dicembre 2019

si capisce?

A me, Özpetek, mi fa una pippa. Lo pensavo ieri pomeriggio mentre servivo il brodo color sedano alle quattro del pomeriggio perché come sempre arrivo lunga coi tempi. Adotto le persone problematiche, fuori dal coro, le porto a casa, i randagi, adoro ascoltarli seduta a tavola tra un bicchiere di vino e un fiume di parole che si aggrovigliano pree dei bisogna o si deve, li adotto e diventano parte della famiglia, con tutti i difetti e le fragilità e le insicurezze che hanno in pancia. Si vedrà che a volte mi estraneo e le guardo da fuori? Sono così belle e colorate e diverse e simili a me. La sera prima invece sono stata dall'altra parte con le famiglie di sangue, i bambini, i cellulari, la terra di mezzo dei non si può, vorrei, vista la smart tv? 
Mi sono estraniata anche lì, ho guardato il caos per dire no, per fortuna no, no, no e no, mi manchi, son viva, si capisce? Ognuno si sceglie la famiglia che vuole.

sabato 23 novembre 2019

Buonanotte

Pensavo che è brutto che crescendo si perdano certe emozioni. Tipo il mio morosino di allora che si era fatto 3 ore e mezza di macchina per darmi a Campiglio il bacio a mezzanotte l'ultimo dell'anno sotto la neve. Col range quello bianco squadrato che mi ricorda l'adolescenza, sembrava che il mondo potesse finire, tanto io ero la sua brenda, il resto era musica dei rem, l'amore sopra o sotto era tutto lì. Il range dopo ho imparato a guidarlo e mi sembrava di essere un camion dei rifiuti, ve lo ricordate il rumore fighissimo del motore? Comunque. Certe cose dovrebbero rimanere. Il mio morosino di allora dopo ha fatto la cosa più stupida che potesse fare e ancora oggi lo sento, è solo per colpa sua che robbi non c'è più, testa di cazzo non ti perdonerò mai, in più sto guardando google maps e non riesco a ritrovarle quelle montagne lì, dov'è la casa dov'è? Forse dovrei tornarci, anche perché il motore del range lo sento tutto, pure il profumo del patchouli  e l'aria pulita sotto la neve. E le stelle, si respirava così bene sotto quelle stelle lì, non avete idea. Buonanotte.

domenica 17 novembre 2019

Fattene una ragione

Amore è capire che abbiamo tutti bisogno di essere colmati, equilibrati, abbracciati. Dammi ordine, procedure, equilibrio. Prendi follia, risate, picchi. Equlibriamoci tu dentro me fino a quando le urla ci faranno scendere lacrime di gioia senza più finalmente parole. Possiamo insultarci, scontrarci, allontanarci quanto vuoi, ma ci completeremo solo uno nell'altro. 
Capito questo, capito tutto, fattene una ragione. Amami.

lunedì 21 ottobre 2019

etichette

Sono sempre stata etichettata come la snob schizzinosa che se la tira e se ne frega degli altri, una fighetta in pratica. Io non lo so mica se è vero sta roba, da giovinastra lo ero effettivamente una fighetta, ma adesso non credo più di esserlo, non lo so, ma anche se fosse? Mi fa schifo toccare pollo e melone con le mani, non possiedo ciabatte, mi spruzzo il profumo prima di dormire, ste cose mi etichettano? Ho le tette grosse, sono bionda e mi piace da matti ridere e scherzare, basta così poco per essere considerate zoccole? Se bevo il vino sono in automatico un'ubriacona? Ma che scherziamo?
Perché essere ordinari quando si può essere straordinari? 
Ignorare le poracce che sono rimaste all'asilo è un'arte, riderle in faccia è invece impagabile, provate.
Io la chiamo sindrome di salvini: se rispondi o critichi ste piccole cagnette si autoconvincono di aver del peso, se ci rimani male godono, se non dai corda si autocomplessano e covano nel loro rancore, ma cavoli loro. Respirate e tirate dritto, se state bene con voi stessi vuol dire che dentro siete bellissimi, altro che surrogati, il resto non conta.

domenica 22 settembre 2019

sottosopra

Impariamo a comunicare fin da piccoli, poi cerchiamo di organizzare ogni secondo della nostra vita per uno scopo a lungo termine. Avete mai pensato che studiamo almeno almeno 15 anni della nostra vita? Con la comunicazione mandiamo messaggi in tutti i modi possibili. Tv, cinema, abiti, comunichiamo con tutto. Pure il DNA è un codice. Epperò. Epperò possiamo comunicare, informare, ordinare, mettere paletti, confini, livelli, possiamo cercare di restare fermi a coccolare i nostri neuroni, a dirci questo si fa questo no, ma prima o poi tutti finiamo sottosopra, nel grande buio improvvisato. Niente più lungo termine, molto domani si vedrà, le cose che non volevamo sentire ci fanno toc toc sulla spalla, non vogliono più stare dentro, urlano. Sottosopra è un mondo abbastanza scuro, ignoto, pieno di lavori in corso alla fine dei tunnel che ci fanno molto paura, lì niente comunicazione, informazione, regole, ordini, paletti. È il posto dove impariamo ad ascoltarci veramente, dove capiamo che restare fermi proprio non serve e reagiamo. Serve? Un casino.

lunedì 19 agosto 2019

si sente?

Son quasi due settimane che vivo da perfetta selvaggia tra mare e sabbia, ma forse selvaggia lo sono di più tutte le altre settimane dell'anno, incasinata coi ritmi frenetici del lavoro, non so, adesso i tempi li detta il corpo e sto in effetti daddio. Mi rilasso al tramonto, vivo di notte, dormo di giorno, mangio quando mi va, leggo un casino, cammino di più, sono perennemente struccata, spettinata, bellissima. Vale dirselo da soli? Per una volta sì. Il male non passa e quando arriva è tremendo, in quei momenti penso che al ritorno dovrò fare degli esami e ho un po' paura e stop, dopo non penso più a niente e nessuno, preferisco ascoltare. Tipo avete mai provato ad abbracciare l'acqua del mare? È molto difficile perché l'attrito ti frena, però qualcosina si può fare, si sente, mi senti?

martedì 30 luglio 2019

Sono dissociata

Sono dissociata. Ci ho messo una vita a capirlo, non so nemmeno bene bene cosa voglia del tutto dire, ma adesso che lo so finalmente mi sento bene. Essere dissociati non è uno scherzo, fai dei collegamenti che da fuori sembri pazza, un po' lo sei, in effetti, ma comunque non è uno scherzo, essere dissociata. Tipo. Ti capita di inseguire idee ed associarle con una logica che capisci solo tu, oppure di essere talmente concentrata da perderti per strada o peggio non riconoscere la gente che incontri, con conseguenti figure di merda per niente diplomatiche sul quanto sei snob da non salutare nemmeno eccetera eccetera eccetera. E ancora: perdere il carrello al supermercato, fare una fatica porca a buttar fuori discorsi lineari perché per te sono troppo lunghi, sapere già dove le persone normali stanno andando a parare coi loro discorsi che ti sembrano infiniti, non lo sono, cercare di stopparle perché avete tempi differenti, non sono lenti loro, sei tu troppo veloce, non sopportare i tempi morti, per loro non lo sono, zampettare di qua e di là con conseguente sfinimento fisico, non ascoltare il tuo corpo, nemmeno una parte di te, quella difficile, chissà se mi spiego. È tutta una questione di traumi: hai la parte del cervello creativa che è talmente sviluppata da immaginare animali parlanti, ragionare coi colori, avere le allucinazioni, epperò ti fa talmente male un qualcosa che hai vissuto, da cercare di escluderlo con tutto te stesso. Quando mia mamma stava morendo mi aveva detto che le dispiaceva tantissimo abbandonarmi perché ero ancora piccola e avevo bisogno di lei. Ero magrissima, fumavo e basta praticamente, il mio corpo era un disastro, la mia testa ha cercato con tutte le forze di stare su perché le alternative erano due, affondare o reagire. Ho combinato un pasticcio, non sarei io altrimenti, sono stata a galla, ho annaspato, ma ho anche sofferto come una bestia. Mi è andata bene, alla fine la mia testolina, che, diciamolo, è carina, si è creata una specie di ventaglio tutto suo sfaccettato multiplo, ha imparato a conoscermi con dei collegamenti tutti suoi, che continuano ad essere incasinati a bestia, ma hanno una base solida, mi pare. Non potrò mai diventare logica o razionale come le persone normali, nemmeno apprezzare i tempi morti, mi sa, ma l'importante è avere i contatti delle varie parti di me belli fluidi, capaci di parlarsi ed ascoltarsi l'uno con l'altro. E ancora. Avrò sempre paura dei traumi, continuerò a reagire malissimo di fronte ai cambiamenti di umore delle persone, sarà difficilissimo dar del tu ai legami, però, però. Però se dovessi descrivermi al momento, a me come immagine viene in mente un cristallo di quelli che col sole fanno i colori dell'arcobaleno, che vuol dir tutto e niente, ma siccome a dirlo mi viene da ridere, allora per ora va bene così.

sabato 6 luglio 2019

Camminare numero 5816

Io dentro m'han tolto il menisco e la cistifellea, il resto c'è tutto, direi. Tu sei al completo? Come lettere scarlatte invece ci sono la elle e la a, dove elle sta per lavoro, a per affetti, c'ho lettere da carenze e stressss, come si creano gli equilibri che non so farlo? E se funziona come un tetris, dove lo metti l'amore che avevi per chi non c'è più? A chi va? Resta dentro tra esofago e diaframma? Scende giù in pancia e poi lo butti fuori? Esce come quando respiri? La bile non è solo rabbia, è anche malinconia, lo sapevi? Non la so usare io la bile, mi arrabbio direi solo con una persona e cerco di non pensare alle mancanze, allora come risultato, invece di buttarla fuori, sto male che la mia bile l'ho calcificata, è per quello che da un anno a questa parte non riesco più a mangiare. Non si capisce nulla di questi pensieri estemporanei vero? Lo so, però scrivere mentre cammino mi fa respirare, infatti in questo momento sento un miscuglio di mancanza e sospiri e odore di mare, allora mi viene quasi voglia di farti mettere in ordine dentro e se le teste si rimpiccioliscono va bene così.

domenica 5 maggio 2019

letteratura contemporanea

L'altro giorno ero ad una fiera di arte contemporanea e pensavo abbastanza schifata che, in generale, c'è una grandissima crisi di linguaggio ovunque. In arte, fotografia, politica, comunicazione, pure tra le persone, saranno i social, boh, in generale fanno tutti fatica ad esprimersi e le idee alla fine si perdono nel banale oppure in insulti cafoni che non portano a niente.
A guardarci bene, però, pensavo, qualcosa di contemporaneo molto vivo c'è: non abbiamo mai avuto tanti giovani così bravi e promettente in letteratura come oggi. Pagina dopo pagina ti coinvolgono in storie appassionanti e forti e tu non devi fare altro che ascoltare, pensare, elaborare.
Ripartiamo da lì: leggere di più, insultare meno.

domenica 7 aprile 2019

sentimenti oggettivi

"Esiste un’oggettività nei sentimenti, si calcola in ore pensiero. Quante volte al giorno pensi alla persona amata e quanto a lungo. Quanto ti senti invasa da una felicità fisica, senza spiegazioni, per la prospettiva di gettarti fra le sue braccia in una casa vuota."

"L'amore che dura", Lidia Ravera

mercoledì 3 aprile 2019

Scrive, non rilegge, pubblica

A me piace la gente pratica, veloce, autonoma, allora oggi a lavorare mi sono arrabbiata molto e visto che la gente normale in questi casi si prende il pomeriggio e va a far che so shopping oppure dorme, io sono andata in ospedale. Da una donna che a ste pite gli fa un baffo e che ha aspettato che suo figlio andasse a fumare per chiedermi pianissimo se l'accompagnavo in bagno. L'ho lavata e cambiata a letto e poi con l'infermiera abbiamo chiesto al medico se potevamo e l'abbiamo accompagnata in bagno. Io, di bagni di donne di ospedali, ho il ricordo di mia madre dopo l'operazione all'intestino, in due a piangere per una dignità annullata in un mare di merda e stavolta avevo paura un po', ma ero contenta mentre mi abbracciava anche se si vergognava del corpo nudo, questa è solidarietà tra femmine, mica aver a che fare con pseudo suore mentecatte al lavoro. Che poi una laureata in lettere, crusca a parte, può sbagliarsi a mettere lo spazio tra parola e virgola oppure scrivere dà senza accento? Porcocazzo a di da in con su per tra fra, no che non può, e invece. In bagno ha fatto la cacca e poi si è aggrappata al mio braccio ed è svenuta. Anche mia madre l'avevo trovata di notte svenuta in bagno, lei invece l'ho tenuta su con la forza che non so dove ho trovato e iniziato a urlare aiuto aiuto fino a quando in 4 sono arrivati e l'hanno rianimata. Dopo i medici hanno detto che è normale collassare quando fai la cacca, io so solo che mi fissava con gli occhi immobili e ho pensato oddio non respira oddio è morta, oddio oddio oddio ti prego svegliati, è stata una delle cose più sconvolgenti della mia vita. Dopo in corridoio ho pianto tutte le lacrime che avevo: per lei, per la paura, per mia mamma, perché quando invecchiamo non dovremmo perdere la nostra dignità così, perché io mi ucciderò prima di ridurmi così, perché non abbiamo tutto questo tempo e invece di arrabbiarci dovremmo godercela di più sta vita qua, vale anche per te che leggi, lo sai sì? Una mamma è sempre una mamma anche se non è la tua, ho pensato questo.

lunedì 1 aprile 2019

Scrivere i corpi

Fare l'amore è istinto puro, dubito che una persona razionale possa lasciarsi andare veramente, ma forse sbaglio, mai avuto a che fare con gente repressa, solo uno che parlava un sacco durante il sesso e non mi faceva ascoltare e no, scappata via fortissimo. Anche scrivere e disegnare di getto è istinto, allora stasera ho pensato che l'amore vero è anche riempire il corpo dell'altro di parole e disegnetti, spirali infinite, maialetti, pirlate e frasi sciocche, non so se si capisce. Si capisce?

sabato 23 febbraio 2019

Meglio tardi che mai

Sono alcuni giorni che mi guardo allo specchio e ci vedo mia madre. Mia madre era bella, mi viene un po' il lacrimino a scriverlo, ma è così. Io sto cambiando, è come se avessi tolto dei cuscini difettosi dentro di me, che magari proteggevano anche, però appesantivano molto. Adesso mi sento stanca, vulnerabile, però leggera. Era bella mia madre. Per anni ogni volta che mi dicevano che le assomigliavo stavo malissimo, come si fa a dirmi che assomiglio a una persona morta, mi dicevo dentro, lasciatemi in pace e andiamo avanti, ma la gente mica lo capiva. Pure tingermi i capelli per non essere bionda e distinguermi, ma niente da fare, adesso anche da rossa, nello specchio, la vedo e non ho più paura. E anche se non so cosa succederà, anche se domani mettono meno sei, guardarmi dritto negli occhi è decisamente un gran bell'indizio di primavera imminente.

sabato 12 gennaio 2019

la busta

Il momento in cui ti siedi in disparte e apri la busta è assurdo, poi leggi e non ci capisci niente, allora rileggi per capire e sì, l'esame istologico dovrebbe essere tutto ok. Allora cammini con le gambe che ti tremano e te lo dice anche il medico, tutto ok, sei una miracolata. Ho passato dei giorni in chirurgia oncologica e ho visto tante persone stare male e sprofondare nei dubbi, nonostante davvero tutto il personale fosse meraviglioso. Sei una miracolata, loro invece ancora no. E allora, a parte che tra un po' le gambe torneranno leggere e dopo inizierò davvero a svuotarmi di tutto questo periodo così strano, allora, mai come adesso ora in questo momento penso che noi uomini ci perdiamo dietro una marea di puttanate, seghe mentali, faccio o non faccio, quando in realtà l'unica cosa che dovremmo fare è amarci forte, aiutandoci l'uno con l'altro, invece di dividerci. Forse scritto sembra banale, ma dentro la mia testa non lo è affatto.