lunedì 29 ottobre 2018

Lontano lontano

Oggi una persona mi ha detto che quando mi attacco al suo cervello gli do fastidio. Lo psicologo direbbe che è la tipica frase di un ossessivo in ansia che mi vede come una distrazione e quindi un possibile pericolo, io penso sia uno degli insulti più brutti e mal riusciti che mi abbiano mai detto, suona talmente male che manco ho capito il senso, so solo che è una cosa brutta che da fuori, solita cretina, siccome non avevo voglia di litigare ho fatto finta di niente, ma dentro mi sono talmente chiusa a riccio che difficilmente sto povero cervello sott'attaco avrà di nuovo a che fare con la vera me. Essere di peso, dare fastidio, stressare o distrarre in senso negativo qualcuno mai, preferisco fuggire lontanissimo e non aver più motivo di creare problemi. So fatta così, via veloce come il vento di stasera verso chi alla mia testa vuol bene.

lunedì 22 ottobre 2018

complicità

Son un paio di giorni che non me ne frega niente del resto, ansie, polemiche, spaccacazzi, preferisco focalizzarmi solo su quello che considero importante, il resto lo ignoro, scivola via tipo acqua sotto la doccia. Con certe persone invece, che è strano anche questo, ho notato che ci son delle complicità talmente compatte che proprio nessuno può ostacolarle, non serve neanche parlarne, ed è una sensazione talmente rassicurante e bella, che in generale spero duri il più a lungo possibile.

martedì 9 ottobre 2018

Ritorni

Quando sono partita ero talmente spaventata e ferma che come prima tappa sono andata dai miei genitori, che non ci andavo da tipo minimo dieci anni, gli ho portato dei fiori e nel silenzio di quel posto lì ho iniziato a singhiozzare come non facevo da una vita, chiedendogli di starmi vicino perché avevo veramente bisogno di loro. Poi dopo, il mare, la cosa più strana all'inizio è stato stare certi giorni da sola e cercare di fermare la testa, che quella mica ascolta, soprattutto quando hai il morale a terra centrifuga e ti trascina nel panico, la stronza.
Dopo poi, pian piano le altre tappe, docce interminabili e tisane bollenti, leggere al sole, ricominciare ad ascoltare la musica, cantare molto forte sulla spiaggia deserta, guardare il passato da un'altra prospettiva.
Oggi, 9 ottobre, ho camminato coi polpacci nell'acqua del mare e lì, col sole negli occhi c'ho pensato, non posso sapere cosa succederà domani, ma mettiamo il caso mi faccia ancora star male, le situazioni hanno la capacità di cambiare talmente in fretta che dopodomani andrà meglio. Sono pronta a tornare.

mercoledì 3 ottobre 2018

Ci son delle teste, la mia, tipo

Ci son delle teste, la mia, tipo, che vanno maneggiate con cura.
Devi imparare a guardarle con molta calma, perché son come un labirinto di quelli che ti fanno perdere apposta così dentro non ci capisci un cazzo, che forse è meglio.
Ci son delle teste, la mia, tipo, che poi una volta che ti ci affezioni, anche se ti mandano in bestia non le molli, questione di bene, credo, l'importante è non cercare di inquadrarle, perché manco loro lo sanno fare, niente caleidoscopio luminoso, volerle chiudere in una logica precisa è più un andare contromano in una strada chiusa, che infatti come segnale stradale è una T, il caso, certe teste, la mia, tipo.
Comunque. Queste strane teste, forse di cazzo, forse no, loro adorano la protezione e lo capiscono quando le altre teste, la tua, tipo, agiscono pensando di farle del bene, lo apprezzano davvero, ma prima di decidere cosa fa bene o male per ste povere teste illogiche, la mia, tipo, bisogna provare ad ascoltarle con calma, perché ci provano sempre a spiegarsi, ma mica ci riescono mai, allora lì son craniate.
I piani, a certe teste di banana, la mia, tipo, si sono frantumati senza poterci fare niente molto molto tempo fa, questione di traumi, loro anche solo non sapere cosa faranno domani stanno male di un male che non è semplice ansia, è angoscia vera, hai presente sentirsi soffocare da uno tsunami? Son fatte così ste teste pazze, non so se si capisce, tu le dici non pensare, loro vorrebbero abolire gli imperativi e pensano.
Forse l'unica soluzione, io, averci una testa logica matematica analitica razionale, la tua, tipo, finita l'incazzatura, ste teste di bricco penso ci tirerei una meravigliosa e coloratissima serie di parolacce, poi, siccome capirle è impossibile, probabilmente le spettinerei rassegnato, ma col sorriso.