venerdì 31 ottobre 2014

di portici, zucche e spaventapasseri

Coming soon to the Henry Strater Theatre in Durango, Co!

Stamattina mi sono ricordata che una volta, per Halloween, una volta neanche tanto tempo fa ho chiesto a una persona di riguardare con me the rocky horror picture show, poi camino scaldotto mi sono addormentata dopo tipo due minuti, ma siccome era un periodo di incubi quella dormita lì è stata proprio bella e infatti me la ricordo ancora, anche se poi mi sono svegliata. 
Magenta a parte, di questa settimana non escluderei le caramelle alla cannella che fanno inspiegabilmente schifo a tutti, ma a veder le smorfie di chi le assaggia è uno spettacolo, Leip cane di razza colombiana che ha imparato a liberarsi e si affaccia dalla fioriera manco fosse in piazza San Pietro, il camino che ti scalda dentro soprattutto quando leggi, la cotoletta al tartufo che non mi fidavo e invece è buonissima, le rose salvate dalle aiuole che chi l’avrebbe detto in sala stanno benissimo, il piumone che è rinato e dorme pacifico sul suo letto, i capelli che stanno diventando sempre più biondi manco fosse agosto, ma vanno incredibilmente d’accordo col vestito nuovo di lana maglione, la musica stramusica, che la chitarra veramente la suonavi molto male, però quando cantavi sembrava Carnevale. Che la vita, c’ha ragione De Gregori, la vita non è comoda per nessuno (soprattutto in caso di formalità ipocrita), però a pensare che le case più che oggetti sono persone che le abitano, qui come dall’altra parte del mondo, a pensare questo la vita magicamente funziona meglio.
(p.s. Cenerentola viaggiava su una zucca, siam sicuri che non fosse una strega?)

giovedì 23 ottobre 2014

Sarebbe, delle volte


Oggi c'era il film sulla Diaz e alla fine attorciglia attorciglia e attorciglia, alla fine la rabbia come allora, che sono passati tredici anni, ma tu resti mille piedi sulla pancia e poi nell'ombelico a dirmi quanto non ci sei. 
Che uno ci prova a cercare di capire cos'è giusto, ma delle volte sarebbe molto nuovo non andare per ipotesi. Sarebbe carino andare sul sicuro, sarebbe delle volte anche non andare proprio, fermi tra quelle braccia lì e basta. Sarebbe invece oggi molto il nervoso appena qualcuno invade il mio spazio e mi sento soffocare, sarebbe che ormai figlia letterale non lo sono più, me e la mia indipendenza testona, però sarebbe anche che mentre scrivo al posto delle cicatrici ho in testa l'ultima foto che vi ho fatto quando vi dicevo di guardarvi negli occhi che così dalla bocca usciva meglio l'amore e quel sorriso lì, quello a pensarci me l'avete insegnato proprio bene e infatti il senso è rimasto, allora come per Genova naso verso il mare piano piano torno a respirare.

mercoledì 22 ottobre 2014

del discutere

« Su, Gloria » esclamava lui. « Lascia che ti spieghi. »
« Non spiegarmi. Baciami. »
« Così non va. Se ti offendo bisogna che discutiamo. Non mi piace questo baciami-e-dimentichiamo. »
« Ma io non voglio discutere. Trovo meraviglioso che possiamo baciarci e dimenticare, e solo quando non possiamo è il momento di discutere. »

Francis Scott Fitzgerald, Belli e dannati

venerdì 17 ottobre 2014

in transito

Bombina variegata 32.jpg
Ho appena letto che sta sparendo l’ululone, che è una rana tipica di questa zona che quando è innamorata ulula. Io dell'ululone non ne avevo mai sentito parlare, io a tu per tu con una rana ho sempre pensato a Magnolia, altro che principe, ma comunque anche solo per il nome io sono per salvarlo subitissimo ora adesso l'ululone. Inoltre secondo me bisognerebbe ulularci di più anche noi, che altrimenti ho come l’impressione che ci salviamo poco. 
(Delle volte sono le domande da mettere in dubbio, non le scelte, che ad averci tutto programmato questo sì questo no, come la mettiamo con la curiosità?)

venerdì 10 ottobre 2014

etichette

Le etichette sono delle brutte bestie, tipo che io non so cosa mi è preso questa settimana, io questa settimana ho voluto provare a lavare il piumone in lavatrice e leggi bene bene e fai tutto pari pari, e no centrifuga e 30 gradi e bum, io il mio amato piumone simbolo di fighezza per eccellenza, io l'ho ucciso, anzi peggio, mentre scrivo lui è ancora agonizzante sullo stendino, con delle piume di un pesante che potrebbe materializzarsi da un momento all'altro un dinosauro volante a darmi della casalinga dei miei coglioni. Le etichette sono delle brutte bestie dicevo, tipo le parole, metti stupore, che in psichiatria è il contrario del sorrisone da meraviglia che intendo io, metti i giudizi, che tante volte servono solo per evitare di ascoltare se stessi, metti che non asciuga più quel piumone blu lì, a me mancherà moltissimo, perché non sono andata in lavanderia come sempre e soprattutto, il mio principe azzurro, potrei rianimarlo col phon? Io quasi quasi gli canto riportami i miei occhi e il tuo fucile, che è tutta un'altra cosa dalle etichette e infatti non c'è niente da capire.

venerdì 3 ottobre 2014

Amy Winehouse - October Song

proiezioni

Edmund Kesting - Dean Goodelle

I treni si perdono, le ore trascorrono, le direzioni si prendono, le strade si imboccano (i ciclisti restano indigesti), i salami stagionano (meglio i prosciutti), l’aria cambia (o si condiziona), le pagine si voltano, i capitoli si chiudono (resto per il sospeso), il termine scade, il rospo si ingoia, le rane nella pancia, un cane un gatto io e te (il cubotto perde il pelo ma il vizio resta). 
E poi: la musica è finita, gli amici se ne vanno (tornano poi sempre come i gatti), la bottiglia si svuota, il caffè si raffredda, i panni si lavano (piumone ci siamo quasi), le stagioni succedono, i toni cambiano, il futuro è anteriore, l’ordine discreto e l’acqua panta (senti come panta?). 
Non tutto deve avere senso per avere senso, ma tutto proprio tutto prima o poi cambia, passa e va. Anche questo periodo di merda.