lunedì 27 maggio 2013

del gioco del tu sei

Ho notato che a parte farsi le foto con la bocca a forma di cuore va molto di moda questa strana cosa di aprirla, la bocca, e giocare al gioco del tu sei, gettando in faccia all’interlocutore un sacco di aggettivi qualificativi, che a pensarci bene in questo caso dovrebbero essere considerati indefiniti, ma sarebbe un’eccezione e quindi niente, un po’ esclamativi comunque di sicuro lo sono perchè tendono ad etichettare una persona con una facilità che a me ha lasciato perplessa.
E insomma, mi sono detta, se facciamo noi stessi una fatica pazzesca a capire chi siamo e impariamo sempre una cosa nuova ogni giorno, come fa una persona che non è un mago e che forse ma forse sta iniziando a conoscerci ad eticchettarci in tre secondi tre? Secondo me un aggettivo potrà anche andarci vicino, ma come siamo fatti lo sappiamo solo noi e sarebbe molto più utile il gioco del come stai o del ti ascolto, ma in questo caso la prima regola prevede che il livello dei giocatori sia decisamente meno superficiale.

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