domenica 26 giugno 2016

passi

Perché non sopporto le persone invadenti, pure sui social ci stanno quelle che ogni cazzata stanno a mettere i mi piace, ecco io con quella gente lì mica mi aprirei. Aprirsi continua peraltro a venirmi in mente solo roba porno, mapperò in effetti lì fortunatamente la razionalità non c'è e infatti fidarsi dei sensi mi viene più facile in generale, delle persone invadenti no. Temo non si capisca un cazzo, però stiamo mica a mettere i puntini sulle i, andiamo avanti. Pulpito mi fa venire in mente sempre uno che inciampa e più in generale una chiesa e infatti sono mica tanto amica, figurati se ascolto le prediche, tiro dritto che sembro un freccia rossa, cocciuta tipo mulo. Mentre cammino si sentono gli Abba nell'aria, questo segno un po' ignorante mi piace molto. Chissà se è un matrimonio, perché nel caso a me viene sempre in mente Alice di de Gregori, che con gli Abba c'entra un cazzo, Alice è triste e poetica e infatti ai matrimoni non la mettono, ma cubotta non divagare che poi dal pulpito al palco della ghigliottina è n'attimo. Alice comunque faceva buon viso a cattivo gioco all'inizio, siamo d'accordo sì?, dopo però non ce la fa, dopo lei me l'immagino sempre sdraiata per terra col vestito da sposa, su in camera con la finestra aperta che ascolta la gente giù che festeggia e resta immobile, non fidarsi delle voci, non fidarsi di nessuno, porcocazzo che fatica ascoltarsi dentro e rimanere fermi. Il trucco secondo me è imparare ad ascoltarsi talmente bene da fidarsi di se stessi, dopo non vengono le pare sull'essere egoista o fare male agli altri senza volerlo, dopo si è più sicuri e pian piano viene tutto spontaneo. Sta settimana mi sono sognata tutta intera ed è un evento importante, niente gattino io intera ed ero bella, coi capelli lunghi che ora non ho e con un vestito a righe rosse e nere lungo fino ai piedi, struccata e scalza, con la pelle bianchissima, ma con un sorriso rilassato e indifeso di un bello che avercelo domani ci farei la firma. Per questo motivo che non so se da fuori si capisce ma dentro è chiarissimo voglio imparare a fidarmi. E chissenefrega se voglio fidarmi di gente inaffidabile, partiamo dal presupposto che sono matta e al momento rido col mio istinto ancora più matto di me pensando che sì, in generale, dei perfettini mica mi fiderei mai. Tipo piangere e ridere insieme quando sei triste e senti che dalla pancia ti viene su il sospirone di sollievo e infatti dopo stai meglio, lo preferisco. Senza rileggersi (mi hanno appena scritto che oggi è nato Daniele e ha un muso indifeso bellissimo), pubblichiamo.

venerdì 24 giugno 2016

dentro

Mentre tornavo a casa, per strada c'era un vecchietto in bici con dentro nel cestino una bottiglia di plastica, con dentro nella bottiglia dei fiori di campo e una rosa rossa, con dentro nei fiori la bottiglia il cestino la bici il vecchietto, un sacco di amore.

giovedì 16 giugno 2016

Iniziamo a immaginarmi

Subito l'ombelico, ma da fuori: un cappelletto. Poi il fegato, un enorme sofficino, probabilmente che ride. Un insulto può essere una dichiarazione d'amore fortissima. Vicino al fegato cosa c'è? Il pancreas tipo la pista delle macchinine colorate con le curve a scala a chiocciola, colorate come un leccalecca giallo verde. Il cuore? Come cazzo sarà fatto il cuore? Penso tipo l'albergo delle puttane della Fratta, che sono avanti anni luce e quando sono impegnate ci mettono la stoffa rossa alla finestra. L'ombelico non ci riesco mica a guardarlo, fuori. Anche dentro. Però il cordone me l'immagino tipo il tubo del vino quando imbottigli le damigiane. Mi avranno imbottigliata anche a me, possibilissimo. Ci avrò avuto anche dei bei piedi da subito. [Continua, ma per oggi basta che c'ho la fatica]

mercoledì 8 giugno 2016

Puf

Quando avevo perso i miei due punti di riferimento, tipo nord sud ovest est ma di più, dopo stavo male malissimo, tipo che ancora adesso non capisco la bussola, ma allora di più, tanto malissimo di più. Dopo un annetto o due, ma forse di più, dopo all'improvviso ho iniziato a sognare per una settimana di fila, tutte le notti, che vivevo e dormivo su una barca ed era stranissimo perché mi svegliava sempre una mano che entrava nel sogno_inquadratura e tutte le volte mi chiedevo di chi fosse sta mano, ma senza ansie, perché su quella barca lì con quella mano lì ci stavo veramente bene, anzi di più. L'avevo rimossa sta cosa, epperò ognuno si costruisce le fondamenta_palafitte che vuole, credo, di più.

venerdì 3 giugno 2016

Mi è entrato un ricordo dall'orecchio

Mentre stavo guidando per radio c'era l'America, allora mi è tornato in mente che da piccola mia mamma mi caricava in macchina per portarmi a scuola, si faceva una paglia e il lexotan mentre guidava, poi cantavamo fammi l'amore con tutta la voce in corpo. Che io non è che la capivo tanto, tipo anche il video di come tiene il microfono tra le mani porcocazzo non lo capivo ancora, poi dopo nella cassetta c'era hanno ammazzato Pablo Pablo è vivo, che la capivo ancora meno, però come immagine, questa qui di me e mia mamma che stoniamo al mattino belle daddio, è un'immagine bella bella piena d'amore. Era una persona adorabile mia mamma, suonata ansiosa come me, se mi manca.

giovedì 2 giugno 2016

ciao giugno

Io nell'armadio niente scheletri, io nell'armadio c'ho un porto. Tipo che oggi ho ritrovato i pantaloni militari che cercavo da gennaio, invece non trovo più quelli neri che chissà dove saranno partiti. È tornata anche la camicia di seta blu di sportmax con ancora l'etichetta, mentre i soliti bragottini rosa arabi che non metterò mai, manco stavolta me la son sentita, li ho tenuti. Oggi ci sei? Mi uozzappa la mia amica. Io quest'anno ho comprato una gonna lunga lunga blu, una camicia gialla e dei pantaloni giapponesi che stan daddio con le converse. Sono a posto. Certo che ci sono, ci ubriachiamo a pranzo? (Il cambio dell'armadio lo finisco poi domani, estate sono pronta)