domenica 30 luglio 2017

piuttosto

Facciamo chiarezza. Una casa segreta nella casa con una terrazza sul tetto e un frigo pieno stracolmo solo di birra e marmellata. Di albicocche. Forse ciliegie. Dentro sta settimana è stato un disastro, pure fuori. Ironia e intelligenza son amiche, non c'è da aver paura. Piuttosto. È notte e cerchi me. Perché?

martedì 25 luglio 2017

Prova a prendermi

Il cielo stasera è bellissimo, mai capite le posizioni delle stelle, però cammino guardo in su è bellissimo. Il mio problema è che non mi arrabbiavo mai, nemmeno quando era sacrosanto urlare, e adesso che sto camminando con la pancia pesante dal nervoso me lo chiedo come cazzo facevo. Adesso mi arrabbio troppo, o forse non riesco a sopportare più e col tempo si cresce perdendo la pazienza, di certo ferma non ci sto stare. E parlo. E sparlo. E dico tante di quelle parolacce da far venir un infarto a un santo. Dopo però mi libero tipo suono che si svuota e cammino. E scrivo. E rivedo pian piano un colore, oggi terra bruciata, poi un'immagine buffa, e quando sorrido vuol dir che il mattone in pancia inizia a sgretolarsi. Ma zitta basta. E non mi fermo, non mi fermo col broncio per nessuno e per niente, non mi fermo proprio più, non mi fermo che al massimo rallento e mi faccio se proprio proprio raggiungere, poi vediamo. Belle le stelle stasera, non ci capisco un cazzo di posizioni, però belle.

giovedì 6 luglio 2017

Ere oniriche

"A tre, quattro anni mio padre mi insegnò a cadere. Mentre camminavo, ignara, mi piazzava entrambe le mani sulle spalle e mi dava spintoni violenti. Ricordo benissimo la prima volta, la perdita dell’equilibrio. Il labbro che si spacca contro l’asfalto, il sapore del sangue in bocca, l’odore del catrame, i cristalli lucidi e neri che si incastonano nelle ginocchia, i pianti: devi mettere avanti le mani, mi diceva, e via ricominciava, come mi tiravo in piedi altro spintone, altro ruzzolo per terra: ho imparato a cadere e rialzarmi, e a non fidarmi mai di nessuno. Quando l’Altro mi diceva di aver paura di me – tu non hai pietà di nessuno, mi diceva – io restavo zitta aspettavo che si alzasse e se ne andasse via: soltanto quando la porta era ormai chiusa alle sue spalle mi concedevo di dire a voce alta: nessuno l’ha mai avuta di me."
(da "Grande Era Onirica" Marta Zura-Puntaroni)

sabato 1 luglio 2017

sentimenti

"Che come ci sono i pensieri talmente ossessivi che se restano nella tua testa ti possono fare impazzire, così ci sono dei sentimenti talmente strazianti che se li tieni dentro ti si apre la pancia.
Allora, se sei flessibile, la tua pancia diventa una specie di magazzino, dal quale entrano ed escono continuamente dei sentimenti."
Paolo Nori, Bassotuba non c’è