lunedì 2 marzo 2015

le faremo sapere

Grandi presenze, grandi assenze.
Dove cominciano le cose? 
Il rapporto causa effetto. 
La vita è il contrasto tra gli opposti. 

Io fondamentalmente non lo so. Io a me hanno telefonato l'altro giorno che nevicava e m'han detto salve è lei Giovanni Rossi? Sono io le ho detto alla voce, e quella buongiorno mi ha detto, chiamo da Spazio Sticazzi International Spa mi ha detto, le interesserebbe venire a fare un colloquio, a Bologna, per un posto da responsabile della comunicazione della nostra azienda?, mi interesserebbe le ho detto, allora eccomi qui a girare in mezzo ai blocchi di cemento del Centegross alla ricerca del blocco 30 o giù di lì, ci devo citofonare da dietro, mi ha detto, che evidentemente chiusa una porta il portone si apre da dietro, non lo sapevo. 
Spazio Sticazzi International Spa? 
Sono Giovanni Rossi. 
Chi? 
Giovanni Rossi (scandito bene) 
E cosa vuole? 
Son qui per un colloquio. 
Ah. 
Eh. 
Lunga pausa di riflessione di quelle che uno fa in tempo a scaccolarsi, ma io sono un signore allora ho solo aspettato davanti al citofono col collo teso. 
Le apro. 
Grazie. 

Buongiorno Giovanni, venga con me, mi segua, mi dice una che c'ha addosso una fretta tipo quando ci sono i saldi, allora via dobbiamo correre, scala di ferro nera coi buchi da capannone, corridoio di ferro nero coi buchi da capannone, in mezzo una marea di vestiti, come cazzo farà a non incastrarsi nei buchi coi tacchi?, vè se va vè se va, stalle dietro che ti perdi Giova.
Si sieda pure qui, la riceveranno presto, arrivederci. 
Arrivederci le dico, ma secondo me è troppo lontana, mi sente più. 
Ed eccomi seduto su una panca di marmo nera piuttosto fredda, davanti a una porta sempre di marmo nera sempre piuttosto fredda, tenuta ferma però da un elefante indiano coloratissimo, un cosino di venti centimetri neanche di una pietra abbastanza molto pesante, si vede ad occhio, tipo che a lanciarlo anche solo con la proboscidina secondo me ammazzi uno. 
Dietro la porta c'è una che urla al telefono incazzata come un daino, e io lì allora mi si è aperto uno scenario nuovo del tipo adesso che faccio, ascolto, faccio finta di niente, o parlo con l'elefante? 
Ascolto per forza mi son detto, senti come urla. La gente passa, sorride, io li guardo come dire eh, l'han fatta arrabbiare, devo ascoltare per forza, loro sospirano come per dire devi ascoltare per forza, ma sei proprio sicuro sicuro di voler venire a lavorare qui?  Io allora penso non lo so, tu che dici elefante? Poi l'elefante non fa in tempo a rispondermi perchè all'improvviso un boato, la voce a un certo punto urla un fortissimo "questa è un'azienda di merda" che a me, sarà perchè mi ricordava la cagata pazzesca di Fantozzi, sarà perchè ha calcato molto sulla a finale, io sono scoppiato a ridere di brutto e allora la tipa di prima è arrivata in un secondo e mi ha portato via. Di corsa.
Me lo fa lei il colloquio, seduti su una scrivania in mezzo ai buchi e ai vestiti. Mica l'ha mai letto il mio curriculum. Neanche ha poi voglia di ascoltarmi, mi pare, c'ha fretta, mi pare. 
Il signor? 
da Vinci Leonardo. 
Interessante. 
Cosa fa nella vita? 
Pitturo. 
Interessante. 
Sono abile anche in matematica. 
Interessante. 
E penso che effettivamente questa sia un'azienda di merda. 
Signor da Vinci, la prego. 
Posso chiederle che cosa state cercando? 
Mi scusi sa Leonardo, ma questo lo analizzeremo eventualmente in un secondo momento. Adesso volevamo solo farci un'idea su di lei. Altre domande? 
Nessuna. Arrivederci signorina. 
Arrivederci signor Da Vinci. 

Dopo io sono uscito, mi spiace solo non aver salvato l'elefante colorato che secondo me se lo meritava, io però ho rifatto i blocchi del centergross a ritroso, ho respirato, ho detto a voce alta due o tre volte job act job act job act che sembrava una scatarrata, poi ho pensato che certe cose, io non lo so se mi capitano solo a me, non lo so, ma comunque, nel caso, le devo proprio raccontare. 

Tempo effettivo del colloquio, comprensivo della lettura ex novo del curriculum di da Vinci Leonardo: 7 minuti e 58 secondi. Job Act. 

2 commenti:

  1. Una volta il mio ex andò a un colloquio.
    Aveva scritto nel CV che faceva il tutor di lingua inglese a studenti italiani.
    Lo convocarono, dunque.
    E lì il tizio gli disse: quindi lei accompagna per la città queste persone, le accompagna per gallerie d'arte e si incarica dei loro acquisti ha scritto, siamo a alti livelli, mi sembra.
    E lui, imbarazzato: no, veramente li aiuto a studiare inglese, in sede.
    Il tizio, sereno: ah, avrò letto superficialmente il suo CV e avrò malinterpretato. Arrivederci.

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    1. la sottile differenza tra tutor e tour, la gente è strana, strana forte ;)

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