venerdì 9 maggio 2014

Parole: la mia settimana


Non ci sono più: quelli che al bar fanno sesso col flipper mentre ci giocano, le cabine telefoniche gusto tabacco chiuso, le cartoline con la scritta noi siamo qui, le autoradio che spariscono come il pane, le cassette di tutti i tipi musicapostafilm.
E tuttavia: almeno una volta nella vita chiunque fantastica di aprire un bar mentre si incipria il naso col bombolone, quasi tutti, per misteri a noi ignoti, hanno comprato online, di notte, un oggetto inutile tipo una bellissima macchina del ghiaccio bianca e blu, in Marocco le cabine al tabacco ci sono ancora, i Monty Python ci saranno sempre, il modo per sentirsi noi|la musica lo troveremo di sicuro.
Facciamo un passo avanti e uno indietro: ci sono quelli che solo futuro, altri il segreto è il passato, io mi perdo nelle rotonde, preferisco il lato sinistro a quello destro, sono sempre per il lieto fine con capra e terrazza, l'universo tutto tutto non lo demolirei, ma le frasi smielose farcite col selfie intenso le metterei nel minipimer a prescindere, perché scrivere, per me, resta sempre e comunque un'autoanalisi un po' più costruttiva e decisamente personale.
Ognuno ha diritto ad un episodio psicotico nella sua vita, dice Woody Allen, e quando la seduta non c'è, fissare qualche puntino può regalare bellissime sorprese, come capire che non si tratta di stare fermi, voltare pagina, buttare il libro o avere l'ansia per un mondo che diciamolo, delle volte fa paurissima, ma realizzare che rotonde, incroci o anacronismi vari a parte, un cambiamento è già per strada e arriverà per forza, quindi conviene aspettarlo nel modo più sobrio ed elegante possibile. Tipo con la ola. 
[Voocca gli indiani]

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