lunedì 1 luglio 2013

segno di confine

“Primo luglio. Divide l’anno come la scriminatura divide una testa di capelli. Lo avevo previsto come un segno di confine” (Steinbeck)
 
Oggi ho realizzato una cosa importante, ai più ovvia ma non al mio inconscio, ossia che il potevo dovevo volevo per certe situazioni non vale. Situazioni più grandi di noi che ti fanno un male pazzesco, la malattia di una persona cara ad esempio, in cui tutto il possibile risulta impossibile e ti senti tanto inerme di fronte ad un abbandono inevitabile da nascondere nel tuo inconscio dei sensi di colpa totalmente infondati, ma vallo a spiegare alla tua paura di ammetterlo; situazioni che meglio rimuovere per non crollare ma poi capisci l’errore e allora proviamo a recuperare i ricordi, solo quelli belli però; situazioni che piano piano butti fuori tutte le lacrime e il Dolore fino a sentirti talmente svuotata che fragile e trasparente così mai; situazioni che di corazza o altre difese ancora neanche l’ombra, ma il fatto di averle accettate è un bel segno di confine per ripartire nei prossimi sei mesi con il sorriso giusto.

2 commenti:

  1. Ci sono cose di cui ricordo nulla. Cose antiche. Cose mai vissute. Come dopo una formattazione. Solo che ora nemmeno la guardia di finanza potrebbe recuperare i dati.
    Il dolore non ammette errori.
    La fragilità non ammette ripensamenti.
    Indietro c'è tutto quello che sei, ma non tutto quello che vuoi.

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  2. Tutto quello che vuoi è avanti, in divenire, e le sorprese, quelle, mica le puoi formattare, sono il bello della vita, errori compresi :)

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