giovedì 25 luglio 2013

ricominciare da capo - 2

Istanti è quella poesia che si trova nei poster, nelle raccolte, quella che viene rinchiusa nelle catene che se non le fai girare poi il desiderio non lo esprimi, quella che Bono l’aveva pure letta in un concerto, quella di Borges che però no, non è sua.

Ricominciamo da capo.

Istanti è quella poesia che si trova nei poster, nelle raccolte, quella che viene rinchiusa nelle catene che se non le fai girare poi il desiderio non lo esprimi, quella che Bono l’aveva pure letta in un concerto, quella che non è di Borges ma di una certa Nadine Stairs che però no, non è nemmeno sua.

Ricominciamo da capo.

Istanti è quella poesia che si trova nei poster, nelle raccolte, quella che viene rinchiusa nelle catene che se non le fai girare poi il desiderio non lo esprimi, quella che Bono l’aveva pure letta in un concerto, quella che non è di Borges ma di una certa Nadine Stairs che però no, non è nemmeno sua. Istanti l’ha scritta per la prima volta l’umorista Don Herold nel 1953 su Reader’s Digest con un altro titolo, Raccoglierei più margherite, in prosa, e con un tono decisamente libero da catene.

Istanti | Raccoglierei più margherite fa così:

“Se dovessi vivere di nuovo la mia vita, cercherei di fare più errori. Mi rilasserei. Sarei più sciocco di quanto non sia stato questa volta. Conosco soltanto poche cose che prenderei sul serio. Sarei meno igienico. Visiterei più luoghi. Scalerei più montagne e nuoterei in più fiumi. Mangerei più gelato e meno cereali.”

Poi vallo a sapere i giri e rigiri di certi versi, io mica lo so come mai quella che si trova nei poster e nelle catene sia diventata una poesia, nemmeno come mai il m’ama o non m’ama sia diventato solo mama, comunque ve la metto qui sotto la versione dello pseudo Borges – Stairs, ve la metto, ma a fine lettura, o forse già a metà, di lettura, concorderete con me: meglio ricominciare da capo e rileggere l’originale.

“Se io potessi vivere un’altra volta la mia vita
nella prossima cercherei di fare più errori
non cercherei di essere tanto perfetto,
mi negherei di più,
sarei meno serio di quanto sono stato,
difatti prenderei pochissime cose sul serio.
Sarei meno igienico,
correrei più rischi,
farei più viaggi,
guarderei più tramonti,
salirei più montagne,
nuoterei più fiumi,
andrei in posti dove mai sono andato,
mangerei più gelati e meno fave,
avrei più problemi reali e meno immaginari.
Io sono stato una di quelle persone che ha vissuto sensatamente
e precisamente ogni minuto della sua vita;
certo che ho avuto momenti di gioia
ma se potessi tornare indietro cercherei di avere soltanto buoni momenti.
Nel caso non lo sappiate, di quello è fatta la vita,
solo di momenti, non ti perdere l’oggi.
Io ero uno di quelli che mai andava in nessun posto senza un termometro,
una borsa d’acqua calda, un ombrello e un paracadute;
e potessi vivere di nuovo comincerei ad andare scalzo all’inizio della primavera
e continuerei così fino alla fine dell’autunno.
Farei più giri nella carrozzella,
guarderei più albe e giocherei di più con i bambini,
se avessi un’altra volta la vita davanti.
Ma guardate, ho 85 anni e so che sto morendo.”

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