martedì 9 ottobre 2018

Ritorni

Quando sono partita ero talmente spaventata e ferma che come prima tappa sono andata dai miei genitori, che non ci andavo da tipo minimo dieci anni, gli ho portato dei fiori e nel silenzio di quel posto lì ho iniziato a singhiozzare come non facevo da una vita, chiedendogli di starmi vicino perché avevo veramente bisogno di loro. Poi dopo, il mare, la cosa più strana all'inizio è stato stare certi giorni da sola e cercare di fermare la testa, che quella mica ascolta, soprattutto quando hai il morale a terra centrifuga e ti trascina nel panico, la stronza.
Dopo poi, pian piano le altre tappe, docce interminabili e tisane bollenti, leggere al sole, ricominciare ad ascoltare la musica, cantare molto forte sulla spiaggia deserta, guardare il passato da un'altra prospettiva.
Oggi, 9 ottobre, ho camminato coi polpacci nell'acqua del mare e lì, col sole negli occhi c'ho pensato, non posso sapere cosa succederà domani, ma mettiamo il caso mi faccia ancora star male, le situazioni hanno la capacità di cambiare talmente in fretta che dopodomani andrà meglio. Sono pronta a tornare.

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