domenica 9 febbraio 2014

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Siccome non mi vergogno mai e soprattutto dentro sono elegantissima, stamattina stavo entrando in doccia, ma all'improvviso, per una serie di eventi che mica ho capito, io e il muso abbiamo dovuto rincorrere El Kan detto Leip, io in infradito e accappatoio, il muso col solito pellicciotto, allora già che c'ero, dignitosissima come la besciamella pronta, sono andata così svestita a trovare mia nipote la first baby che aveva un pranzo con i minibimbi del corso preparto.
Lei, mia nipote, aveva le sue prime scarpe da ginnastica che ho disegnato io e i jeans zero tre mesi, sempre regalo della zia e non sto a specificare quanto fosse più gnocca di me, dirò invece che a guardarla mentre rideva ho pensato che le varie Banane Yoshimoto, le Baricco style, le Livie di Montalbano, chi urla pure mentre scrive e chi invece a Catullo gli fa una pippa, i Carlini, i Briatori e le Sventure, il pacchetto completo delle figurine dei politici italiani, il cigno bianco, quello nero e le mille sfumature di sticazzi, le pubblicità tutte uguali dei fondotinta, i selfie, il meme e il photobomb, tutta questa robina qua (ma che bontà ma che bontà), mmm, ecco, secondo me non ce la meritiamo proprio.
La besciamella pronta eventualmente la terrei, eventualmente.

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