sabato 21 ottobre 2017

Ciao sono io (amore mio)

Ricapitolando. Sta settimana al lavoro hanno detto di me:
- che sono una sbronza, correttore mio io ti adoro ma è proprio stronza, non sbronza, stronza;
- che me la tiro;
- che faccio la figa solo perché ho il culo alto e le tette grosse (magari avessi il culo alto cazzo, magari);
- che non capisco un cazzo;
- che non sono nessuno;
- che sono capace solo di dare ordini;
- che sono innamorata del mio capo;
- che tromberemo molto (io e il mio capo);
- che mi sfrutta (il mio capo);
- che mi sfrutta e basta, il mio capo, ma te lo dico da amica (che come frase, appena la sento non la sento più, diciamocelo);
- che non sono un'altra persona (e su questo non ci piove, direi);
- che non cago mai (eppensa se cagassi);
- che faccio la maestrina;
- che devo stare più attenta, più attenta cazzo, più attenta.

Ora, a parte che ho chiuso il padiglione e non ho ascoltato il resto, quindi di merda gratuita urlata ne ho persa, ho deciso di scrivere ste cose per ricordarmi ogni tanto, rileggendole, una sacrosanta verità: se sono una persona chiusa, che i fatti propri li racconta, a fatica, a pochissime strafidate persone, un motivo ci sarà. Di quello che pensano gli altri, sinceramente, fottesega. Aperitivo?

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