martedì 26 gennaio 2016

Raccontarsi

Ci vorrebbe la concretezza del tempo, tipo come quando entri nell'acqua fino alle cosce e senti freddo, allora ci cacci il respirone, l'acqua continua ad essere fredda, ma raggiunge l'ombelico ed è fatta. Passato anteriore? Non ci vorrebbe l'indifferenza del tempo, tipo quelli che sono al ristorante e non si parlano, che è una cosa che o sei Montalbano, oppure alzati e via. Futuro dubitativo? Ci vorrebbe davanti agli occhi sempre un po' di fantasia e voglia di musica da sorridere di continuo e averci male alle guance, che in quel caso tra l'altro ti viene un altro tipo di indifferenza del tempo, e quella è un'indifferenza bellissima. Infinito prossimo? Non ci vorrebbe sta cosa che le situazioni come vengono a un certo punto vanno via, allora forse ti abitui all'acqua e il freddo non lo senti più, però a parte la condizione perfetta della vasca, a parte quello la distanza se non nuoti mica la riduci, semplicemente galleggi, non ti accorgi. Non avere tempo è un po' come uno schiaffo molto forte al raccontarsi. Condizionale imperativo?

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