venerdì 25 aprile 2014

Parole: la mia settimana


La rabbia evapora, l'abitudine più che ruggine è calcare in alambicco, il giardino è marocchino, la lista dei pro e dei contro potrebbe essere utile,  chantilly è una poesia di una sola parola, pure Pompidou, ma diversa.
Chi sia il tu delle poesie mica l'ho ancora capito, io sono per la distribuzione di nani finti da passeggio e so che parlarsi uno sull'altro è inutile e incivile, che la torta meglio allegra che nervosa, che se cercano di far passare uno per lo stronzo della situazione conviene ascoltare se stessi, che l'argan è la rucola degli anni Ottanta e perciò mi sfugge il significato dell'olio di babassu, che basta un incontro importante pure per guarire una personalità anaffettiva e questa cosa qui mi lascia fiduciosa nel genere umano.
Controllati il volto potrebbe non esserci più, ma i piedi sono ancorati a terra e la testa resta per aria, allora a parte il dubbio di essere un albero e di avere dei giorni allergici col sistema di propulsione assente, a parte questo tutto bene, si perdono gli oggetti, non le persone. L'importante è non alterare mai l'ordine casuale del tutto.

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