giovedì 29 aprile 2021

No tu no

Si diventa orfani anche dei piccoli gesti quotidiani, che infatti tutto sono tranne che piccoli.
Mi arrendo: in questo momento mi manca quella tenerezza lì. Tipo un post-it con scritto dormivi così bene che non ti ho svegliato, oppure il bacio della buonanotte, che crescendo hai altri baci, ma a me manca quello.
Ho iniziato a guardarmi dentro, le mie cicatrici sanguinano e urlano come crateri. Sono 3 giorni che piango, come se si fosse stappato un dolore che credevo non ci fosse, eccolo. Da un lato penso sia un bene, dall'altro forse dovrei fermarmi. Oggi il mio capo mi ha dato prima della stupida, poi consigliato un vibratore, come sarebbe facile se bastasse masturbarsi per colmare certe perdite, forse se fossi veramente stupida non sentirei nulla, non è così. Sento tanto, sento tutto, sento che in questo momento sono fragilissima, sento che sono forte, sento che vorrei tornare piccola, sento che sono grande, sento che il vibratore te lo spacco in testa, sento che voglio invece un abbraccio da chi scelgo io, sento che anche se piango, dentro ho tutto tranne che debolezza, ti piacerebbe eh testa di cazzo se giocassi col tuo pisello fino a fartelo esplodere in gola a forza di urlare? Piuttosto mi faccio suora. Nella scarpa col tacco a spillo sono io che scelgo chi farci venire e chi calpestare, io che decido da chi ricevere e chi no, io donna bambina triste allegra pazza emotiva stonata impulsiva bella brutta troia santa. Io. Ho sofferto fin troppo per cose ben più grosse per non capire quanto sia importante, ora, far di tutto per essere serena. A partire dai piccoli gesti quotidiani. È ora per quelli di farsi adottare. Scelgo io. Abbracci, dolcezza, sensibilità e cose capaci di farmi sorridere. Voglio te che mi tocchi e mi fai da coperta e lenzuola insieme, voglio rispetto, educazione, affetto delicato. No tu no.

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