sabato 2 maggio 2015

concetti e cuscini

La mia testa delle volte pensa troppo, allora ho capito che quando succede devo staccar tutto e farla riposare, senza preoccuparmi di smontare i meccanismi e guardar le ragioni, tipo una macchina che dopo un po' la spegni e si raffredda, ma molto di più, in quanto un oggetto vale infinitivamente meno della fatica che sto facendo adesso a scrivere. Poi io, adesso che aggiusto cuscini come concetti, io non so se sta sensazione riesco a descriverla bene, è che a me, anche se mi sembra di aver il cappotto con mille gradi, anche se la fatica, la stanchezza, il sonno arretrato più o meno di anni quindici (quindici), io, a parte l'entusiasmo, io ci son cose folli che col normale non le baratterei mai, tipo quando mi senti e infatti son lì che ti tocco, oppure ti canto e mi tappi ingiustamente la bocca, ma tanto rido e canto lo stesso e poi ti guardo così che lo sai che poi ci perdiamo e se non torniamo pazienza, abbiamo più o meno tutto quanto, cioè noi e la consapevolezza forte di non confondere mai potere e conoscenza. Il resto sarà.

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