venerdì 1 novembre 2013

Tu sei qui

"Copriti, vestiti bene, hai mangiato abbastanza? Lascia tutto a casa, non portarti niente che è una città pericolosa e rubano tutto."
Camminare, respirare fortissimo.
"Ciao, come stai? Ti presento mia moglie. Ho fatto bene a non sposare la nostra amica, è imbruttita tantissimo."
Risatona.
Erasmo diceva che le idee migliori non vengono dalla ragione, ma da una lucida follia visionaria.
Scappare, pensare fortissimo.
"Pensa la mia ex adesso sta con uno che ha chiesto l'annullamento dopo vent'anni di matrimonio e due figli. E poi, oh scusami, ma insomma che cazzo fai? Lo vuoi capire che sei grande e mi disturbi mentre parlo?" (ndr sei anni, povera stella e precisiamolo, disturbano molto di più gli intercalari volgari rivolti ad un bambino di tutto il resto.)
Basta. Mi arrendo. Santi, morti o vivi basta, mi manca un a Natale che fai e non rispondo più di me. Basta risate fragorose e persone vischiose che vedono il presente come un appena passato, basta bla bla vuoti, la voce per me è il senso più senso di tutti, andrebbe coccolata, accarezzata, pensata, non vomitata come un pugno. Esiste forse qualcosa di più bello di quando le parole di uno entrano in quelle dell'altra e ci fai l'amore ad occhi chiusi con quel silenzio pieno di complicità lì? Non è forse il tatuaggio dentro più indelebile di tutti?
Basta acrobazie. Per me, ora, adesso, subito, doccia caldissima, musica e relax. Tu sei qui.

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