venerdì 15 novembre 2013

Quasi amore

È sempre stata una cosa stranissima per me – ho pensato in quei giorni – come mai a un certo punto c’è una persona che in qualche modo ti altera il ritmo circolatorio, i suoi movimenti accelerano e rallentano le velocità del tuo sangue come il traffico e i terremoti, e poi questo pezzo di mondo si diffonde negli strati oscuri del tuo cervello e si mette a spostare i blocchi dei tuoi pensieri. Chissà che casino mi è successo dentro alla testa, coi neuroni che fanno le loro tracce, nuovi tracciamenti nuova vita – ho pensato – le cosiddette nuvole chimiche dei nostri umori, me lo prendi dentro e ti metti a pulsare, a mollare e stringere e mollare e stringere, e vien fuori del tracciamento neuronico nuovo, vita nuova. Nuove tracce nuove giornate. E alla fine diventiamo dei sacchi pieni di pezzi di mondo buttati dentro a caso, a seconda della fortuna. Se sei sfortunato e non fai gli incontri giusti diventi un sacco pieno di frattaglia morta, se sei fortunato diventi un sacco pieno di belle cose.

Ugo Cornia, Quasi amore, Sellerio 2001

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