"Prendimi, fai pure le arcate
destinate all’incontro, cerchiami,
poggiami nel tuo fondo migliore,
fai di me struggimento e crepe,
scioglimi di cinghiate lamine, vuotami vuotami,
tira via me, scovami dal mio inno deposto, dalla
fuggitura angolata in cui mi incuneo, sconciami,
fai potature essenziali, entra
con questo antico seme, col saluto di lingue,
di cosparse acque di cime rotonde, nel segreto
delle manovre con in pugno sostanze
e con colpi con colpi a striscio
a fronte punta me, dalle tue lontananze
punta me, a pendaglio a picco sonoro,
nelle sconosciute difese punta me
che mi sporgo lasciando lasciando, dal tuo
guscio insondabile la mia sporgenza
culmina in questo arco del cuore.
Ti avanzo. Ti avanzo incontro.
Prendimi. Prendi me."
Mariangela Gualtieri, Fuoco centrale e altre poesie per il teatro, Einaudi
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