domenica 10 novembre 2013

Non lo so, ma è qualcosa

Dal giorno alla notte, quel passaggio lì io non lo so, comunque non è nulla, cambia pure il profumo dell'aria che respiri e più diventa buio più diventa buono, quindi è qualcosa, chissà. Nemmeno che cos'ho sotto ai piedi mentre cammino lo so, il morale non lo calpesterei quindi è per forza un'altra cosa, comunque non è nulla. Chissà.
Di come facciano i pensieri ad accarezzarti meglio le sere neanche, ma un senso per subito, mentre cammini, di sera, è guardare la luna, che sembra una cosa piccina così tanto per e invece no, alzi la testa e lei alza te, un po' come il sole di giorno, ma più profondamente piano. Chissà come farà. Stranissimo. Nulla non è.
Adesso che ci penso non so neanche come facciano idrogeno e ossigeno a mescolarsi in proporzioni esatte sempre due a uno e come mai le foglie a terra abbiano tutte gradazioni differenti, stranissimo, chissà, anche noi siamo tutti diversi e poi ci combaciamo, anche noi con due occhi vediamo una sola immagine due a uno, poi no, noi di più, noi andiamo oltre, come rapporto, come quando hai sete non solo di acqua, ma di pensiero. Che poi anche le foglie avranno sete non solo di acqua, non so, noi comunque solo occhi senza pensiero saremmo un bicchiere mezzo vuoto, di quelli che non sai bene cosa farci, invece col pensiero diventiamo un bicchiere spumeggiante. Stranissimo. Profondo. Chissà.
Come sottotraccia va detto che in questo periodo, sul combaciare, molti ci scrivono un sacco di poesia e io non lo so se sia giusto definirla poesia, io mentre scrivo ho un muso di cane che mi guarda, non mi permetterei mai, poi che genere sarei, tutta virgole dice dice non dice nulla, chissà, invece ci tengo a dire che orsù come parola mi viene trascurata in tutti i generi possibili e immaginabili, orsù è bellissima come parola, lo dice anche il muso, che generi in un periodo in cui non abbiamo forma e governo come parola non va, che la crusca non mi piace e scrivere è un ascoltarsi dentro, quindi ben vengano le parole masticate, ben vengano le braccia aperte da guardarci, l'importante è capire sempre che le persone, tutte, noi non siamo concessionarie di auto e i sentimenti non si provano tanto per, quindi l'amore scritto, descritto, vissuto, dato, ricevuto, sofferto, colorato, spento, l'amore con l'aggettivo qualificativo possessivo determinativo spumeggiante, non indefinito, dimostrativo, quello, l'amore non deve mai essere inteso come una forma di spam. Mai. Da nessuno. È per forza un'altra cosa, cosa chissà, comunque nulla non è. E a me, quando non c'è nessun perchè apparente, ma comunque succede e quindi un perchè c'è anche se non si vede, a me chissà, quel perchè lì piace troppo. Ecco volevo dire questo.

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