lunedì 18 novembre 2013

Lettera a Bianca

Cara Bianca,
tua zia oggi ha guardato mille biberon, ma niente, non c'è saltata fuori. E no, non ha chiesto alla commessa, le è scappato da ridere a vedere un inaspettato muro pieno di biberon e tappi diversi ed è uscita dal negozio a mani vuote. Dopo ne ha parlato con i tuoi genitori e stranissimo, ha scoperto che all'inizio, se prenderai il latte, nemmeno ti servirà un biberon e poi il tappo giusto si vedrà quando sarai più grandicella, non adesso, tra un po'. Ma pensa, io mica lo sapevo, mentre loro, loro, il tuo papà e la tua mamma altro che tipo di biberon, con loro un amore, ma un amore che a pensarci mi commuovo, si vede già da come ti abbracciano nel supertele, vedrai tra poco quando uscirai, ogni giorno avrete un sorriso in più per crescere insieme e sarà un'avventura che ti regalerà sorprese bellissimissime.
Tua zia invece, biberon a parte, è una settimana che non dorme perché non vede l'ora di conoscerti, ma lei, ecco, lei di bambini non è pratica, tipo che anche in braccio non li tiene, ha il terrore di inciampare, che quello le viene così bene, ma piedini nelle mani, con o senza biberon, pronta a giocare, inventare, disegnare, cantare, ridere, ascoltare, camminare e poi correre insieme, lei, quella del muso di cubotto, una promessa te la vuole fare da subito: lei, per te, ci sarà sempre, ma sempre sempre. Parola di zia.

Nessun commento:

Posta un commento