giovedì 1 agosto 2013

prego si accomodi

Io, le mollette da bucato, che poi, per me, sono le gnappe, quelle che trovo per terra le raccolgo, di gnappe, che se ne trovano sempre di tutti i colori, mica solo beige, mica come i funghi, mica come gli accendini, anche se di accendini solo i gialli, ma ora che non fumo più nemmeno quelli e allora solo le gnappe, non vedo cosa ci sia di male nel dar loro una casa. Stirare non ha senso se impari l’arte dello stendere bene e io la sto imparando alla grande, solo le lenzuola proprio non ci salto fuori, riesco ad attorcigliarmicisivi tutte le volte e mentre mi ci annodo mi chiedo sempre come faccia un foglio bianco a salvare il bucato, che mica siamo qui a separare i colori ma quello resta sempre tinta unita, magari azzurrino, ma monocolore, mah. Le gnappe comunque non le uso a stendere, le tengo in cucina e ci chiudo i biscotti e lo zucchero e mille mari e alalà.  Di zucchero mi piace la mentina color pastello che è fragilità, la nuvola è zucchero filato, le lacrime acqua di mare, e il mare ce l’abbiamo dentro da sempre, ci nuotiamo quando ancora siamo nella pancia, ci culla con la sua musica, poi ci tuffiamo nella vita ma lui resta, non solo di pancia. Ma prego, si accomodi. Ve’ quanto spazio ve’, una camera in più ci si potrebbe ricavare e il giardino? l’hai visto il giardino? un orto ad avere il pollice verde, ma io sono slavata pure da abbronzata e sempre per inglese o francese mi scambiano, anche se i capelli li faccio più scuri mi chiedono ma te biondina sei italiana? e io sì che lo sono, ma pensa non si direbbe. Non mi piacciono i giudizi affrettati, comunque sono italiana sì, ma la testa cerco il più possibile di tenerla senza frontiere, liberi tutti e chiudersi mai, nemmeno seguire gli altri senza pensare, che insomma sfatiamolo ‘sto mito della matematica, puoi fare tutti i calcoli che vuoi ma una tua opinione devi avercela se no poi arriva l’incognita e come lo risovi il problema? E le incognite sono cazzute uh signora mia sapesse quanto, altro che desideri, credevo fosse una stella e invece era un boeing 747 e a forza di imprevisti e probabilità l’ho capito, bisognerebbe focalizzarsi di più su quello che abbiamo, non su quello che manca. Abbiamo le gnappe, la terra, lo zucchero, il mare, il sorriso e la libertà, prego si accomodi.

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