Quanto costa la tua anima? La mia non ha prezzo, niente maschere, nessun rancore, niente bianco o nero, all'aggressività preferisco i rischi, non scappo, affronto e sorpasso.
Niente scheletri, nell'armadio mi ci chiudo per inventario, arrotolo me, i pensieri in tutte le gradazioni di colore, mi perdo un po', ma poi mi ritrovo e ne vale sempre la pena.
Settembre, cambio di tonalità. Di pelle, tatto, bocca. Una punta di arancio, rosa caldo, funghi e poi bacche, che le chiamano coccole perché come cambiano l'umore a noi e ai piatti nessuno mai.
Ligabue come armadio per i pennelli e tutte le sue cose aveva una carrozzina di quelle da bambini e mentre la spingeva sulle rive del Po dai nostri campi altro che umidità, ci tirava fuori il colore e gli animali esotici. Al Matt, lui, lo potevano anche rinchiudere dentro i muri, tanto gli animali li conosceva perché riusciva a guardarli dentro e mentre i suoi quadri parlavano lo capivi che quell'avventurarsi era bello, più bello di certi viaggi niente bacche tanti muri.
Il mio, di armadi, in ordine perfetto mai, di viaggi ti attraversa dappertutto, nessun ruggito, distinti i distanti, pochissima profondità di campo, ma note atmosfere e volti magicamente a fuoco, un bosco vivo che ci puoi galleggiare, ad ogni passo un colore come dentro una tela. E niente luna storta, la luce si spegne solo perché al buio i sogni a colori sono ancora più belli.
Niente scheletri, nell'armadio mi ci chiudo per inventario, arrotolo me, i pensieri in tutte le gradazioni di colore, mi perdo un po', ma poi mi ritrovo e ne vale sempre la pena.
Settembre, cambio di tonalità. Di pelle, tatto, bocca. Una punta di arancio, rosa caldo, funghi e poi bacche, che le chiamano coccole perché come cambiano l'umore a noi e ai piatti nessuno mai.
Ligabue come armadio per i pennelli e tutte le sue cose aveva una carrozzina di quelle da bambini e mentre la spingeva sulle rive del Po dai nostri campi altro che umidità, ci tirava fuori il colore e gli animali esotici. Al Matt, lui, lo potevano anche rinchiudere dentro i muri, tanto gli animali li conosceva perché riusciva a guardarli dentro e mentre i suoi quadri parlavano lo capivi che quell'avventurarsi era bello, più bello di certi viaggi niente bacche tanti muri.
Il mio, di armadi, in ordine perfetto mai, di viaggi ti attraversa dappertutto, nessun ruggito, distinti i distanti, pochissima profondità di campo, ma note atmosfere e volti magicamente a fuoco, un bosco vivo che ci puoi galleggiare, ad ogni passo un colore come dentro una tela. E niente luna storta, la luce si spegne solo perché al buio i sogni a colori sono ancora più belli.
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