martedì 15 ottobre 2013

e se non ne vuoi parlare con nessuno, scrivi. Ti aiuterà.

Dimmi, Mathias, piangi qualche volta la sera quando sei solo?
Il bambino dice:
Sono abituato a stare solo. Non piango mai, lo sai.
Sì, lo so. Ma non ridi neanche mai. Quando eri piccolo, ridevi sempre.
Doveva essere prima della morte di Yasmine.
Che dici, Mathias? Yasmine non è morta.
Sì. E’ morta. Lo so da molto tempo. Se no sarebbe già tornata.
Dopo un silenzio, Lucas dice:
Anche dopo la partenza di Yasmine ridevi ancora, Mathias.
Il bambino guarda il soffitto:
Sì, forse. Prima che lasciassimo la casa di nonna. Non avremmo dovuto lasciare la casa di nonna.
Lucas prende il viso del bambino fra le mani:
Forse hai ragione. Forse non avremmo dovuto lasciare la casa di nonna.
Il bambino chiude gli occhi, Lucas lo bacia sulla fronte:
Dormi bene, Mathias. E quando avrai troppa pena, troppo dolore, e se non ne vuoi parlare con nessuno, scrivi. Ti aiuterà.
Agota Kristof, Trilogia della Città di K.

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