Le tasche scucite. Non sono mai stata capace di impormi per ottenere qualcosa. Tipo il mio ex aveva il terrore di volare, con la nuova morosa dopo neanche un mese era in aereo.
Le tasche cucite. Di pensiero praticante, frullo e mi tengo il male dentro. Quando hai paura hai tutte le difese in allerta e in un certo senso sei più protetta, appena ti rilassi la prendi nel culo, penso sia una qualche legge o corollario sul non mollare o giù di lì.
Gli occhiali da sole. Mica li capisci gli incisivi sulla pelle, ho il sorriso che mi viene naturale e sdrammatizza sempre, pure quando piango delle volte rido e a illuminare tutto non ci si capisce giustamente mai un cazzo. Gli occhiali da vista. Quelli da lontano, mi servono, soprattutto per il lato sinistro. Simmetria. Non ce l'ho. Intonazione. Secondo me mi manca, ma il mio musicista di fiducia sostiene di sì, in ogni caso l'ottava giusta vorrei trovarla. I vuoti a perdere, sono le possibilità? Mai capito perché le sprechiamo, forse la cosa del farsi condizionare andrebbe rivista. Li voglio. I vuoti a prendere, son quelli che colmano i pieni? Ascoltare la pancia, che ad essere se stessi pure coi difetti ma con la verità, si vince sempre. Voglio anche quelli. Le regine cattive fan sempre una brutta fine, io credo.
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