mercoledì 23 settembre 2015

la prima sera d'autunno


La prima sera d'autunno e oggi mi sono pure messa la sciarpa rossa perché c'era un'aria che pelava. Sto anche bevendo il nescafè alla nocciola brodoso bollente e, come da copione, ho rivisto il solito pezzo di carrie col vinile di big, raccolto le foglie e fatto cic cic cic da matti, che il vinile porcocazzo quattro stagioni scade mai. Mi è tornato in mente anche che stamattina ho incontrato una quattrenne che piangeva perché non voleva entrar all'asilo, e a vederla così disperata ho pensato cucciola, ascoltami a me, piangerai ancora un sacco, fidati, ma tu non mollare e smoccola e urla sempre con questa classe smisurata rosa fluo, che sfogarsi è importante, invece nascondersi dentro una stronzata da evitar come i gatti. Dopo poi, dopo una mia amica mi ha detto che vorrebbe che spiegassi la storia al suo bimbo, che io le ho chiesto le storie? e lei invece mi ha detto no no, proprio la storia, e io le ho chiesto la storia dell'arte? e lei mi ha detto no no, proprio la storia la storia, allora le ho detto ok, l'importante è che non sia la matematica, che sarei in grado di far fallire le banche, io. 
Dopo poi ho pensato che far capire a un bimbo il senso della storia è mica facile e che a me, alle elementari, a me avevan fatto scrivere un quaderno che si chiamava "la mia storia" dove mia mamma e mio papà avevan risposto alle domande di quando sono nata io, che è una cosa che per me è stata ed è importantissima, tanto che il quaderno è l'unico che conservo ancora, e ogni tanto lo rileggo, perché anche solo a riveder le scritture mi faccio delle immagini in testa, delle immagini che è una coccola pazzesca. 
Dopo dopo, invece, dopo dopo ho pensato che io, la storia, io a dover scegliere un'epoca, io vorrei vivere coi babilonesi, dove vivi tu? coi babilonesi, che figata, ho pensato, chissà se miss Italia mi dà il permesso.

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