domenica 13 settembre 2015

costruzioni

Ho voglia di scrivere, e allora a parte che son stanchissima e non ho avuto molto tempo sta settimana per pensare, allora sai cosa? io scrivo.
Come sto? Mica lo so, però la confusione tutto bene, grazie. 
Confondo soprattutto sopravvalutare e sottovalutare, ho notato, tipo come quando il navigatore dice svolta a destra e invece vado a sinistra. Quante cazzo di cose sono cambiate in un anno? Poi uno dice la paura. Diciamola tutta, quando si tratta di destra sinistra, essendo stordita, penso sempre anche al segno della croce, poi dopo dentro canto Gaber, ma questa è un'altra storia. La paura. La paura. Io la mia paura ha perso il conto, però sento, sento tutto, giusto per aumentare la confusione. 
Sono anche fondamentalmente un poccio, tipo che in questo momento mentre scrivo sto sbadigliando coi lacrimoni che scendono dalla stanchezza (bella) e ho pure un male a respirare sotto alla tetta sinistra che non so come stare. Pure le foto fighe, son mica capace, mai una volta con la bocca uguale, in pratica son giorni che sto alla femminilità come la rottura delle infradito in corsa, ma comunque sento. 
Oltre a sentire sarebbe carino radunare anche tutti gli altri sensi, credo, ma son per la non forzatura, e alla fine la lentezza ha il podio che merita.
È un periodo che mi stan sui maroni le femmine che per far vedere che han le palle criticano le abitudini tipo delle donne comuni. Io, a parte che a me piacciono gli uomini con le palle, quelli col carattere che se ti vogliono mica ti perdono, quelli che si innamoran delle teste, io a parte questo, io i lavorini da donna media mica li rinnego. Io dico sì all'ikea soprattutto al reparto candele, sì a scarpe, borse, vestiti pure uguali in colore diverso, sì a cremine rossetti e smalti, sì pure a collane anelli e poi fragole con la panna, lamponi e cioccolato, e ficchiamoci dentro pure i saldi, che non si buttan mai mai via, tipo il maiale. Sì soprattutto all'indecisione, al naturale sfracellamento di maroni nei confronti del povero malcapitato, alla fragilità, ai dubbi, alla paura, al caos, a non capirci un cazzo senza nasconderlo, a piangere, ridere, appallottolarsi, ascoltare e soprattutto aspettare. 
Secondo me le costruzioni sono molto più fighe delle palle a rischio esplosione, sicuramente più buffe, uffe e vere, ma guardiamo avanti.

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