E quando c'eran i momenti brutti, che quelli ci son sempre, si accovacciavano sotto al tavolo talmente vicini da sentirsi la pelle e i nervi, che battevano molto più forte di quel cazzo di cuore, poi dondolavano abbracciati e aspettavano col muso lavato di ansia, paglia e lexotan. Vedrai che passa, respira, respira, lo vedi che passa? ma lei niente lacrime, non ce la faceva nemmeno a guardarlo negli occhi, allora lui le prendeva le guance e poi le baciava coi baci piccoli delicati di una dolcezza che le guance pian piano si abbandonavano del tutto alle mani, e allora la maschera diventava morbida, e i nervi una spirale sempre più bollente da perderci dentro le ossa e il respiro, e dopo era un attimo nuotare spontaneo le pance le croste le cosce, giù più giù fin a quando non diventava tutto magenta. Era la loro camomilla, la musica più musica di tutte le lenzuola del mondo che solo loro due. Dovrebbe esser sempre così. Io credo.
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