martedì 10 dicembre 2013

Richard Buckminster Fuller | Valvole

Some midday Buckminster Fuller because, why not?<br />Over at Aqua-Velvet, there&#8217;s a fun photo essay featuring images taken for Life magazine of Fuller and his projects from the 1940s through the 1970s . (via The Rumpus)

“Sono nato strabico. È solo quando raggiunsi l'età di quattro anni che i dottori scoprirono che il mio strabismo era dovuto al fatto che vedevo anormalmente bene da lontano. Da lì la mia vista fu corretta con delle lenti. Fino all'età di quattro anni vedevo solo grandi forme, case, alberi, i contorni delle persone in colori confusi. Mentre scorgevo due aree scure sui volti umani, non vidi un occhio, una lacrima o un capello fino all'età di quattro anni. Nonostante la mia capacità attuale di vedere i dettagli, la mia dipendenza infantile e spontanea dalle forme di una certa dimensione mi è rimasta.
Sono convinto che né io, né nessun altro essere umano, passato o presente, sia stato o sia un genio. Sono convinto che ciò che c'è in me qualsiasi altro essere umano l'abbia in sé alla nascita. Naturalmente possiamo ipotizzare che tutti nasciamo geni per poi essere rapidamente degenizzati.
Circostanze sfavorevoli, miopia, sistemi nervosi fragili, nonché amori e paure filtrati dall'ignoranza degli adulti tendono a chiudere molte delle valvole che regolano le capacità del cervello dei bambini.
Io ho avuto la fortuna di evitare che mi fossero chiuse troppe valvole.”
 
Richard Buckminster Fuller

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