Ed eccomi qui nella tua amata Londra! Alla fine avevi ragione, in
certi casi viaggiare da soli aiuta a vedere le situazioni da prospettive
diverse.
Al decollo ero veramente tristissima, pensavo al mio viaggio da sola, a
questa storia sospesa e indefinita e a quanto avrei voluto che a partire fossimo in due. Poi
però mi è venuto in mente il tuo discorso dell’altra sera, quello sul riuscire a
sdrammatizzare pensando a situazioni assurde che proprio non ci appartengono. La
tua logica illogica mi ha stupito come sempre, perchè non ci crederai mai, ma ha
funzionato.
Non ho la tua stessa capacità di associare situazioni ed immagini, ma sono
riuscita anch’io a pensarmi in un crescendo di eventi catastrofici e grotteschi, su
tutti leggere frasi stile Bacio Perugina, controllare l’oroscopo e cantare canzoni
tristissime. E ti dirò che quando son passata dall’io vorrei, non vorrei, ma se
vuoi a Sere Nere, è scattata una risata da applauso. Perchè è vero, anche solo
immaginare certe cose libera, ti fa pensare a quando da piccola una
delusione sembrava insopportabile e a quanto ora queste situazioni
non possono proprio starci.
Ma soprattutto, mentre ridevo, ho pensato che la mia storia tanto nebulosa e sospesa una cosa definita ce
l’ha (o aveva?): il fatto di essere nata per caso, come un gioco. E in un gioco non possono esserci fretta ed ansia di voler inquadrare subito tutti i dettagli, la regola fondamentale è proprio non avere certezze o aspettative, se no che divertimento ci sarebbe? Ecco, io non lo so se questo gioco continuerà, lo spero, so solo che qui mi sento
un po’ più grande e leggera ogni angolino nuovo che scopro.
(mail di una turista londinese finalmente con l'occhio sorridente)
Nessun commento:
Posta un commento