giovedì 23 agosto 2012

zebra and the City


 

photo by zebra a pois

 
A volte New York può essere una città terribile.
“Un caffè e una brioche per favore”
“Sono 7 dollari e cinquanta”
(Miranda al bar, da “Sex and the city”)

 
Vero, Manhattan a tratti può lasciarti senza parole: gente che lavora in media 16 ore al giorno, scene urbane da “Apocalypse Now”, file infinite per entrare da Hollister e Abercrombie & Fitch sulla Quinta, 21 anni per bere alcolici ma 16 per guidare SUV macrocefali, tassisti da corsa in bilico precario tra regole e follia. Ma è pur sempre Nuova York, la Città, un'isola tipo seconda-stella-a-destra-poi-sempre-dritto, il posto giusto in cui senti di essere, e ci puoi arrivare con qualche ora di volo e tanto scintillio addosso.

Alcune cose da sapere e da fare per ambientarsi rapidamente, amalgamarsi alla popolazione e sentirsi immediatamente più newyorkesi:
 - come pedoni, è d'obbligo attraversare la strada anche col rosso. Aspettare il verde è considerato da sfigati, o da turisti, o da turisti sfigati
- procurarsi il capo del momento, quello che “non puoi non avere”: questa estate la gonna (o l'equivalente in vestito) lunga trasparente, nera, con sottoveste corta allegata, puro poliestere, il massimo del trendy col minimo della spesa. La Broadway è piena di negozietti cheap tutti uguali (Mystique ad esempio) dove procurarsi l'oggetto del desiderio
- diventare assidui clienti di Starbucks, da dove uscire con i classici bicchieroni da un litro di caffè rovente, frappuccini o bibitoni ghiacciati. Il mio preferito è l'orange mango smoothie, anche se non è gettonatissimo
- concedersi una bella mani-pedi a cura di esperte mani cinesi. Occhio a chiedere un massaggio: non è esattamente la nostra idea di relax farsi schiacciare violentemente tutte le terminazioni sotto i piedi! Sopracciglia facoltative, ma ricordatevi che “thin is ghetto”. La mancia è d'obbligo anche qui, i cinesi sanno essere molto poco diplomatici se esitate
- ordinare un Cosmo (se chiedete un Cosmopolitan svelerete la vostra anima turista e anni Novanta). Non si trova ovunque, è dura ammetterlo ma il grande classico è stato rimpiazzato da nuovi fantasiosi cocktail coi nomi più assurdi. Comunque al Beauty Bar saranno felicissimi di farvelo, con 10$ cocktail + manicure

 La città offre tutto quello che riuscite a immaginare, e più o meno a ogni ora, ma bisogna sapere che gli americani cenano alla trentina (19.30), quindi presentarsi al ristorante alle 22.30 senza aver prenotato potrebbe non essere una mossa così efficace.
Per gustare un buon classico hamburger c'è Bill's burger & bar a Chelsea e lì vicino trovate anche un evergreen della ristorazione, Pastis, molto in voga qualche anno fa, ancora si difende, menù tipico americano, ambiente molto accogliente e retrò (per chi è sintonizzato, Carrie ci andava col russo).
Da non perdere nel quartiere il Chelsea Market, galleria di negozi, mercati e ristoranti rigorosamente naturali e organici. Qui potete mangiare qualcosa da Friedman's o fare merenda con un'aragosta alla pescheria migliore di Manhattan.
Qualche block più su, Forager's associa enoteca, supermercato e cafè/ristorante organici, con ottimi piatti salutari, buoni vini e disgustose bibite al tumerico e zenzero (pare facciano benissimo, solo per i più coraggiosi e motivati).
Altra location molto sfiziosa per cena è su Lafayette, a Soho, ed è il Jack's Wife Freda, dove fanno degli ottimi zucchini fritti con salsa aioli.
Se volete assaporare uno stile elegante e con dress code, nella penombra di locali raffinati decadent-chic, rumorosi e molto ambiti, l'Employee Only (sulla Hudson) e il Beauty & Essex  (sulla Essex) sono due mete esemplari. Ma saranno lacrime e sangue al momento della resa dei conti. It's up to you.

In estate, un ottimo antidoto alla crisi econogastronomica si chiama “Restaurant Week”: centinaia di ristoranti variamente stellati mettono online menù a prezzo fisso (per pranzo e per cena), si prenota e si va. Se non si ordina vino (che quasi ovunque non può essere meno di 40-50$ a bottiglia e  di 12-18$ a calice), si può mangiare con soddisfazione per circa 45-50$, compresi mancia e tasse.
Consigliatissimi i menù serali del Water Club (vista magnifica sull'East River), di pesce, e del Club A Steakhouse, carnazza.

Per le dolcezze, l'imperdibile tempio delle cupcake è Magnolia Bakery, sede di storici scambi di battute tra le ragazze di Sex & the City. Per la cheesecake sono rinomati Eileen's e Junior's, ma ciò che più conta è la crema di formaggio giusta (leggermente superiore al Philadelphia), che in America producono in quantità industriali: potete generalmente andare tranquilli più o meno dappertutto, la cheesecake non vi deluderà mai.
La crema di formaggio è alla base anche di un'altra bomba tipica, immancabile e che crea dipendenza: il bagel (con creamcheese appunto). Da Murray's li fanno eccellenti ed è sempre pieno di gente in fila per queste focacce col buco imbottite.
Possono essere anche protagoniste della vera cerimonia religiosa domenicale americana: il brunch. Sulla Amsterdam c'è il Good Enough to Eat, la fila vale la pranzo-colazione, e osate, il brunch è fatto per osare: uova, pancetta, salsicce, quesadilla, empanada, bagel, torte alte 20 centimetri (non siam mica qui a mangiare la granola).


Anche la vostra passione nipponica può essere ben nutrita nella grande mela: potete prenotare una tradizionale cerimonia del tè nell'East Village, alla Cha-An Japanese Tea House, comprare originali coppe da matcha al Japanese Culinary Center, deliziare occhi e palato alla pasticceria Minamoto Kitchoan, dove file di coniglietti di carta, gufi e altre coccolose amenità ripiene di dolcetti secchi e ricotta di riso aspettano di essere adottate. Potete poi curiosare tra gli scaffali di Kiteya, negozio di design giapponese, cenare al Momofuku (inevitabile la fila di almeno mezz'ora), al Rai Rai Ken o al celeberrimo Sushi Samba (da prenotare), cucina giappo-brasil-peruviana in un ambiente raffinato. Qui Samantha ha lanciato un Martini in faccia a Richard. Che donna.


 
Nel tempo libero, passeggiare tra Soho, Noho e Tribeca può riservare piccoli momenti di felicità per gli amanti del vintage e dell'artigianato locale. Zachary's Smile e Screaming Mimi sono solo due dei molti posti in cui infilarsi per andare a caccia del vostro prossimo vestito anni Quaranta. Su Bleecker il NYC Market è un ottimo punto di partenza per abiti e bigiotteria artigianale di qualità.
Quasi di fronte, ci si può concedere una serata di buona musica (possibilmente jazzzz) al Poisson Rouge. Per i più underground, si può partecipare a una serata electro dance in qualche location segreta, solitamente capannoni abbandonati o rooftop in zone poco battute (Black Market ne organizza, biglietti da acquistare online su Resident Advisor). Prenotare una saletta riservata in in uno degli innumerevoli karaoke di Koreatown è anche questa un'esperienza da fare.
 
E poi tutto il resto, tutto quello che cambia, che si rinnova, che nasce in due giorni, che sparisce, che ritorna. La parola chiave qui è POSSIBILE. Perché poi quando ti addormenti alla sera a New York, che è un po' come svenire, hai sempre la lieve sensazione di aver fatto una cosa perdendone altre, e pensi che domani vorresti fare le altre, e domani le fai, ma ce ne sono anche altre nuove, sei sempre dentro a questo cerchio.

E tutto è possibile, ma lo devi scegliere tu. L'unica, è farlo con stile.

 

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