lunedì 20 agosto 2012

il caldo emilianoafricano

Marrakech, photo by zebra a pois


Oggi non si scappa, giornali, televisioni, vecchietti al parco e persino cani e gatti parlano di una settimana di caldo africano. La più calda dell'estate. Ogni volta che sento questa frase, ricordo di averla già sentita anche la settimana prima e quella prima ancora, poi mi consolo pensando che, essendo stata innumerevoli volte in Marocco, anche in agosto, posso avere imparato qualche trucchetto africano anti caldo.

Sbaglio n.1: qui non siamo in Africa, siamo in Emilia, con quell'umidità appiccicosissima e con zanzare tropicoemiliane che proprio non vogliono saperne di saziarsi e non soffrono minimamente di attacchi di afa.

Sbaglio n. 2: qui non ci sono i riad, le case non hanno un giardino centrale interno freschissimo, pronto a soccorrerti con la sua vegetazione attira ombra. Qui i muri si scaldano, non si raffreddano.


Sbaglio n. 3: qui abbiamo le piscine, non gli hammam. Al posto della doccia fredda, dopo essere stata letteralmente "grattata" da donne con guanti, sapone nero ed una forza innata capace di sollevare cammelli con un dito, in Marocco ti rinfreschi con secchiate di acqua bollente che tolgono il respiro (acqua che, contro tutte le regole del buon turista, inesorabilmente sarai costretta a bere aprendo la bocca per reazione al calore). Le secchiate funzionano sempre. Tra il vapore e l'essenza di petali di rosa, magicamente rinfrescata e rilassata, ti ritrovi a sorridere da sola, mentre pensi alle mitiche frasi di Marrakech Express. Il mio cavallo di battaglia, ripetuto anno dopo anno alle donnine che proprio non lo capiscono l'italiano, ma pur di farmi schiodare da quel paradiso fanno finta di capire, è la frase di Ponchione: "Questa è vita, ragazzi. A noi ci ha rovinato il Cristianesimo, come cultura. Una volta avevamo le terme, i massaggi... Adesso cosa abbiamo? Le pizzerie!"

Ok, sbagli su sbagli. Reggio Emilia non è Marrakech. Rimedi?

Il the à la menthe! La menta qui la usiamo per creare buonissimi mojiti, in bicchieri enormi e con tanto ghiaccio, in Marocco invece si beve al posto del caffè, in bicchierini minuscoli, talmente caldi che non si riescono a tenere in mano, ma dissetanti e rinfrescanti più di qualsiasi altra bevanda ghiacciata. Ecco, il the à la menthe può essere preparato anche in Emilia, ma lo confesso, io ci ho provato mille volte a farlo qui e mai, nemmeno una volta, sono riuscita ad ottenere lo stesso sapore ed effetto.


Tranquilli, il vero rimedio l'ho trovato.

Primo passo: andare sul sito della ryanair o su quello di easyjet e cercare il volo più economico per Marrakech.

Secondo passo: prenotare nel mio riad del cuore, il darattajmil, dove sarete coccolati e vi sentirete talmente a casa da non volere più andare via. Per il viaggio in coppia, potreste ache aggiungere almeno una notte à la pause: sarete da soli in un'oasi nel deserto a pochi passi da Marrakech ed assicuro di non avere mai visto niente di più romantico in vita mia.

Terzo passo: prenotare l'hammam a Les Bains de L'alhambra (già che ci siete provate anche le bains marocains avec oranges naturelles et massage du cuir chevelu, du cou et du visage, una coccola - tuffo al cuore degna di far rilassare il più ansioso e brontolone dei turisti.)

Quarto passo: passare qualche giorno nel vero caldo marocchino. Ricordatevi di partire con la valigia vuota, perchè la riempirete, tra una passeggiata e l'altra nei suq, di ceramiche, incensi, spezie, creme di argan, sapone nero e moltissimi altri souvenirs berbères (che berbères non sono quasi mai). Godetevi la magia di piazza Jāmiʿ el-Fnā e, sotto lo sguardo attento della Kutubiya, non scordatevi di passare almeno una serata nel Restaurant Marocain de Les Jardins de la Koutoubia e nel Café de la Poste.

Almeno la settimana emilianoafricana più calda dell'anno l'avrete passata veramente nel posto giusto.

Marrakech, photo by zebra a pois


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