domenica 4 ottobre 2015

spara cazzate, spara cazzate


Spara cazzate, spara cazzate siamo nelle pubbliche relazioni è questo il nostro lavoro. Ecco io, citazione a parte, io son dei giorni che nuoto in un limbo di cazzate, che delle volte è dura. 
Ti capita di sentire in tivù i testi scritti a tavolino di quelli strappa lacrime che ai poeti del tuider spiccia casa, oppure di vedere che il pubblico reagisce proprio come deve davanti al cantante personaggio del reality e tu nuoti, nuoti nuoti con gli occhi chiusi finché, col cuore in gola, parli con una signora che ha perso la famiglia in una strage, e il dolore lei te lo racconta con una dignità che non puoi non aprirli gli occhi, proprio no. 
Che raccontarsi non è facile, e infatti dopo tutto cambia un po'. Dopo ad esempio apri i social e leggi una marea di cazzate e pensi cazzo sto coso a forza di vomitarci addosso il disagio amoroso televisivo applicativo lo stiamo sputtanando di brutto, dopo hai davanti l'immagine delle tue persone da abbraccio e pensi fortuna che INSERIRE RUMORE DI FRENI STRIDENTISSIMO. 
Porco cazzo, ha cambiato stato e lo scopri dai social. E per stato intendo quello geografico, sull'altro meglio non approfondire. Io adesso non ce la faccio a dire altro, se non che dopo pensi brutto, un brutto che anche adesso che sto camminando a pensarci sento una fitta allo stomaco, un brutto che dici boh, congratulazioni per la nuova vita, ma magari non averlo saputo così mi sarebbe piaciuto, ecco. Dopo hai un po' (molto po') di sfiducia generale nei confronti del genere umano, dopo ti leggi calcare con la copertina alla ricerca del sorriso, dopo ti porti il tuo armadillo cubotto a camminare mogia tipo fagiana abbandonata dal mondo, dopo annusi che fuori c'è odore di camino e senti le guance vive dal freddo, dopo finalmente adesso arriva l'immagine, sabato scorso mi son tagliata i capelli corti corti perché per radio c'era purple rain e io e la parrucchiera cantavamo e ridevamo, e allora mi ricordo che le ho detto taglia taglia, io mi fido di te perché canti. 
Ecco io sono così, io i miei contatti son a pelle, io delle persone mi fido, dei sorrisi, dei pocci, pure dei momenti no che portan sempre a dell'altro, mi fido e continuerò a farlo nonostante i nonostante. (buon viaggio, avrei detto questo, probabilmente stonando cremonini)

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