“Mia mamma sta dentro nei bambini con i colletti bianchi che sbagliano le righe. Sta dentro i fiori che crescon dentro i vasi, sta dentro nei galletti che gridan come matti, sul far del giorno. Sta nelle campanelle del mattino, che battono, in fretta in fretta, come se avevan freddo. Mia mamma sta dentro di me, fissa, con la sua voce, quando diceva «Grazie, Signore», andando a letto. E mio babbo sta in una donnina magra – mi trema ancora le ginocchia, quando la vedo – che l’ha pettinato con le mani, quando è morto.”
Nino Pedretti, Al vòusi, p. 24
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