domenica 29 giugno 2014
venerdì 27 giugno 2014
la mia settimana: rielabor|azioni
La zappa, il tridente, il rastrello, la forca, l'aratro, il falcetto, il crivello, la vanga e la terra che spesso t'infanga, l’altro giorno ho avuto un attacco di allergia alla tristezza molto forte, tipo con dei lacrimoni grossi così, che insomma quando non dipende da te e ce l’hai messa tutta sono cristi interiori e scavare è veramente dura.
giovedì 26 giugno 2014
del mio mondo di oz
Piove, vorrei tutte le piante aromatiche del mondo in mille vasetti colorati, e siccome a camminare i miei occhi vedono sempre cose belle così, ho creato una nuova cartella direttamente dal mio mondo di oz. Secondo me fila.
Io abito in due mondi. Uno è quello dei libri
“Io abito in due mondi. Uno è quello dei libri. Sono vissuta nel Faulkner Yoknapatawpha County, ho dato la caccia alla balena bianca sul Pequod, ho combattuto con Napoleone, ho navigato in zattera con Huck e Jim, ho commesso cose assurde con Ignatius J. Reilly, ho viaggiato in treno con Anna Karenina, sono stata nella strada di Swann. È un mondo gratificante, ma il mio secondo mondo è più gratificante. E’ pieno di personaggi meno eccentrici però molto più veri, fatti di carne e di ossa, pieni di amore, e sono le vere ispirazioni per tutto il resto. Richard ed Emily Gilmore sono persone affidabili, brave e generose. Sono i miei due pilastri, senza di loro non potrei stare in piedi. Sono fiera di essere la loro nipote. Ma l’ispirazione maggiore arriva dalla mia migliore amica, la meravigliosa donna che mi ha dato il nome e il sangue che mi scorre nelle vene, Lorelai Gilmore.
Mia madre non mi ha mai fatto pensare che non avrei potuto fare quello che volevo o non diventare ciò che volevo essere. Ha riempito la casa di amore, divertimento, libri e musica, costantemente attenta a darmi dei modelli di vita, da Jane Austen a Eudora Welty a Patti Smith. E mi ha guidata attraverso questi incredibili diciotto anni, non so se si è mai accorta che la persona alla quale vorrei assomigliare è lei. Grazie, mamma. Sei il mio punto di riferimento per tutto.”
[io in questo periodo mi commuovo pure con una mamma per amica, allora secondo me è meglio starmi alla larghissima]
mercoledì 25 giugno 2014
siamo una squadra fortissimi
L'effendi
sabato 21 giugno 2014
venerdì 20 giugno 2014
la mia settimana: sei minuti
giovedì 19 giugno 2014
preludio al gelato
Susanna Kaysen, La ragazza interrotta
martedì 17 giugno 2014
sobria ed elegante
L’alternativa sarebbe far tornare il sole, oppure trovare un ombrello, ma per il momento, per via della mia eleganza innata, ho deciso di continuare a girare con un maglione sulla testa. Tra l’altro mi sono tagliata i capelli cortini e sono di nuovo biondiccia slavatonaturale, tra l’altro, ma non si vede per via dell’umiditè, credo.
domenica 15 giugno 2014
mercoledì 11 giugno 2014
Non dirmi che hai paura
martedì 10 giugno 2014
Francesco De Gregori | La ragazza e la miniera
[meno male che c'è sempre qualcuno che canta e la tristezza ce la fa passare,
se no vita questa vita sarebbe come una barchetta in mezzo al mare]
domenica 8 giugno 2014
venerdì 6 giugno 2014
Parole: la mia settimana
mercoledì 4 giugno 2014
La resda di domani
“La zdōra l'êra 'na dòna fôrta, enêrgica, frânca, ch' la se 'n stufêva mai, mó ch'la capîva e l'an manchêva mia ed fêr cgnòser al só sentimèint religiōş, la só filoşifìa e la só cultûra popolêra, pûnt quisché in dó 's pugêven bèin fèirmi al só cunvinsiòun.”
Traduzione contemporanea
La resda di domani è una casalinga forte, energica, franchissima, una che non si vergogna mai, che conosce i sentimenti resdi vecchio stampo, ma capisce quando deve accontentarsi. Favorevole ad una dieta blasfema naturalmente sbilanciata, ai surgelati e alle tradizioni pratiche contemporanee, va sempre a occhio, non conta le calorie e non ha mai paura di usare le mani. Nella sua dispensa rosso laccata non possono mancare uova (gialle), sacchetti per il ghiaccio, noce moscata e spezie, oltre a tutti gli ingredienti indispensabili per la lasagna di domani, la cui unicità non sta assolutamente nella genuinità degli ingredienti, ma nella solitudine del gesto.
Môd ed dîr
L'é vilân cme 'n ōlem: è villano come un olmo;
Parlando ho scoperto che solo noi diciamo “non fai un etto” quando uno non ci arriva e che “mi cacci in oca”, mi fai arrabbiare, fuori da Reggio non si capisce mica, allora ho scoperto questo sito meravigliosissimo qui e adesso sto meglio.
http://www.dialettoreggiano.net/index_file/modeddir.htm
(Fà a mōten)