"Non c’è gradualità nell'accadere delle cose. Le cose, quando capitano, capitano. E non è nemmeno che puoi accompagnarle, impedire che ruzzolino trascinandoti con loro. Non si possono far andare piano le cose che capitano. Non si possono controllare o gestire. Nemmeno capirle, si può. Infatti la frase più ricorrente a questo proposito è: «Non so cosa mi sta succedendo». Mica certe frasi vengono per caso. Se vi capita una cosa non potete farci niente, e questo è tutto. Non è vero che la vita cambia un po’ alla volta. O cambia o rimane la stessa. Dopo che è cambiata uno dice: «Sì, però prima era successo questo e quest’altro», e si convince che il cambiamento fosse nell’aria, ma in fondo lo sa, o meglio, non lo sa perché la sua vita è cambiata. Non si conoscono le ragioni delle cose. (…) Tutto questo papiello per dire che adesso non so com’è che sono finito nel letto di Alessandra Persiano ma, a meno di trovarmi nel pieno di un’allucinazione prolungata, è lei la donna nuda che mi dorme accanto. Appena siamo entrati in casa sua, cioè qui, l’ho assalita con un’impazienza che era ovvio non potesse corrispondere alle mie reali possibilità. Per cui è finita, anzi è cominciata, che dopo quaranta secondi dalla mia entrata in casa di Alessandra Persiano ero già entrato in Alessandra Persiano, ma ci sono rimasto così poco che lei, dopo i primi e ultimi tonfi, ha evocato il mio nome come a domandare com’è che non c’ero più. Al che ho pensato: «Che figura di merda», ma non l’ho detto, dato che non ce n’era bisogno. Allora lei, che in quel momento mi stava sopra ed era obiettivamente un po’ ridicola, tutta strapazzata e spettinata per causa mia, mi ha detto perché non ricominciavamo tutto daccapo ma con calma, visto che nessuno ci correva dietro. Al che io, in buona fede, ho chiesto se quel daccapo lo intendeva nel senso di tornare proprio all’inizio, cioè sul pianerottolo di casa sua o meglio ancora in ascensore, e lei mi è scoppiata a ridere in faccia (mi scoppia sempre a ridere in faccia, Alessandra Persiano) e così s’è sciolta la tensione e cinque minuti dopo abbiamo cominciato a scopare sul serio proseguendo ininterrottamente per almeno quattro ore facendoci una testa così di chiacchiere a vicenda, oltre al resto.
E comunque a questo punto devo dire che mi sento piuttosto scombussolato e anche un po’ cretino a causa dell’accaduto, la verità."
Diego De Silva, Non avevo capito niente
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