Tutte le volte che rompo un bicchiere, mentre raccolgo i pezzi, del bicchiere, mi chiedo sempre com’è la storia di Ozpetek, se quando si rompe, il bicchiere, una persona che ami torni o la perdi, ma non riuscendo mai ad arrivare al punto, alla fine penso ai piatti e alle tazzine di Schnabel, che quello, prima dei film, univa i pezzi dei piatti e delle tazzine, mezze piene o mezze vuote a piacere, le tazzine, ma sempre con i piatti, e ci creava delle immagini che a vederle da vicino ti chiedi come facciano a stare su questi pezzettini, sembra un miracolo, ma poi da lontano mica te lo chiedi, ammiri con un sorrisone solo l’insieme, che tutto sembra tranne che fragile. E insomma, io non lo so come va a finire la storia del bicchiere, so però che a raccogliere i cocci di piatto e tazzina, insieme, ricominciare da capo si può.
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