Oggi sono stata al funerale di una mamma di 52 anni, che lascia 4 figli, il più piccolo di 10 anni.
Sportiva che scalava montagne e navigava in barca a vela che noi non possiamo nemmeno immaginare, non fumatrice, magrissima, si è ammalata a gennaio all'intestino e non c'è stato niente da fare.
Oggi guardavo i bimbi e mentre il prete diceva di non piangere perché rivedranno la loro mamma prima o poi, ho pensato tra le lacrime no ragazzi, buttate fuori la rabbia, sfogatevi, non scherziamo, incazzatevi con sta vita puttana, non trattenete come avevo fatto io, vi risparmierete un sacco di sedute future, il prima o poi non basta a sopravvivere, arrabbiati è legittimo.
Poi però il prete ha anche detto che lei, la mamma, non avrebbe voluto che loro stessero male per tanto, perché la vita è breve e va vissuta al meglio, non perdendo nemmeno un minuto bello che ci può regalare, allora lì ho smesso di brontolare tra me e me e pensato che è proprio così, barca a vela, alpinismo, sci o semplicemente un abbraccio, tutto quello che ci regala un sorriso ce lo meritiamo, senza mi mo ma aspettiamo, subito ora. Come questo temporale dopo 40 e passi giorni di afa.
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